Continuiamo il nostro viaggio sugli allenatori di Napoli, Inter, Juventus e Milan. Dopo aver scritto di Carlo Ancelotti, oggi andiamo a scoprire qualcosa su Antonio Conte. 

Antonio Conte è considerato un sergente di ferro.
A differenza di Ancelotti, Conte da poco spazio al dialogo, lui pretende assoluta disciplina e chi non è d’accordo viene  messo alla porta senza troppi problemi. Non ama le primedonne, crede nel lavoro duro per arrivare a risultati che molte volte vanno oltre gli obbiettivi prefissati. Conte nelle sue precedenti esperienze ha sempre fatto bene, ha vinto tre scudetti con la “sua” Juventus, poi passato in Premier League col Chelsea ha vinto al primo colpo la Premier, nel secondo anno le cose non sono andate benissimo in campionato, ma ha comunque vinto una coppa Nazionale. Per molti addetti ai lavori da il suo meglio al primo anno, ma anche su questo dato si potrebbe discutere visto che con la Juventus ne ha vinto tre di seguito di scudetti. Di certo sa tirar fuori il meglio da chi lo segue, un esempio lampante è stata la sua esperienza in Nazionale. Con una squadra decisamente mediocre ha eliminato Spagna e Belgio e solo i rigori contro la Germania non gli hanno permesso di fare qualcosa di grandissimo. 

Conte ha cominciato la sua carriera da allenatore utilizzando stabilmente l'offensivo modulo 4-2-4, negli anni ha optato per moduli altrettanto offensivi come il 4-3-3, e il 3-4-3, o più coperti come il 3-5-2, e il 3-5-1-1. Ora è pronto a ripartire dall’Inter e nella conferenza stampa di presentazione non ha avuto dubbi sul dichiarare “ non mettiamoci nessun limite “... questo è Antonio Conta.  Per finire come per Ancelotti, chiudo con una curiosità. 

Una delle grandi curiosità legate ad Antonio Conte riguarda i suoi capelli: quasi calvo ai tempi in cui calcava i campi da gioco con addosso la maglia della Juve, è tornato sulla scena calcistica da allenatore con una folta chioma. L’ombra del trapianto incombe ma non si hanno notizie dettagliate a riguardo.
Di certo non sono mancati gli sfottò e i cori dai tifosi avversari.