Per diventare un top player è necessario non solo essere bravi tecnicamente e dotati di talento, ma occorre avere carattere, una buona testa da professionista, e soprattutto non avere una sorte avversa e fare gli incontri giusti che permettono la valorizzazione del tuo talento. Il talento, la tecnica, la bravura nel giocare a calcio e nell'interpretare egregiamente il proprio ruolo, devono essere supportati dall'avere una buona testa, carattere e perchè no, anche un pizzico di fortuna. Se non si ha carattere e non si ha testa, anche se si è dotati di un grande talento, in molti casi può capitare che non si emerge. E' importante anche non incappare in gravi infortuni, come é successo al protagonista dell'articolo di cui mi accingo a scrivere.

Francesco Coco è l'esempio di un talento inespresso. Anche un pò sfortunato, ma non solo quello. Non si può dare sempre la colpa alla sfortuna se un talento non esce fuori e non emerge alla ribalta, soprattutto se è un calciatore di alto livello. Uscito dalla cantera rossonera, Francesco Coco, di ruolo terzino sinistro, venne paragonato, esagerando, forse per il ruolo in comune, a Paolo Maldini. Questo ha creato una eccessiva pressione su Coco, come è logico che sia.

Francesco Coco in realtà, proprio come Paolo Maldini, nasce come terzino destro e venne adattato nella corsia mancina. Nella sua carriera ha giocato come esterno di centrocampo a sinistra e come terzino sinistro. Nasce a Paternò l' 8 gennaio 1977. E' cresciuto, come ho accennato in precedenza, nel vivaio del Milan, club con il quale esordirà nei professionisti nel 1995/96 in un Padova- Milan finita 1 a 2 per i rossoneri. Resta in rossonero anche l'annata successiva. Nel 1997/98, insieme a Massimo Ambrosini va in prestito al Vicenza, per poi l'anno dopo, insieme a Massimo Ambrosini, fare rientro al Milan per fine prestito, e restare in rossonero. Nel 1999/2000 va in prestito al Torino e l'annata successiva rientra al Milan. Nel 2000/2001 gioca nel Milan e mette a segno i suoi primi gol in A, per la precisione 2 reti in 31 presenze. E nello stesso anno segna anche in Champions league con la maglia del Milan le sue prime reti nella manifestazione. 2 reti in 11 presenze. L'anno dopo passa addirittura in prestito al Barcellona. Qui gioca e accumula 23 presenza nella Liga e 10 presenze in Champions League senza mai andare a segno. Finito il prestito ai blaugrana, fa rientro al Milan che lo gira all'Inter valutandolo 40 miliardi di lire nell'operazione che porterà in rossonero Clarence Seedorf, al quale verrà data la medesima valutazione. Paradossalmente con il passaggio all'Inter inizia la fase discendente della sua carriera, complice anche vari infortuni e qui purtroppo inizia a perdersi. E' veramente un peccato perché, anno dopo anno, cresceva sempre più e stava facendo intravedere qualcosa di molto interessante. Il talento c'era. Considerate che, quando Milan e Inter fecero lo scambio Seedorf-Coco, in molti, compreso il sottoscritto, pensarono che fu il Milan a rimetterci. Questo per farvi capire che Coco aveva talento ed aveva un potenziale non indifferente.

La prima stagione con l'Inter, con in panchina Hector Cuper, Coco fu titolare e gioca 20 presenze in A e anche 11 gare in Champions league con la maglia nerazzurra. L'anno dopo iniziano i problemi che condizioneranno, rallenteranno e comprometteranno la carriera di Francesco Coco. Il terzino è vittima di un infortunio alla schiena che gli farà vedere il campo con il contagocce, costringendolo ad una lunga assenza, per tutto il periodo in cui resterà in nerazzurro, ovvero per altre due stagioni.

Si cura l'infortunio alla schiena, e nel 2005/2006 va in prestito al Livorno, in Serie A. Accumula 28 presenze senza andare mai a segno. L'anno dopo fa ritorno all'Inter dove resta per 6 mesi per poi fare essere girato nel gennaio del 2007, precisamente il 31 gennaio del 2007, al Torino, dove disputa appena 3 partite. Torna all'Inter per fine prestito. Si accorda con il Saint Etienne, sostiene le visite mediche con la squadra francese, ma all'ultimo la società francese rinuncia all'ingaggio poiché, a detta dell'allora presidente del club francese, Coco non era in forma secondo quando si evince dalle visite mediche. E così, nel settembre del 2007 rescinde il contratto in essere con l'Inter e a soli 30 anni si ritira dal calcio giocato. Dichiara di voler tentare la carriera di attore a Hollywood. Sembra quasi pentito di aver mollato il calcio a soli 30 anni, difatti il 30 ottobre del 2007 si propone di giocare gratuitamente con la squadra che lo ha lanciato nel calcio italiano e internazionale, ovvero il Milan. Tuttavia il club rossonero non raccoglie l'invito. Tuttavia sarà Flavio Briatore, allora patron del Qpr, che gli propone di andare a giocare in Inghilterra, nel suo club. Qui l'avventura di Coco prima di partire...è già finita, perché l'esperienza in Inghilterra dura appena 3 giorni. Coco rimase deluso dalla struttura e l'organizzazione del club, mentre Briatore fu deluso dalla scarsa professionalità del calciatore. Insomma, per un motivo o per l'altro, non si pigliarono bene come si suol dire. E l'avventura di Coco con il Queen's Park Rangers non iniziò mai. Tuttavia i due poi si ritrovarono a collaborare insieme perché Coco, nell'estate del 2007 è stato responsabile delle pubbliche relazioni del Billionaire di Porto Cervo di proprietà di Flavio Briatore, che è un suo amico.

Coco nella sua carriera da calciatore ha vinto due scudetti con il Milan, nel 1995/96, e nel 1998/99, e una Coppa Italia con l'Inter nel 2004/2005. 

E' stato un calciatore molto sovraesposto mediaticamente per diverse vicende che lo riguardarono come lo scandalo dei ricatti fotografici denominato 'Vallettopoli' e per alcune vicende particolari inerenti la sua sfera privata. Ha partecipato alla quinta edizione dell'Isola dei famosi versione italiana, ed é stato protagonista di diverse comparsate televisive. Ha avuto diversi flirt con personaggi più o meno noti ed è stato al centro delle cronache rosa per la sua relazione con l'attrice Manuela Arcuri.

Dopo il ritiro dal calcio giocato, Coco a Legnano, città in cui é cresciuto, nonostante sia nato a Paternò, é proprietario di un bar e di un negozio di abbigliamento. Ha lanciato una collezione di calze da uomo, é stato commentatore tecnico delle partite di calcio a Fox sports ed è opiniosta di calcio a beIN Sports, tv del Qatar. Francesco Coco poteva senz'altro aspirare ad avere una carriera più importante di quella che ha avuto. Ha sempre giocato in Serie A, ma gli infortuni ne hanno compromesso la cariera. Francesco Coco, l'erede di Paolo Maldini che non fu!