Gonzalo Higuain è un ragazzo estremamente emotivo, fragile caratterialmente, sicuramente viziato dai guadagni, ma ha regalato al calcio, soprattutto in Italia, gol spettacolari.

Probabilmente sì, si è comportato male, non ha dato molto peso alla storia del club Milan, ai suoi tifosi, ma va compreso ed è inutile attaccarlo come il ministro Salvini, augurandosi che non metta più piede a Milano.

Ammetto di provare per il ragazzo, che dev’esere anche molto chiuso, una sorta di simpatia ed un po’ di tenerezza : scaricato dalla Juve con la durezza e l’asetticita’ antipatiche che caratterizzano la dirigenza bianconera (spocchiosa ed impersonale), non nei piani del Chelsea a luglio, si è trovato sulle spalle un peso che la sua fragile personalità non poteva raccogliere: prendere per mano una squadra work in progress, con piani tecnici ancora agli albori, ed accompagnarla in Champions. Certo per il disturbo la ricompensa era di 9 milioni ma, per un ragazzo famoso, qualunque ragazzo famoso, non possono rappresentare il solo motore motivazionale! Fanno tanto i denari, ma non tutto.

Gonzalo ha lavorato come tutti, si è arrabbiato perché non riusciva a rendere come sapeva, e alla fine la sua indole inquieta ha fatto sì che gettasse la spugna per un compito più grande di lui.

Non era mia intenzione disquisire per l’ennesima volta sul Pipita buono, cattivo o tecnicamente scarso.

Voglio semplicemente salutarlo a modo mio, augurando ad un ragazzo come lo siamo stati tutti noi, il meglio possibile per la sua vita e la sua carriera. Senza rancore.