21 ottobre 2022, Frank Ribery si ritira dal calcio giocato; un giocatore meraviglioso, capace di vincere tutto il vincibile con il Bayern Monaco e non solo, è stato in grado di essere (come lui stesso si definisce) tra i 5 migliori giocatori in Europa. Ad un passo dalla vittoria del Pallone D’Oro nel 2013, l’anno in cui ha vinto tutto con il Bayern Monaco, superato solo dagli extraterrestri Messi e Ronaldo.
Chi ama il calcio ha ben impressa negli occhi la coppia formata da lui e Arjen Robben, capace di far sognare milioni di appassionati, tifosi del Bayern e non solo, uno a destra ed uno a sinistra, era usuale vedere succedere qualcosa di meraviglioso durante le partite in quei 10 anni insieme (dal 2009 al 2019). 

Frank Henry Pierre Ribery, classe 1983, ha accettato di far parte dello staff di Davide Nicola sulla panchina della Salernitana, ultima squadra a cui ha regalato la sua enorme classe ed eleganza.
Il suo palmarès recita da sé: nove Campionati tedeschi, una coppa di Lega Tedesca, sei coppe di Germania, cinque Supercoppe di Germania, una coppa di Turchia, una UEFA Champions League, una Supercoppa europea, una coppa del mondo per club ed una coppa Intertoto; impossibile nominare tutti i premi individuali ai quali ha partecipato e vinto.
Mi soffermo solo sul premio di maggiore spessore ed importanza, il Pallone d’Oro, sì, perché Frank Ribery ha sempre sognato di vincerlo, è stato vicino nel 2013 (arrivato terzo), nel 1998 l’ultimo Pallone d’Oro francese a Zinedine Zidane, compagno di nazionale nel 2006 ed inevitabilmente un idolo per Frank, ed ora, a chiusura del cerchio, si ritira pochi giorni dopo la vittoria di un francese, Karim Benzema, grandissimo amico di Frank. 
In carriera, 116 gol in 523 presenze con le squadre di club, tra Francia, Turchia, Germania e Italia. Mentre con la Nazionale francese, Frank ha collezionato 81 presenze con 16 reti, andando vicino, nel 2006 al titolo di Campione del mondo, grandi numeri che, senza i continui infortuni che lo hanno tormentato in carriera, sarebbero potuti essere ancora più grandi.

Nella cultura di massa ritengo Ribery come una grande fonte di ispirazione, colui che non ha mai mollato nonostante l’incidente che ha subito da bambino che gli ha lasciato delle vistose cicatrici sul viso, lui è stato più forte di tutto, ha sempre fatto parlare il campo con la sua incredibile classe e simpatia. Ricordiamo tutti il video creato con Luca Toni, compagno di squadra al Bayern Monaco, in cui si divertono in più sfide prendendosi rispettivamente in giro, con l’italiano che gli ricorda a più riprese il Mondiale perso nel 2006 (che ricordiamo con grande piacere). Ecco, le sue cicatrici sul volto sono diventate, ormai, un segno distintivo per la società e gli appassionati di sport, dal Frank bambino al campione che è arrivato ai vertici del calcio mondiale ed europeo.
Basta dare un’occhiata al profilo Instagram del francese per capire quanto sia stato forte ed amato questo giocatore, riconosciuto da molte generazioni di giocatori e di tifosi. Acclamato anche dagli avversari, ricordiamo in Italia, in una partita contro il Milan nei suoi due anni alla Fiorentina, un gol seguito da una standing ovation da parte di tutto lo Stadio San Siro. Giocata sublime, in una prestazione incredibile di un giocatore infinito, che a 36 anni era in grado di fare cose incredibili. 

Ma Ribery non è solo campo, sempre quando era alla Fiorentina, Lorenzo Venuti, suo compagno di squadra, ha raccontato un aneddoto sul campione francese, nel momento di massima difficoltà del ragazzo italiano, un tumore diagnosticato al padre con conseguente stato di shock del giocatore, Frank si è reso protagonista di un gesto sincero e non richiesto: ha voluto conoscere il padre di Lorenzo. Perché i grandi campioni sono preziosi e attenti a tutti i dettagli; e Frank è uno di questi, umile ed unico nel suo genere. 

Se da allenatore farà anche solo l’1% di ciò che ha fatto da giocatore, in futuro parleremo di un grande allenatore, e sicuramente attraverso la sua umanità e la sua enorme esperienza sarà così. 
E forse non è un caso che abbia scelto una piazza così passionale e calda come Salerno per appendere gli scarpini al chiodo.
Grazie per averci regalato 39 anni di magie.
Au Revoir Frank.