Grande festa in casa rossonera. Il Milan passa contro la Lazio dopo i centoventi minuti della semifinale di ritorno di Coppa Italia. Non sono bastati i tempi regolamentari che si concludono sullo 0-0, come all'andata.

Tante occasioni da entrambe le parti senza però trovare la rete che sblocchi la partita.
Tempi supplementari giocati sulla falsa riga della partita, con la Lazio che attacca con meno assiduità per non rischiare di subire troppo ed il Milan che sa soffrire e riparte "feroce" in contropiede. L'occasione più nitida se la ritrova Kalinic (subentrato a Cutrone  al settantesimo) che si divora negli ultimi minuti di gioco un ottimo assist di Bonucci a tu per tu con il portiere, e Gattuso che se potesse si "divorerebbe" il calciatore croato.
Errore che poteva costare caro al Milan, ma così non è stato.
Nella lotteria dei rigori si va ad oltranza dopo che calciati i primi cinque tiri dal dischetto per formazione, il risultato è ancora in parità. Ci pensa Alessio Romagnoli a decidere il passaggio del turno al settimo penalty dopo il decisivo errore di Luiz Felipe. 

Sarà dunque Juventus-Milan la finale della Coppa Italia corrente, così come nel 2016 quando i bianconeri si imposero per 1 a 0 nei tempi supplementari con un goal di Alvaro Morata. 
La formazione rossonera è in condizione fisica eccezionale, i giocatori stanno crescendo in maniera esponenziale in ogni ruolo. Se l'operato di Gigio Donnarumma non è mai stato messo in discussione, per gli altri reparti non era la stessa solfa.
Partendo dalla difesa criticata tantissimo nella prima parte di stagione soprattutto nella persona di Leonardo Bonucci (il signor Cristiano Ruiu sa bene di cosa sto parlando), accusato non solo di essere nettamente peggiorato nel rendimento, ma di aver causato un'involuzione del suo compagno di reparto Alessio Romagnoli. Ieri sera si è visto ben altro, perché con la numero 13 sulle spalle, diventa sempre più simile ad un "mostro sacro" della retroguardia rossonera che noi tifosi conosciamo molto bene.
Miglioramenti anche a centrocampo, dove Lucas Biglia è tornato a mostrare le sue qualità illuminando le notti di San Siro e Frank Kessié ha portato quella grinta e determinazione che vagamente ricorda quelle del proprio allenatore quando era in campo. Bonaventura e Suso continuano sulla buona strada dell'anno passato mostrando tecnica ed ottimi risultati nell'uno contro uno.
Ottime anche le qualità fatte vedere da Chalanoglu che, a mio parere, deve solo diventare più continuativo. 
Il reparto offensivo è forse la nota dolente (se così si può dire) di questa squadra, più per media realizzativa che per stile di gioco. Patrick Cutrone è diventato il fulcro delle giocate rossonere ed ha la tenacia di lottare su ogni pallone. Il giovane ragazzo proveniente dal vivaio risulta sempre più una scommessa stravinta per chi ha puntato su di lui (merito a Vincenzo Montella che l'ha lanciato). Kalinic è ancora un po' "scricchiolante" sotto porta, ma molto bravo a recuperare palloni nella propria metà campo e a far salire la squadra. 
Ancora un incognita invece Andrè Silva. Alla ricerca della prima rete in Serie A il portoghese ci ha fatto vedere tecnica e bel gioco, però, finora ha ancora tutto da dimostrare. 

A soli tre giorni dal derby della Madonnina e a sette dall'incontro di Europa League con l'Arsenal, questa vittoria consolida ciò che è stato fatto nelle ultime partite e porta una ventata di speranza tra giocatori e tifosi di raggiungere traguardi che sino a dieci giornate fa sembravano irraggiungibili.

"Vecchio Milan perché siamo sempre con te. Sei la fede più grande che c'è!!!"