Gli Italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono guerre come se fossero partite di calcio.
Questa è la famosissima frase di Winston Churchill nei confronti del nostro popolo. Una frase che ci provoca fastidio certo, ma forse in parte è vera.
In Italia non c’è niente al mondo che unisca i propri cittadini come la nazionale di calcio. La nazionale unisce tutti: giovani, vecchi, persone timide, estroverse, di destra, di sinistra e chi più ne ha più ne metta. La nazionale ha la capacità di tenere di milioni di persone davanti al televisore, con il cuore in sospeso e gli occhi incollati allo schermo. Tutte queste persone hanno un'unica cosa in comune: tutte vogliono la vittoria dell’Italia.
Quando gioca la nazionale c’è una legge non scritta, ma rispettatissima, che impone un sacro e viscerale patriottismo nei confronti degli azzurri. La nazionale ti permette di guardare la partita con quell’amico tifoso della squadra rivale, con l’amico con cui ha condiviso migliaia di partite della tua squadra e persino con quello a cui il calcio non è mai interessato. La nazionale ti permette di guardare la partita persino con l’amico innamoratissimo della sua squadra di club che considera la nazionale soltanto come un parassita pronta a risucchiare tempo ed energia dei suoi beniamini ed ha una paura folle che un giocatore della sua squadra si infortuni. Quando gioca l’Italia, neanche quell’amico ci sta a perdere. Proprio come tutti noi, non ce la fa a veder vincere squadre come la Francia, la Germania o l’Inghilterra.

Noi italiani siamo fatti così: disprezziamo spesso e volentieri la nostra patria, la insultiamo a prescindere dal contesto, partiamo prevenuti in qualsiasi ambito e siamo sempre pronti a criticare l’Italia e gli italiani. Tutto questo va bene e lo accettiamo solo se fatto tra noi. Quando qualche straniero osa criticare il bel Paese non ci vediamo più. Difendiamo l’Italia a spada tratta e improvvisamente ci rendiamo conto di essere il paese più meraviglioso al mondo. Sembra quasi che per poter apprezzare il luogo dove si vive debba prima essere attaccato da chi non lo ha mai vissuto.
Prendiamo come esempio la vicenda Gasperini accaduta pochi mesi fa in occasione del quarto di finale tra Atalanta e PSG. Gasperini non è mai stato un personaggio simpatico alla maggior parte dei tifosi. Nonostante ciò, quando Domenech ha sbeffeggiato il tecnico atalantino per la gestione tattica della partita, sui social c’è stata una grande rappresentanza di solidarietà nei confronti del Gasp. Un esercito di italiani pronti a difendere qualcuno anche poco simpatico nei loro confronti, ma pur sempre italiano. In moltissimi non ci hanno pensato due volte a ricordare al signor Domenech la finale del 2006. La tattica italiana, da lui derisa, è stata proprio quella che gli ha soffiato la coppa da sotto al naso.

La nazionale di calcio è sempre stata un collante tra gli sportivi, ma non solo. Gli Azzurri hanno avuto un ruolo importante anche sulle questioni socio-politiche.
L’intera nazione ha beneficiato dei successi della nazionale.
Escludendo i due mondiali vinti sotto il regime fascista. I titoli degli azzurri sono arrivati in concomitanza con dei periodi storici carichi di tensione.
A partire dall’Europeo del ’68 arrivato in un periodo di rivoluzioni che hanno scosso l’intero pianeta. Poi due anni dopo la partita del secolo in Messico dove dovemmo arrenderci solo dinanzi alla grandezza di uno dei Brasile più forti di sempre. Nell’82 la vittoria del “mundial “ spagnolo ha restituito un sorriso vero, genuino sul volto tirato di un Italia tesa; Un Italia straziata dagli anni di piombo e dalle vicende politiche che hanno shockato il paese. Le notti magiche di Italia ’90 per non dimenticare il 2006 dove l’Italia calcistica era letteralmente in ginocchio. Calciopoli corrisponde con una delle ere più buie del calcio italiano, lo scandalo è sulla bocca di tutti, dentro e fuori dai confini nazionali. L’Italia risponde alle critiche con l’unico mezzo di comunicazione che conosce: Il campo.
L’Italia non è mai stata sul piano tecnico ai livelli di nazionali come l’Argentina, il Brasile o la Germania . L’Italia non parte mai da favorita, ma quando vuole è l’unica nazione al mondo che può tirare fuori un asso dalla manica che nessun’altro può avere: Essere italiani.
Essere Italiani vuol dire avere nel proprio Dna un codice genetico che non permette di arrendersi. Nei momenti di difficoltà noi Italiani sappiamo compattarci e restare uniti come nessuno al mondo. Sotto pressione riusiamo a tirar fuori il meglio di noi stessi e abbiniamo astuzia, cinismo e determinazione come
solo noi sappiamo fare.

