A parte indiscrezioni e ipotesi mai realmente confermate, spesso contrastanti tra loro, scritte e inventate ad hoc da molte testate giornalistiche e sbandierate dalla maggior parte dei tifosi come verità assolute, nessuno sa nel dettaglio cosa sia successo ad inizio anno tra Icardi e la dirigenza/spogliatoio interista.

Partendo da questo presupposto si dovrebbe a mio avviso valutare la situazione razionalmente e non basandosi sulla simpatia o antipatia a pelle dei diretti interessati della vicenda.

Non penso e non ho pensato neanche per un momento che Icardi sia esente da colpe in questa intricata querelle che ormai da mesi tiene milioni di tifosi col fiato sospeso e in stallo un’intera società, ma allo stesso modo ritengo improbabile che le responsabilità siano da addossare totalmente a lui e alla moglie, perché come si dice in questi casi “la verità sta nel mezzo”, e se non proprio nel mezzo, è comunque improbabile che si trovi al 100% da una parte sola.

Fatta questa premessa, a cui aggiungo il fatto che a questo punto sapere come realmente sia andata la questione riuscirebbe soltanto a saziare la fame di pettegolezzi dell’italiano medio ma non avrebbe alcuna utilità nella risoluzione della vicenda, voglio provare a spiegare perché, nonostante tutto, sono ancora dalla parte di Mauro Icardi.

Ho sempre ritenuto che la decisione ormai datata della società nerazzurra di dare la fascia a Icardi sia stata quantomeno prematura, visto che si parlava di un allora ventunenne da poco arrivato in una squadra blasonata e storicamente difficile da gestire come l’Inter, ma allo stesso tempo credo che lui abbia fatto, seppur sbagliando in alcuni casi, tutto ciò che poteva per fare il capitano al meglio delle sue possibilità. A questo ha unito ben 124 gol in 5 anni, realizzati in tutti i tipi di competizione e contro qualunque tipo di avversario (quest’anno all’esordio assoluto in Champions League ha messo a segno 4 reti in 6 gare, di cui una al Barcellona e una perla di assoluta bellezza contro il Tottenham, squadra che poi ha disputato la finale) numeri che lo hanno consacrato tra i migliori bomber del panorama mondiale.
I detrattori hanno sempre evidenziato il suo scarso apporto alla manovra e il suo isolamento in campo, valutazioni sicuramente corrette ma sulle quali Mauro ha negli anni cercato sempre di migliorare per dare una mano alla squadra anche al di fuori del suo habitat naturale, l’area di rigore.

Arrivati ad inizio anno, a una manciata di giorni di distanza dall’arrivo di Marotta come nuovo ad, è stata presa la decisione di togliere la fascia a Mauro, decisione che lui sicuramente ha sofferto avendo negli anni dimostrato un amore incondizionato verso i colori nerazzurri dichiarando anche più volte che se fosse dipeso da lui sarebbe rimasto all’Inter a vita.

Il suo peccato capitale è stato sicuramente assumere la moglie come procuratrice, decisione che innegabilmente non gli ha portato alcun beneficio, anzi, ma ancor più di questo non essere stato in grado di gestirla, sia sui social che nelle dichiarazioni pubbliche. Anche perché per il resto, ufficialmente, Icardi non ha fatto nient’altro di sbagliato, dato che, come ho scritto prima, tutto ciò di cui parlano i giornali sono indiscrezioni e nessuna è confermata da alcuna fonte ufficiale.

Sicuramente non ho apprezzato il suo “infortunio” al ginocchio che si è improvvisamente manifestato poco dopo la questione della fascia, ma ripeto, nessuno sa come davvero siano andate le cose.

Per cui, a distanza di mesi e di centinaia di articoli infondati, sono ancora dalla sua parte, o meglio, spero ancora che a inizio stagione sia lui a fare coppia con Lautaro, e non il tanto osannato Lukaku. Perché al di là degli errori commessi non si può sentire un allenatore appena arrivato che non vuole nemmeno parlare con un giocatore considerandolo direttamente fuori dal progetto, nonostante lui continui a sostenere di voler rimanere all’Inter in tutti i modi. Sicuramente se mi trovassi nei panni di Conte metterei come conditio sine qua non un cambio di procuratore per Icardi (Wanda ha già dichiarato che se necessario è disposta a farsi da parte in questo senso, anche se non so quanto sia una dichiarazione reale o solo di facciata) e un patto non scritto col giocatore che lo costringa a gestire le dichiarazioni della moglie, pena l’esclusione dalla rosa. Fatte queste premesse non mi sognerei mai di escludere a prescindere una macchina da gol come lui da una squadra che dichiara pubblicamente di voler vincere.

Oltre alla motivazione tecnica ritengo che vendere Icardi adesso sarebbe anche un autogol dal punto di vista economico. Infatti dalla sua cessione adesso si potrebbero incassare non più di 70-80 milioni, cifra che un anno fa non sarebbe nemmeno stata presa in considerazione, per reinvestire la stessa cifra per un attaccante che in termini di gol non vale sicuramente Mauro.
In più ho sempre pensato che l’Inter debba essere degli interisti, e questo davvero Icardi non l’ha mai nascosto, anzi.

Quindi spero che lui non molli in questo braccio di ferro con la dirigenza, rifiutandosi di firmare per qualunque altra squadra, e che alla fine Conte faccia un bagno di umiltà instaurando un dialogo con il giocatore che negli ultimi anni ha tenuto a galla una squadra che altrimenti sarebbe sicuramente andata a fondo.