Quello che tutti vorremmo sapere è cosa succederà il prossimo anno. Se davvero ci si deve aspettare l'ennesima rivoluzione in casa Milan o se Elliott farà dietrofront e darà a mister Pioli e il suo staff la chance che si meritano (e si sono meritati sul campo). Il Milan ha finalmente una quadra: gioca a calcio e dà spettacolo come poche squadre in Italia. Ad oggi, i rossoneri, sono la squadra che ha raccolto più punti dopo l'epidemia per Covid-19 (20 sui 24 a disposizione). Nessuno si sarebbe aspettato questo sprint finale conoscendo una squadra che fino a gennaio, complici i vari cambi di guida tecnici, aveva disputato un discreto campionato ma al di sotto delle aspettative della società.

C'è da tener presente che il Milan quest'anno ha fatto un ottimo lavoro in tutto e per tutto. Basti pensare agli acquisti a prezzi stracciati, ora rivalorizzati a peso d'oro, di pedine fondamentali per il gioco di mister Pioli: a partire da Theo Hernandez, primo vero terzino sinistro dopo l'era Maldini. L'acquisto di Bennacer a centrocampo che ha ravvivato le manovre di costruzione della squadra rossonera. E infine, ma non meno importante, l'ingaggio di Zlatan Ibrahimovic. Forse l'acquisto più importante, fondamentale. Con il suo atteggiamento e la sua leadership è riuscito a far rendere meglio tutta la squadra cambiando anzitutto la mentalità dei giocatori. Ha dato indicazioni importanti e consigli fondamentali ai giovani diavoli che hanno potuto dimostrare, con le giuste motivazioni, il loro vero valore.

C'è da aggiungere, infine, l'eccellente lavoro della società nel risanare una parte del debito pur facendo un mercato estivo da capogiro e un eccellente lavoro nel mercato di riparazione. A questo punto non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà. Ma vale davvero la pena ripartire da zero e non dare continuità ad un progetto tecnico già ben avviato? 

Staremo a vedere.