Premetto: sono un biologo e sono lucano; sì, esistono entrambe le cose, per fortuna! Per deformazione ho la brutta abitudine di pensare, capire e riflettere su quel che accade. Chiaro non son nato così, mi ci ha portato un percorso di vita tanto professionale ma anche "sportivo".
Da tifoso interista nato nel 1988 ho vissuto i tempi bui, la pareggite e i tempi in cui si invocava la malasorte o il '98 e i complotti furiosamente argomentati. Avendo attraversato questi periodi di pensiero semplice e infantile, vorrei rivolgere il mio pensiero a commentatori e analisti da tastiera, giornali(imparziali?!) o talk show (non salotto sportivo, quelli son andati via con le generazioni dei gentlemen) sulla Fortuna nel gioco.

Punto principale, ma perché oggi chiunque vuole la ragione assoluta? Una vostra analisi può essere sbagliata? Ovviamente si che può, nessuno è custode di verità. Sembra non sia così, leggo sempre più articoli che suonano come sentenze, della serie "se lo dico io, fidati!"...certo.
E cosa c'entra in questo la fortuna? Beh una delle sentenze che più facilmente si trova in rete è: l'Inter ha fortuna, prima o poi finirà!
Tanto alla fine la fortuna non la si analizza, sono episodi aperti ad interpretazioni e noi italiani siam bravissimi ad interpretare. 3 pali e un rigore non concesso alla Roma sono fortuna? Sì forse. 3 pali e un rigore non concesso alla Roma sono frutto di imprecisione e scarsa lucidità dell'arbitro? Sì forse.
Ora, in un dibattito da bar o social finirebbe in rissa verbale con il rievocare lo spareggio del 1920 e il passaporto di Recoba.
Io vorrei una benedetta analisi, una di quelle con tesi ed antitesi ma soprattutto Argomentazioni! E questo mi piacerebbe vederlo in tv e sui giornali! Bisogna educare anche il tifoso (e non solo) ad analizzare le cose e capire il perchè in un contesto di gioco puoi anche prendere 10 pali.
Bisogna spiegare a molti che bisogna accettare le decisioni del fato e dell'arbitro tenendo ben presente che se sei più forte vinci uguale (in alternativa vi è la legge a vigilare).
Ecco puoi essere il più fortunato della Terra ma se non hai fame e talento serve a poco la buona sorte. Anche perché poi se ti convinci di aver sempre ragione, di essere in costante debito con la sorte, beh, ti aspetti di poter aver sempre il momento favorevole. Bisogna soprattutto saper guardare in faccia alla realtà e non cercare scappatoie a questa. Che sia Inter o Juventus non è pensabile ricondurre successi o insuccessi ad arbitri e fortuna, piuttosto cerchiamo di capire perché si vince e si perde in modo umile.
Cerchiamo di andare oltre le nebbiose teorie e capire come si vince e soprattutto che la vittoria ha molte facce. Beh detto questo apro una parentesi sul Pordenone, ieri sera hanno stravinto; hanno vinto i loro tifosi sugli spalti, in campo con un gioco ordinato, tutti insieme con una grande educazione sportiva. Complimenti vivissimi!

Ah quasi dimenticavo, una breve chiusura sulla classica frase "meritavamo di vincere" in voga tra calciatori e tecnici, che a me suona sempre come una frase del grande Pino Daniele "ogni shcarrafon è bell'a mamm soi", il merito se autoconferito diventa tifo e non fa testo... se giochi con il cuore e l'anima non meriti di vincere ma hai già vinto e sei sulla buona strada, se recrimini, ripensi ad una partita, magari non hai dato il 100% e qui poco influisce la sorte.

In sintesi dovremmo sempre ricordare che niente accade per caso, quel che accade nelle esistenze umane è figlio del volere e delle scelte, quindi dovremmo imparare a pensare e a scegliere perché la sorte non sempre rimedierà agli errori commessi.