Full Milan Jacket è la rubrica settimanale di Damiano Fallerini sul mondo rossonero. Non perderti nemmeno un articolo!

Milan Crotone 4-0
I Ragazzi feriscono 4 volte. I Pitagorici non riescono proprio a rispondere, ma la squadra di Stroppa rimane giustificata, il match evidenzia sicuramente la differenza di valore tra le due squadre. Tutti sappiamo che il Milan sa giocare il proprio calcio, perciò il risultato finale non stupisce. Mi sorprende però la differenza tra primo e secondo tempo. Nel primo ero un tifoso più contenuto, soddisfatto sì, convintissimo non della prestazione ma di guardare una squadra vincente. Nel secondo l'identità era quella più di una squadra offensiva che crea occasioni e cerca con insistenza la vittoria. Noi tifosi rossoneri rimaniamo con i piedi per terra, non può essere una vittoria contro il Crotone, con tutto il rispetto per i calabresi, a dare un eccessivo entusiasmo e a generare analisi troppo approfondite sulla spettacolarità del nostro secondo tempo. I punti si alzano a 49 e l'Inter rimane a due lunghezze di distanza.

Primi. Ancora. A noi il Milan. "Milan, Milan, ma Milan chi?"
Nella conferenza stampa di Andrea Pirlo è stato domandato al tecnico bianconero se la vittoria fosse arrivata in stile Allegri o Sarri. Pirlo ha risposto che l'importante è solo vincere, senza optare per uno dei due nomi.
Il Milan, con Pioli in panchina, è una squadra che, nonostante le numerose e continue assenze degli ultimi mesi che vanno citate necessariamente, ha mantenuto un' identità già scoperta nelle ultime giornate della scorsa stagione. A volte, però mi pare di non osservare un unico profilo.
Che squadra è il Milan? Sicuramente rimane una squadra vincente, il che come ha detto Pirlo è "l'importante". Ma...

- È il Milan che abbiamo visto nel primo tempo di Milan-Crotone, a gennaio nei match contro Torino e Benevento, nel pareggio amaro di Marassi contro il Genoa, o nel derby contro l'Inter di ottobre? Questa è una squadra che sa soffrire, che cerca esclusivamente la vittoria, risultato imprescindibile, che crea sufficienti azioni, non troppe ma nitide e che poi, in caso di successo momentaneo, si permette dei minuti per rifiatare. Forse non un profilo che combacia pienamemte, ma che si avvicina alle convinzioni calcistiche, ripetute molte volte da Max Allegri. Vincere, con un calcio cinico. Oppure.

- È il Milan che abbiamo visto giocare nel secondo tempo di Crotone, in realtà anche con Parma e Verona essendo molto sfortunato, poi con il Napoli e con la Roma diversi mesi fa? Un Milan che crea tanto, che vince con la "Prestazione", un Diavolo stupendo che mostra un bel calcio, quindi quella squadra che segna per 17 partite almeno due gol. Queste sono le filosofie di Sarri (che poi non è riuscito ad esprimere alla Juve), il calcio come gioco, che può portare alla vittoria e che convince la gente ed i tifosi. Il trionfo della bella prestazione.
E torniamo ai soliti dibattiti sul bel gioco contro il calcio per vincere. Il più classico dei dibattiti calcistici.
Io credo che entrambe le strade per il Milan possano essere giuste. L'importante è trovare il modo ideale per vincere, ma attenzione che il cinismo non è per tutte le squadre, è rischioso, molte provandoci rimangono indietro e vengono ritenute "delusioni", mentre il bel gioco, come sapete, non è sempre l'arma migliore per vincere.
Qalunque identità che il Milan decida di scegliere (come diceva un detto dell' Ovest "a volte sei tu che mangi l'orso e altre volte è l'orso che mangia te") non sarà infallibile, incontrerà delle difficoltà nel percorso. Ma deve essere la scelta migliore per il Milan.

PAGELLE

Donnarumma 6.5:  compie una sola parata da ricordare dentro la partita, assolutamente da non sottovalutare, alzando il pallone sopra la traversa con la mano destra. Pronto.
Calabria 6.5:  la nostra "Trottola nolaniana" ha raggiunto ormai da mesi la continuità. Si propone in entrambe le fasi, gioca con attenzione. Mai un passo falso per lui, l'ammonizione rimediata gli permette il riposo in vista del derby. Diligente.
Tomori 6.5: l'aggressività che tanto piace a Massara si vede tutta. Macchia sulla sua partita è il colpo di testa di Mimmo Di Carmine ad inizio del primo tempo, terminato largo sulla destra di Donnarumma. Fikayo è sempre in pressione costante quando l'attaccante che marca tocca la sfera.
Romagnoli 6.5: partita attenta la sua. Conduce la difesa con tranquillità senza generare particolari preoccupazioni. Poteva limitare l'ammonizione nel finale.
Hernandez 7: cresce nella ripresa. Compie l'assist per il secondo gol di Ibra. Gestisce correttamente diversi contropiedi e il penultimo pallone del 2-0.
Kessie 7: esserci o non esserci, questo è il dilemma. Lui c'è sempre, ovunque. Krunic s.v.
Meitè 7:
anche lui cresce nella ripresa. Da una sua palla recuperata immediatamente nasce il quarto gol. Certamente meglio mediano che più avanzato.
Saelemaekeres 5: non dà un gran contributo alla manovra. È frettoloso e impreciso, anche nei calci d'angolo. Giustamente sostituito. Castillejo 6: dalla sua entrata sul terreno di gioco non è mai davvero pericoloso quanto i compagni di reparto, ma compie una prestazione che non pecca di volontà ed è sicuramente sufficiente.
Leão 7:  si accende spesso Rafael, sia in posizione da trequartista sia da sinistra. Ottima l'idea intesa con Ibra, perfetto l'assist per l' 1-0. Calhanoglu 6.5: entra e migliora il Milan, mette a referto i 2 assist per Rebić. Ci sei mancato.
Rebic 7: primo tempo da sufficiente, poi ecco arrivare la doppietta di Ante. Si dimostra un gran realizzatore e si muove in campo come vuole il mister.
Hauge 5.5: entra e dopo alcuni minuti compie un retropassaggio folle che per poco non mette nei guai la propria retroguardia. Il ragazzo deve ritrovare fiducia.
Ibrahimovic 7: aggiorna le statistiche entrando nel club dei 500 gol in carriera. Non si ferma qui, ne fa 501. La sua posizione è sempre un riferimento per i compagni. Cerca la tripletta con un paio di tiri che non cambiano il risultato. Mandzukic 6: "Ratnik il guerriero" non ha molto da fare. Entra quando la partita si dirige sui binari conclusivi.
Pioli 7.5: migliore in campo. Vince il gruppo Milan, non i singoli. Giuste le scelte tra cui la decisione di portare titolare Leao da trequartista.

 

Damiano Fallerini