Purtroppo, non solo noi ma l’intero pianeta è costretto a vivere in una situazione buia. La Pandemia ci rende inevitabilmente tutti più tristi e cupi. L’ansia dettata dal presente e dall’incertezza del futuro ci rende sempre più ansiosi e insicuri. Non possiamo neanche rifugiarci nella carezza di un nostro caro o nell’abbraccio di un amico. La normalità non è più quel porto sicuro a cui rimanere aggrappati. Tutto ciò che consideravamo superficialmente normale, sono le certezze che non possiamo avere per vivere più sereni.
In un periodo dove mancano i punti di riferimenti, i Social diventano uno strumento fondamentale per staccare la spina e svagarsi un po’. La realtà digitale forse non è più così digitale e in particolare i social media, per quanto sono diventati importanti in questo periodo ormai fanno parte della realtà a tutti gli effetti. I Social che hanno la caratteristica di evolversi e mutare in continuazione, dove possiamo eliminare i nostri account con un click, paradossalmente sono diventati uno dei punti più fermi di questa realtà.

Cos’hanno in comune la nazionale e i social?
Entrambi sono elementi importanti in grado di emozionare un paese intero.
La bella notizia è che possono essere inclusi l’uno nel mondo dell’altro.
Oltre alle partite stesse, la gestione delle pagine Social degli azzurri sarà un punto fondamentale per la fidelizzazione e il coinvolgimento del tifoso di oggi.
L’europeo del 2021 è alle porte e in un momento difficile come questo la gente si aspetta tanto dalla nazionale. L’Italia dovrà trattenere ed emozionare i tifosi di vecchia data, coinvolgere quelli più giovani e allargare il proprio pubblico aumentando i follower; magari con il paradossale inserimento di chi non segue il calcio.

  • EMOZIONARE I TIFOSI DI VECCHIA DATA

Attraverso sondaggi, storie, Post si devono pubblicare i successi più emozionanti della storia azzurra. In questo modo possiamo allietare i ricordi dei più nostalgici e incuriosire il pubblico più giovane. Potrebbe essere interessante l’idea di coinvolgere i tifosi con dei quiz pubblicando delle foto e chiedendo che partita fosse, quale mondiale si stava disputando, l’anno, i marcatori della partita. Oltre a questo tipo di coinvolgimento indiretto si potrebbe provare a interagire con i fans più accaniti magari chiedendo di buttare giù qualche riga su qualche partita o mondiale in particolare, con la promessa di postare i racconti migliori. La nazionale guadagnerebbe contenuti genuini da postare e per lo scrittore ci sarebbe l’onore di poter condividere le sue emozioni sui canali ufficiali della propria nazionale.

  • COINVOLGERE I GIOVANI

Vista la sconfinata passione per la play-station da parte dei giocatori più giovani (ma non solo), per coinvolgere un pubblico più vasto e più giovane si potrebbe organizzare un torneo su FIFA tra i vari giocatori della nazionale. Tutte le partite andrebbero in live su Twitch. Parallelamente al torneo tra calciatori si potrebbe organizzare un torneo tra i Fans e i due rispettivi vincitori potrebbero scontrarsi nella finalissima. La possibilità di poter giocare contro i propri idoli calcistici alletterebbe chiunque. L’idea genererebbe un enorme traffico sui social e farebbe divertire molto anche gli stessi calciatori.

  • ALLARGARSI E CERCARE UN NUOVO PUBBLICO.

Un altro fattore che lega noi Italiani è senza dubbio il cibo. I canali social degli Azzurri potrebbero pensare a delle collaborazioni con i canali di cucina più famosi. Per esempio sarebbe simpatico vedere Insigne che prepara dei Babà guidato da Cannavacciuolo o Pellegrini preparare una carbonara assistito da Benedetta Parodi o Barella che prepara del pane Carasau. In questo modo si genera traffico anche dagli utenti che magari tendenzialmente sono meno interessati al calcio.

Riassumendo, i social e la nazionale sono due punti di riferimento troppo importanti per il popolo Italiano. La loro unione deve unire tutti proprio come ha sempre fatto. Questi due fattori devono assicurarsi di non trascurare nessune, proprio come in una grande famiglia. In fondo, siamo tutti fratelli d’Italia.