Brutte notizie ci giungono da Milano. Quelle che non vorremmo mai sentire. Quelle che con la cronaca dal campo hanno poco a che vedere, perché qui non si parla di risultati, moduli o fuori gioco! Ma col calcio giocato hanno comunque a che fare, perché parliamo di Strinic, un difensore milanista, che a causa di problemi cardiaci, il calcio giocato per un po’ potrà vederlo soltanto in televisione.

Di fronte a notizie come queste non esistono maglie, colori e bandiere. Esistiamo noi tifosi, comuni esseri umani, che ci rapportiamo ai calciatori, altri comuni esseri umani. E fuori da ogni logica di tifo o rivalità oggi non possiamo che mandare un caro in bocca al lupo a Ivan Strinic e augurargli un pronto rientro in campo,  anche se non siamo milanisti come lui. Ma la salute prima di tutto! La vita, prima di tutto!

Questi ragazzi sono atleti, fisicamente prestanti, che chiedono al loro corpo di spingere al massimo pur di poter dare il meglio in quella passione che hanno trasformato in professione e lavoro.

L'inganno è che essendo sempre al Top a livello fisico, visto che fisiche sono le loro prestazioni, ti sembrano di ferro, eroici, immortali. Sfortunatamente troppo spesso dimentichiamo che sono ragazzi come noi, semplici comuni mortali, esattamente come siamo noi. Forse lo dimenticano anche loro. Che si sentono protetti dai controlli medici a cui vengono periodicamente sottoposti.

Ma purtroppo quello cardiaco è un contesto fisico talmente ampio e complicato, che non sempre è possibile prevedere quanto alto possa essere il rischio di vita che corrono certi campioni con problemi cardiologici. Perchè, sfortunatamente, alcune patologie non le puoi preventivare prima. Ma le puoi scoprire unicamente dopo che il tuo corpo s'è fermato per sempre.

Se guardiamo la storia, tanti sono i casi di gente a cui come a Strinic il problema è stato riscontrato prima e con opportuni interventi è stato risolto. Tanto che i ragazzi in questione, vedi Cassano, Lichsteiner  o ancora prima Kanu dell'Inter, oltre a salvarsi la vita, che resta la cosa più importante del mondo, sono riusciti addirittura a tornare a giocare a pallone.

Questo è l'augurio che dobbiamo rivolgere a Strinic, oggi. Quello di risolvere prima il problema che ha e salvarsi la pelle, e poi di tornare in campo più in salute e forte di quanto non fosse prima.

Per molti prima di lui non c'è stata alcuna possibilità. C'è chi ha dato la vita in campo, come il nostro Morosini, Puerta, Feher, Foé. Ancor prima Taccola e Renato Curi, che ai tempi di oggi forse potevano essere fermati in tempo e salvati. C'è chi se ne è andato mentre era in ritiro, pronto a giocare, vedi Davide Astori, una delle facce più belle del nostro calcio, perchè oltre che un ottimo calciatore, era soprattutto un ragazzo davvero per bene!

Polemiche a non finire, ovviamente, su queste morti. Per il ritardo dei soccorsi. Per la carenza dei soccorsi. O per l'inutilità dei soccorsi, perché in certi casi se i controlli fossero stati come si deve ai soccorsi non ci saremmo proprio arrivati!

Inutile perder tempo con le chiacchiere, dopo, perché tanto alla fine ciò che conta davvero è agire, prima. Mezzi di soccorso adeguati a bordo campo. Controlli altrettanto adeguati fuori dal campo. 

Perchè il problema è generalizzato e non riguarda soltanto i campioni di serie A ma anche tanti ragazzi che giocano nelle categorie minori o nelle Giovanili, che troppo spesso pagano con la vita solo per un amore smisurato per lo sport, che va oltre i loro limiti fisici.

Oggi, chiacchiere a parte, il solo pensiero deve andare al ragazzo Strinic. All'uomo, oltre al campione. Che è stato fortunato con una diagnosi che forse gli ha salvato la vita e che ci auguriamo tutti lo possa far tornare in campo, con la serenità di un problema risolto, come Cassano o Lichsteiner, e la possibilità di continuare a vivere sull'erba verde di un campo calcio la sua passione, e non soltanto dietro il Maxi Schermo di una Tv nel salotto di casa sua.

Questo il comunicato ufficiale della Società:

"AC Milan comunica che durante gli accertamenti di routine semestrali, previsti in Italia per gli atleti professionisti, è stato   riscontrato che Ivan Strinic soffre di una iniziale ipertrofia del muscolo cardiaco meritevole di ulteriori approfondimenti da eseguire dopo un periodo di riposo. Per questa ragione il giocatore dovrà sospendere temporaneamente l'attività sportiva agonistica fino al completamento degli esami"

Forza Ivan! Semplicemente! Oltre i colori e le bandiere. E non una parola di più!