I tempi di Giampaolo seguono quelli di Gattuso, ed entrambi sono accomunati dallo sconforto dei tifosi che, smanettando online sui vari siti prima di ogni incontro, vogliono legittimamente conoscere in anteprima non le ipotesi di formazione decisa dal mister, ma quella ufficiale.

Questo accade, già dalla scorsa stagione, a causa di convinzioni astruse che hanno contagiato entrambi i tecnici ma che non trovano alcun riscontro nei risultati innanzitutto presso i tifosi (e qua si potrebbe anche obiettare che di calcio capiamo poco), per tacere degli addetti ai lavori, moltissimi dei quali sono tecnici in stand by o ex calciatori: tutte opinioni non di supporter insofferenti, ma di esperti che rilevano l’assurdita’ di certe decisioni.
Pertanto la pubblicazione ufficiale degli undici che scenderanno in campo, almeno per noi rossoneri, diventa sempre di più un supplizio, condito da riti scaramantici e toccate plateali nelle parti intime.

Inutile sottolineare che determinati profili, oltre che la titolarità di certi ruoli rappezzati con giocatori improponibili anche nel loro, suscitano lo sconforto più profondo dettato dal fatto che gli stessi sono spesso abbondantemente rodati da uno o due anni di militanza, ma le tracce sul gioco lasciate sono nulle o dannose.

Cio’ che si chiede prima ancora di tornare a vincere, esercizio ad oggi nemmeno programmabile, è il ritorno ad un gioco fluido e veloce, fatto di pochi tocchi (in avanti, vero Ricardo?), interpretato da profili che non rallentino l’azione appena ci si affaccia nella trequarti avversaria (Suso e Calhanoglu citati non a caso). Eppure i tecnici che si stanno alternando sulla panchina rossonera sembrano intravedere nei giocatori di cui sopra, unitamente a Borini, dei soggetti imprescindibili, sparando, a chi chiede loro ragione di tanta incomprensibile insistenza, le più improbabili supercazzole di natura tecnica o tattica.
Prima o poi ci verrà svelato anche questo mistero!

Se da una parte Gattuso aveva davvero poche alternative pur ripudiando almeno il coraggio di un esperimento, Giampaolo ne ha, molte, e di qualità nettamente superiore a quella del suo predecessore.

Purtroppo è inutile girare intorno all’argomento: chi ho citato (aggiungo l’insistenza su Calabria al posto di Conti che è guaritissimo), è il responsabile, forse non unico, ma maggioritario, della manovra indecente che ci contraddistingue, con l’aggravante di neutralizzare  le prestazioni e la vena realizzativa dell’ennesimo centravanti, tal Piatek che è micidiale e garantirebbe 25 reti se servito in velocità e non snaturato come sta avvenendo.


Non so se il tecnico abruzzese sia o meno un maestro, escludo che la società badi (purtroppo) alla furia depressa di un tifo ridotto all’esaurimento, ma spero che i due ex grandi che abbiamo nei quadri societari premano con forza perché chi hanno acquistato sia sempre in campo.