Che la Lazio ieri sera non avrebbe fatto una partita bellissima era abbastanza prevedibile, soprattutto se consideriamo la “costanza” con cui la squadra di Simone Inzaghi sta scendendo in campo: dopo la partita con la Juventus infatti, ci sono stati 120’ minuti a cui si sono aggiunti i calci di rigore contro l’Inter, la partita con il Frosinone ( in cui sono scesi in campo la maggior parte degli stessi uomini visti a San Siro), e come se non bastasse tra due giorni si torna di nuovo in campo per la partita con l’Empoli. La stanchezza era ieri quindi, qualcosa da mettere in preventivo, e nonostante questo, i biancocelesti, con caparbietà e capacità di soffrire, sono riusciti a portare a casa tre punti fondamentali.

Il Caicedo che non ti aspetti

Fin dalle prime partite, è stato criticato da (quasi) tutti: è lento, non segna mai, non fa i movimenti giusti e via dicendo. I numeri poi nella scorsa stagione non hanno fatto altro che dare ragione ai tifosi, visto che Felipe Caicedo, soprannominato “il panterone”, ha segnato solo tre goal in ventidue apparizioni, sbagliando (ed è forse la sua colpa più grande) il famoso “pallonetto di Crotone”, costato una qualificazione in Champions League. Eppure Inzaghi ha continuato a credere in lui, iniziandolo a schierare affianco a bomber Ciro, ottenendo (per ora) buoni risultati, visto che i tre punti di lunedì sera, strappati a un Frosinone che ha venduto cara la pelle, portano la sua firma. Al 36’ minuto del primo tempo Felipe riceve un cioccolatino da Luis Alberto, si muove bene dentro l’area e trafigge Sportiello: 0-1. Il goal però non apre le danze a un dominio biancoceleste, perché la sqiuadra di Simone Inzaghi inizia ad accusare i 120’ minuti di San Siro, e in una serata dove Immobile sembra il fantasma di se stesso, a far salire la squadra tocca a Caicedo, che risponde svolgendo un ottimo lavoro.

Frosinone fortunato (non stavolta)

Il Frosinone attacca in modo costante, e seppure crea numerose occasioni (come quelle di Valzania e Pinamonti), non riesce a buttarla dentro, perdendo così un punto che sia per la prestazione offerta, sia per i risultati degli altri campi, fa molto male. Il Bologna infatti, diretta rivale per la salvezza, ha sbancato San Siro, mentre Empoli, Chievo e Udinese ottengono un punto importante. Da recriminare i gialloblù avrebbero anche un rigore, che l’arbitro prima assegna e poi rimuove con l’aiuto del Var. La squadra di Baroni si è mossa bene sul mercato, aggiungendo alla causa gente esperta come Federico Viviani, capace di mettere in seria difficoltà Milan Badelj, titolare al posto dell’affaticato Lucas Leiva: è proprio questa infatti, una delle chiavi della partita, una Lazio sulle gambe e incapace di costruire il necessario per mettere in difficoltà il Frosinone, che invece crea ma senza mai incedere.