Prima di iniziare ci tengo a dire che queste sono mie opinioni che non devono per forza coincidere con le vostre, sentitevi liberi di esprimere le vostre opinioni nello spazio dei commenti se volete, bene ora possiamo iniziare. Partiamo dall'analisi della partita.

Molti dicono che Francia-Italia abbia segnato un punto di svolta per la nuova gestione di mister Mancini, dicono che si sia intravista una buona Italia; ecco io mi accodo a queste persone. In quei momenti in cui abbiamo costruito la manovra senza tentare stupidi ed inutili lanci in avanti nella speranza che Balotelli la pigli, abbiamo dimostrato un certo carattere nel perseguire le proprie idee e a cercare la giocata, non ci siamo limitati ai soliti passaggi orizzontali dell’era Ventura, non ci siamo limitati allo sterile possesso palla, abbiamo fatto di più. Le indicazioni di Mancini in qualche modo hanno creato effetto e i nostri giocatori hanno cambiato il loro modo di interpretare la partita. La Francia si sa, è una delle Nazionali più forti al mondo e probabilmente si giocherà il Mondiale insieme a Brasile-Argentina-Spagna-Germania. La Francia gioca un ottimo calcio e nonostante la quasi totalità dei suoi giocatori siano naturalizzati francesi, possiede interpreti che giocano quasi tutti nei top club europei. Pogba gioca nello United, Hernandez e Griezmann giocano nell’Atletico di Madrid, Mbappe e il non convocato Rabiot giocano nel PSG, Matuidi gioca nella Juventus, Lemar nel Monaco, Dembele nel Barcellona ecc…

La squadra di Mancini ha mostrato carattere pur essendo la Nazionale con l’età media più bassa degli ultimi 10 anni. È presto per parlare di rinascita ovviamente, ma Mancini sta incominciando a posizionare i primi mattoni e la speranza è che riesca a completare il palazzo in vista della Nations League che, in caso di vittoria della coppa, garantisce un posto nel prossimo Europeo. Ecco secondo me la differenza tra noi e le altre big mondiali è una sola: l’esperienza (o inesperienza) dei nostri giocatori. Sono pochissimi i giocatori che hanno giocato in Champions League o in Europa League nella loro carriera, basti pensare che Politano e Berardi giocano nel Sassuolo, Verdi nel Bologna, Chiesa nella Fiorentina, Perin nel Genoa, Sirigu nel Torino ecc… tutte le altre big hanno giocatori che nonostante siano molto giovani hanno già una discreta esperienza e fama nel panorama europeo (basti pensare a Mbappe), da noi invece i giocatori rimangono nelle medio-piccole a vita perché le nostre big non se ne interessano o se ne interessano quando le loro società chiedono prezzi folli. Facciamo un breve punto: della nostra Nazionale (non parlo del gruppo che ha convocato Mancini ma di quello che è stabilmente nel giro delle convocazioni) i giocatori che giocano in squadre di livello sono molto pochi: Insigne e Jorginho giocano nel Napoli, De Rossi, Florenzi e El Sharawy nella Roma, Bonucci e Romagnoli nel Milan, Chiellini, Marchisio, Bernandeschi e De Sciglio nella Juve, Darmian nello United, Zappacosta nel Chelsea, D’Ambrosio, Candreva ed Eder nell’Inter, Verratti nel PSG. Insomma sono molto pochi. Secondo me qualcosa va cambiata, la FIGC ha finalmente introdotto le seconde squadre ma non basta. Tutte le big italiane devono fare uno sforzo e, invece di andare a sperperare milioni nel comprare i talenti esteri (arricchendo ancora di più le altre big e aumentando il gap tra noi e loro), perché non vanno a comprare i talenti più promettenti delle medio-piccole? Secondo alcuni così facendo sia aumenterebbe il divario tra le big del campionato e le squadre minori; secondo me è il contrario, così facendo i soldi rimarrebbero nei nostri confini in mano alle società più piccole che potranno spenderli per rinforzare la loro rosa magari con qualche altro talento italiano della cantera o delle serie minori. Così facendo scopriremmo anche nuovi giocatori che più in là potrebbero ricompiere i passi dei loro predecessori per passare di nuovo dalle piccole alle big, così facendo continuerebbe il ciclo continuando ad arricchire le piccole fino a che si arriverà a un punto che le piccole potrebbero essere abbastanza ricche da non dover più cedere necessariamente i loro talenti e a battagliare per qualcosa di più di una scarna salvezza. Ne gioverebbe l’intero movimento calcistico italiano, spingerebbe le squadre delle serie minori a sfornare più talenti per poi venderli alle piccole, spingerebbe le piccole a cercare nuovi giocatori italiani da vendere alle big, spingerebbe le big a investire sul nostro calcio contribuendo alla sua crescita e a poco a poco il gap con le altre big d’Europa si ridurrà e le nostre squadre torneranno a vincere nel panorama europeo.

Perché dico tutto questo? Perché come detto da me sopra e come detto anche da molti esperti del settore, ciò che manca ai giocatori è l’esperienza. Il talento ce l’hanno, l’età è dalla loro parte, il cuore è con loro, manca solo quella mentalità che si acquista giocando partite di questo tipo. Spalletti dopo Real-Liverpool ha detto che in Champions si fa bene se i giocatori sono abituati a questi palcoscenici, se non gli tremano le gambe e non perdono la concentrazione in momenti complicati della partita. Io condivido il suo pensiero e lo estendo anche alla Nazionale. Ed è per questo che esorto le big del nostro campionato a comprare i vari Chiesa, Politano, Barella, Verdi, Berardi e compagnia cantante. In questi anni le tre grandi del nostro calcio (Milan, Inter e Juventus) hanno prelevato dall’Atalanta Conti, Caldara e Gagliardini che con il tempo stanno maturando e iniziando a crescere e dal prossimo anno giocheranno con continuità in Europa. La mia teoria in questo caso sta funzionando, perché l’Atalanta nonostante abbia ceduto questi giocatori alle big sta portando avanti la maturazione di giocatori come Mancini (titolare della nazionale under21) e Cristante e grazie anche a quei soldi incassati si st affermando sempre più come una realtà del nostro campionato. I giocatori vanno presi dalle piccole perché con tutto il rispetto verso il Cagliari, Barella non crescerà mai, così come i due neroverdi nel Sassuolo o il gigliato alla Fiorentina.

Questo discorso va esteso anche ai Primavera che devono essere mandati subito in prestito alle piccole della Serie A (sono contrario al tenerli in squadra) perché basta dargli fiducia e ti ripagano molto bene, l’esempio più lampante è Cutrone che quest’anno ha giocato una bell’annata con il Milan, la Juve ha mandato in prestito i vari Mandragora, Orsolini e Cassata. L’Inter ha mandato in prestito Dimarco e potrebbe mandare in prestito anche Pinamonti e Zaniolo. Quindi care big vedete di investire di più nel nostro calcio e se avete soldi da buttare, dateli alle piccole che, abituate come sono a tempi di magra, li spenderebbero in modo più che ottimale.