Io, juventino da quando sono nato, quest'anno per scudetto e Champions tifo Lazio e Atalanta.

Forse la sintesi può essere fuorviante, ovvio che la mia speranza è che la Juve si prenda di nuovo lo scudetto e che alzi (finalmente) quella benedetta coppa.
Ma la mia consolazione (sogno, per quanto riguarda la Champions), se non dovesse uscire questa doppietta, sarebbe vedere i laziali con lo scudetto e la Dea sul tetto d'Europa. Perchè sarebbe finalmente la consacrazione che la scusa dei fatturati doppi tripli o più, appunto, non è altro che una scusa. Che a vincere sono i progetti. Che gli instant team possono generare fuochi di paglia. Che il lavoro, la fatica, l'unione d'intenti, lo spogliatoio, l'umiltà di tutti, una società forte e presente, valgono più di nomi di una squadra costruita sfogliando l'album Panini.

Ma cosa sono questi “progetti”?

Io capisco di calcio quanto basta per esultare se la Juve vince. Non mi permetto mai di giudicare le scelte dell’allenatore. Al massimo maledico una decisione arbitrale, ma questo lo fanno tutti, sia quelli che ci capiscono sia quelli che non ci capiscono, e di solito, “capirne” non fa maledire sempre le decisioni sbagliate!

Quello che so, però, è come si fanno i progetti.
La principale chiave del successo di un progetto è sapere cosa si vuole e disporre dei mezzi sufficienti per ottenerlo.
Sapere cosa si vuole: si dice anche “avere obiettivi”.  Ma gli obiettivi non sono i regali scritti nella lettera di Babbo Natale. Devono essere realistici (magari anche sfidanti, ma realistici).

Ci deve essere un percorso “progettuale” per raggiungere questi obiettivi, con delle “tappe” intermedie per verificare se si sta percorrendo la strada giusta nei tempi stabiliti.
Si devono avere i mezzi. Sicuramente il denaro (il fatturato) è un mezzo necessario, ma non sufficiente. Servono anche il tempo, la pazienza, la fortuna.
Servono i professionisti. Serve la serietà nel lavoro.

Se anche questa stagione, nella Juventus si concentreranno tutti questi fattori di successo, ne sarò contento. Ma quanto meno, quest’anno ho anche un'alternativa per accontentarmi.

Buona fine di campionato/Champions a tutti.