Ritrovo bagnato, inizio fortunato? 
Ha preso inizio ieri la nuova stagione calcistica del Milan, ancora in emergenza covid e con molti assenti fra i giocatori presenti alla convocazione, obbligando la maggior parte della tifoseria ad aspettare giornate migliori, non solo in ambito climatico, per poter abbracciare i propri "eroi". Un ritrovo caratterizzato da due assenze, certamente rilevanti al fine di decifrare la competitività del gruppo che a fine mercato sarà a disposizione di Mister Pioli, ma condizionati da motivi totalmente diversi, che sono sempre ugualmente riconducibili, al "vil denaro", ma che lasciano nella tifoseria stati d'animo e reazioni totalmente diverse. Guardarsi indietro, cercare ancora spiegazioni, non serve a nulla, perchè è già tempo di rivolgere le nostre attenzioni agli appuntamenti futuri e recriminare o peggio, piangersi addosso, non risolve certo i problemi.

Per chi, come me, crede che la fortuna e la sua antagonista facciano parte della vita quotidiana, non sarà sfuggito che il passaggio del giocatore turco all'Inter si è concretizzato solo grazie al grave problema di salute capitato ad Eriksen. Se ciò non fosse successo Chalanoglu vestirebbe ancora la maglia numero 10 rossonera, ma siamo poi così sicuri che sarebbe stata la soluzione migliore? Per quanto sia sempre stato un estimatore di Hakan, riconoscendo le sue qualità a rendersi funzionale al gioco della squadra, il più delle volte con un lavoro di copertura, poco visibile, ma molto utile, avevo la netta sensazione che non potesse fare e mostrare di più del non molto di quanto esibito in questi anni. Fra ruolo, problemi coniugali, pressioni del pubblico, covid, infortuni, fino ad arrivare alle gelosie con altri compagni di squadra, sono state poche, molto poche, le partite dove si è messo la squadra sulle spalle, vestendo i panni del trascinatore. Avevo anche evidenziato che lo stesso Pioli rischiava di non poter affrontare alternative tattiche, per troppo condizionamento nell'utilizzo di un titolare ritenuto esageratamente importante. I nomi che vengono accostati al Milan, più o meno veri, sono tutti di caratura superiore a chi ha scelto l'altra sponda del Naviglio e ciò autorizza a pensare che questa "fuga" sia il più classico dei colpi di fortuna portando forse un danno economico, ma un miglioramento tecnico, tattico totalmente inaspettato.
Contemporaneamente l'Inter, per affrontare l'imprevisto, si è lanciata su quella che reputano un'occasione, sostituendo il danese spendendo il meno possibile. Un colpo di genio di Marotta, oppure un eccesso di fretta visto un mercato in continua evoluzione che oggi propone Pjanic, tanto per fare un esempio, svincolato dal Barcellona? Oltretutto, "Ciappano", come veniva chiamato proprio dagli interisti non si avvale delle agevolazioni fiscali che spettano ai giocatori che rientrano in Italia da esperienze all'estero. Certamente una scelta discutibile per una società che ha avuto problemi nel pagamento degli stipendi e che deve ridiscutere molti degli ingaggi in essere. Come reagirà Brozovic che percepisce 3 milioni? Vedremo.

In uno scenario di questo tipo, anche l'arrivo di Diaz, dal Real Madrid, benchè sia dato per sicuro, con tanto di accordo e cifre, mi sembra un'operazione che potrebbe facilmente essere bloccata, poichè l'arrivo di altri giocatori, sempre dalla medesima squadra, potrebbero essere più funzionali per entrambe le Società. Probabilmente verrò smentito, ma quale utilità potrebbe avere investire 3 Milioni, più 19 per il riscatto obbligato, se poi a Diaz venisse preferito Isco o Ceballos? Giocatori che il Real, deve e vuole cedere, accontentandosi anche di molto meno. Perchè iniziare il ritiro con le "camisette blanche" e non essere già a disposizione di Mister Pioli? Il giovane spagnolo sarebbe una riserva, che per quanto importante, aveva una logica avendo Chalanoglu a disposizione, mentre oggi che c'è l'esigenza di trovare il giocatore a cui affidare la numero 10 e magari sapesse accendere i cuori dei tifosi, potendo anche garantire quella corsa agli abbonamenti che dovrebbe essere prossima alla riapertura, non sembra una priorità. Oltretutto con l'inserimento della clausola di recompra voluta dal Real Madrid.

Olivier Giroud, giocatore del Chelsea, francese, prossimo ai 35 anni. Sarà lui a vestire la maglia numero 9 e ad alternarsi con Ibra alla guida dell'attacco rossonero? Sì. Per quanto non sia un suo estimatore, resta un ottimo attaccante, anche se non può essere catalogato fra i goleador.  E' un giocatore di spessore che non farà mancare il suo apporto. La più classica delle "scelte sicure", funzionale al gioco di Mister Pioli, garantendo peso ed esperienza ad un reparto che necessita di certezze e gol.

Il mercato è solo all'inizio, i soldi a disposizione sono pochi, i giocatori invece tantissimi e a molti verrà concesso lo svincolo pur di consentire alle Società di alleggerirsi di stipendi fin troppo gravosi. La trattativa di Tonali ha aperto scenari nuovi poichè non era mai successo di ridiscutere un accordo o un ingaggio, ma lo scenario attuale è totalmente diverso dal passato e forse si incomincia a capirlo. Locatelli costa 40 Milioni, per quanto in comode rate mi sembra una cifra eccessiva, poco appetibile per i club italiani, ma se il giocatore rifiuta qualsiasi altra destinazione e ha già un accordo di massima, come si può forzarlo? A molti tifosi milanisti sfugge l'importanza di quanto fatto fino ad oggi. Comprare Tomori, sostituire il portiere, riscattare Tonali e assicurarsi l'attaccante, erano operazioni non così semplici e scontate. Riscattare Dalot, non sarà facile, il Manchester Unt vuole monetizzare e le richieste non mancano per un giocatore che ha saputo mettersi in evidenza anche all'Europeo, ma riuscendoci sarebbe un ottimo affare. Non certo prendere Bakayoko dal Chelsea che spero serva solo per depistare le attenzioni, mentre saranno le cessioni a determinare quanto si potrà realmente investire sul mercato per rafforzare la squadra. Se Mendez trovasse un acquirente per Leao e Castilleco facesse rientro in Spagna garantendo 10 o 12 milioni, allestire una squadra in grado di competere per vincere, in Italia e all'estero, non sarebbe poi così difficile. Come sempre resto fiducioso, sicuro che verrà allestita un'ottima squadra.
Certamente poi servirebbe un po' di fortuna, ma con quella siamo a credito dalla scorsa stagione, perchè come si dice dalle mie parti: "La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo".