Il Milan, nella partita di ieri contro la Roma, aveva un solo risultato a disposizione per poter guardare al prosieguo del campionato con moderato ottimismo, VINCERE. Il due a zero finale, grazie alle reti del "solito" Rebic e di Chala, su calcio di rigore, entrambe realizzate nel secondo tempo, migliorano notevolmente la classifica, con il settimo posto, distaccando finalmente le squadre rivelazione della stagione, il Verona e il Parma, ma specialmente conferma tutti quei segnali positivi che si erano intravisti fin prima della pausa causata dal Covid 19.

Sgombriamo subito la mente da ogni facile illusione, non eravamo, prima, una squadra di "bidoni", come da molti venivamo descritti, non siamo certamente diventati, ora, una squadra di "campioni". I motivi che hanno innalzato il rendimento di tutta la squadra sono molteplici e sono quelli che in molti, più i tifosi che i commentatori, avevano segnalato fin da inizio stagione, se non addirittura prima.
Analizziamoli insieme.

La campagna acquisti: per quanto si potesse essere ottimisti, il mercato estivo consegnava più "promesse" che "certezze". Penso di condividere il pensiero di molti milanisti dicendo che l'unica certezza era Bennacer, anche se la stagione giocata ad Empoli, non era certamente il migliore dei biglietti da visita e l'impressione che fosse un ripiego, al troppo costoso Sensi, era la convinzione di molti. Se Rebic poteva essere una certezza, Krunic era certamente destinato alla panchina mentre Theo e Leao avrebbero dovuto garantire un rendimento costante per migliorare il quinto posto in campionato raggiunto con Gattuso in panchina. A ciò bisognava aggiungere le incertezze già evidenziate a fine della precedente stagione : Piatek, Suso e Paquetà. Il polacco sembrava avesse smarrito la via gol, lo spagnolo che fosse più interessato al suo contratto che al rendimento in campo, mentre del nazionale brasiliano avevamo perso ogni speranza che potesse ripercorrere le "gesta" di Kaka.
La scelta dell'allenatore, Giampaolo, è bene ricordarlo, accolto con entusiasmo e con il favore di tutti i commentatori sportivi, invece che essere un "valore aggiunto", ha prodotto confusione, smarrendo le poche certezze che aveva questa squadra e perdendo molti punti in classifica, oltre che mesi di lavoro. L'arrivo di Pioli, ma specialmente la campagna acquisti di gennaio, dove per la prima volta, dopo molti anni, sono riusciti sia a tagliare costi superflui, sia a rafforzare la squadra con poche operazioni, ma azzeccate, ha consegnato all'allenatore un gruppo, non eccelso, ma sul quale lavorare per risalire le posizioni di classifica. Specialmente la partenza di Suso è servita per "scardinare" quella situazione tattica in cui tutti gli allenatori del Milan, tranne il bravissimo e da me rimpianto Mihajlovic, sono andati ad incastrarsi. L'arrivo dell'esuberante Ibra e del sottovalutato Kjaer, hanno portato professionalità e concretezza, dando un'impronta totalmente diversa a quella di inizio stagione. Mister Pioli ha saputo fare quadrato, ha certamente migliorato la condizione fisico atletica di tutti i giocatori e dopo una serie di esperimenti, probabilmente necessari per rafforzare le sue conoscenze e convinzioni, ha trovato il "modulo" che consenta alla squadra di esprimersi nel modo migliore. Il 4-2-3-1 attuale si adatta perfettamente alle caratteristiche dei giocatori a disposizione e anche le poche riserve a disposizione, se chiamate all'utilizzo, non dovrebbero trovare molte difficoltà in un meccanismo che, partita dopo partita, sta rafforzando certezze e convinzioni. L'esordio di Salemaker di ieri, esibendo una prestazione molto positiva, ne è una dimostrazione. Scrivo esordio perchè i pochi minuti precedenti non potevano dare una valutazione sul giovane calciatore belga.

Il calcio, non è una scienza, è uno sport, la vittoria si conquista attraverso un percorso, fatto di allenamenti, applicazione, attenzione di ogni particolare, ma a cui bisogna abbinare motivazioni e certamente doti atletiche e tecniche. Vincere aiuta a vincere, così come giocare con continuità migliora il rendimento di ogni giocatore. Il tanto criticato Conti, ieri ha giocato una partita all'altezza di ciò che ci aspettiamo da lui, così come Romagnoli, Kessie e Chala, innalzando il loro rendimento, impalpabile ad inizio stagione, trascinano tutta la squadra verso prestazioni confortanti.

Due parole su Mister Pioli. Mi piace molto seguire le conferenze stampa degli allenatori, scrutare il loro volto, cogliere le sfumature. Lo scorso anno avevo intuito perfettamente il malumore di Gattuso, così come ora vedo un Pioli cambiato, non è solo più sicuro è determinato. Sabato ha usato termini alla Rangnich, pressione alta, ripartenze veloci, eccetera, un allenatore, come ogni giocatore, fa un percorso e può migliorarsi, sono i risultati del campo a sancire in modo inappellabile quale sia il suo valore. Fino ad oggi possiamo valutarlo vicino alla sufficienza, non di più, ma se finisse in crescendo questo campionato molte delle certezze di Gazidis perderebbero quel fascino di cui godono, senza alcun logico motivo, oggi.

Mancano ancora dieci partite, è da mesi che faccio trapelare un cauto ottimismo evidenziando che questo "strano" finale di campionato potrebbe rivelarsi piacevole. Fra due giorni si gioca nuovamente, contro la Spal a Ferrara, vincere sarà ancora una volta obbligatorio per poter affrontare il trittico, Lazio, Juventus e Napoli, con meno pressioni e magari riuscendo a raccogliere quei punti che, fino a ieri, sembrava ci fossero preclusi. Ad inizio stagione parlando con amici competenti sull'argomento, non obbligatoriamente milanisti, su quale potesse essere il piazzamento finale del "Diavolo", i pronostici variavano fra il sesto e l'ottavo posto, logicamente io speravo in molto meglio, ritenendoli fin troppo critici, ma a quanto pare avevano perfettamente ragione.
Dubito che potremmo superare il Napoli, forse possiamo raggiungere la Roma, forti anche dello scontro diretto a favore e concludendo al sesto posto, saremmo ancora, per l'ennesima volta, fuori dalla Champion, ma almeno potremmo partecipare alla Europa Leaugea.
Un passo alla volta, godiamoci questa vittoria, la prima contro una squadra che ci è davanti in classifica, nella speranza che a breve, come successo in altri stati dell'Europa si possa tornare allo stadio perchè anche il pubblico fa parte di questo bellissimo spettacolo.