Full Milan Jacket è la rubrica settimanale di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita delle gare con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!

Una dolce sorpresa: Roma Milan 1-2.
È un successo splendente che dona serenità all'ambiente rossonero e alla tifoseria del Diavolo, quest'ultima era recentemente un po' abbattuta a causa dei risultati insoddisfacenti.
Il Milan mette in campo una partita di carattere e spirito, l'asso nella manica di Pioli è il pressing dei suoi Ragazzi che chiudono gli avversari nella costruzione dal basso giallorossa, per la verità assai matta e disperatissima, infatti i tre difensori sembrano in evidente difficoltà nell'intero match. Osservare la prestazione al di là del risultato, che è dunque ottimo, certamente. Il fatto, da notare, da sottolineare e da evidenziare è che i Ragazzi convincono in pieno durante la gara, la prestazione brilla. Gli uomini di Pioli sono infatti concentrati dentro la partita, praticano un calcio prima di bell'aspetto, per poi tirare fuori dal cappello non un coniglietto bianco, bensì una mentalità che include anche la sofferenza e l'abnegazione nei momenti di protezione, questi sono rivolti verso i colori che portano indosso e allora non posso che essere soddisfatto. Davvero una vittoria che dà morale. Questo successo del 28 febbraio cambia il Milan, è un risultato pesante per il proseguimento della stagione. Gli spiriti maledetti, i fantasmini che facevano bu bu bula bu si sono distratti almeno stasera, svanendo nel vento cacciatore di Roma. Personalmente sono più positivo per le partite future dei Ragazzi.

Inoltre, un avvenimento davvero da non sottovalutare, abbiamo ritrovato in questo match un calciatore su tutti, il nostro raptor, Rebić, che stasera ha offerto una prestazione indimenticabile. La squadra vincitrice era data per sfavorita, nonostante i problemini della diretta avversaria, la Roma, contro i club di alta classifica di Serie A, infatti mai arrivato un successo ai danni delle prime sette quest' anno. Ripeto che i nostri nelle ultime uscite avevano dato prove di gare opache, spente. Stavolta tutt'altra cosa. E lo ripeto perché sono stupito, perché non avevo creduto davvero nei ragazzi, avevo creduto nel tempo risanato delle ferite, se immaginavo una vittoria contro la Roma, immaginavo una prestazione differente, di spessore minore.
Soprattutto da registrare l'inizio di partita del Diavolo. Come direbbe Flavio Tranquillo, telecronista delle sfide cestistiche americane, è il Milan che "afferra la partita per la giugulare", già dall' inizio. A parer mio, forse sono di parte eh! Ma l'arbitro ha dato prova di una grande prestazione, infatti i giudizi erano difficoltosi, ovvio poi che chi non è stato premiato da questi si senta un po' diversamente rispetto a noi rossoneri, eppure con tutta onestà credo che il metro di giudizio del signor Guida sia stato lineare. Inoltre, temevo che la panchina, non certo lo stupendo Tomori lanciato titolare dal mister, ma piuttosto mi riferisco ai signori seduti dal minuto numero 1, ebbene sì, ero preoccupato che ne potesse risentire la prestazione della squadra che, stanca, si sarebbe dovuta avviare contro i binari conclusivi della serata di febbraio, invece non è andata proprio così!

I nuovi entrati hanno saputo tenere botta alla Roma, che, con i suoi 44 punti chiedeva qualche premio al dio del calcio. Addirittura uno squillo di Krunić da centrocampo ha levato il respiro ai signori della Capitale, un colpo impensato da quella distanza! Certamente la prestazione dei difensori di mister Fonseca non è stata sufficiente, hanno sofferto molto gli inserimenti sugli esterni e il pressing continuo, "anacondiano" se mi concedete questo termine non esistente in lingua italiana, infatti era il Milan che stringeva forte sui primi controlli avversari. A mio parere soprattutto nel primo tempo il Milan ha rischiato di farsi scivolare quell'occasione di successo, infatti lasciava avversari quali Mayoral e Mkhitaryan sul limite del fuorigioco, tentando la famosa "trappola" con qualche imperfezione. Ahi ahi ahi, più volte mi son stretto al divano, culla dei tifosi che guardano da casa temendo il peggio, invece i nostri difensori seppur con qualche pensiero di preoccupazione hanno saputo interpretare con una superlativa discrezione i 90 minuti.

Da rivedere il gol della Roma per la formazione rossonera, infatti sull'1 a 0 siglato da Kessie, il nostro rigorista glaciale dal dischetto, assegnato il penalty per un'ingenuità di Fazio ai danni di Calabria, contatto rivisto già con il Var dal direttore di gara, e segnando momentaneamente il temporale pareggio Veretout dell'1 a 1, colpevoli sono i Ragazzi che mancano di comunicazione nella scelta di chi debba essere il corpo ad uscire, alzandosi proprio a ridosso della necessaria marcatura di Veretout, realizzatore dell'unica finalizzazione terminata alle spalle di Gigio. Il nostro vantaggio: 2 a 1, è un capolavoro del migliore in campo, il celebrato Rebić, che non perdona Pau Lopez, anzi! Gli infligge un tiro di sinistro, non il suo piede naturale, potentissimo, saltando con entrambe le gambe. E che sorpresa signori, peccato che i tifosi non erano presenti per le norme anti Covid! Avrei voluto vedere i tifosi in trasferta alzarsi in piedi! Quel Rebić che pareva un po' perduto giorni fa forse è tornato, forse, il gol è da vero Ante, quel giocatore devastante che i rossoneri come me adorano. Allora dopo queste parole è giunto il tempo di assegnare le pagelle.

LE PAGELLE
Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 6:
Poco può sulla rete di Veretout, fa soffiare un alito nervoso dalla mia bocca al minuto 93': per fortuna era centrale il tiro di Mkhitaryan. Per il resto fa quello che deve, presente.
Trottola nolaniana, Calabria 6.5: ero indeciso se portarlo con 7. La nostra trottola trova i giri migliori nel secondo tempo, quando contiene con impegno e senso della posizione le incursioni del pericoloso Spinazzola. Nella prima frazione però è "solo" da sufficienza.
The lightouse, Kjaer 6.5: esperienza, sempre. Posizione, sempre. Copertura, sempre. Cross avversari, mai. La partita di Kjaer è semplice da spiegare.
Big Tomatoe, Tomori 7.5: scrivere rivelazione non mi pare giusto al fianco del suo nome. Tomori non aveva sfigurato questi altri giorni. Sostanza e presenza in marcatura, è celebre per la ben eseguita stoppata (utilizzo un termine cestistico) da ultimo uomo su Veretout lanciato in campo aperto. Un blocco costante per il povero Borja Mayoral. Giganteggia lì dietro.
Theo Van Gogh, Hernandez 7: un buon primo tempo, cresce nel secondo dove sa prendersi le responsabilità lasciate dall'attacco, sostituito. Questa è squadra, lui si prende i pesi di chi è assente. State sicuri che le sue incursioni pungono. La sua partita è raccogliere le lettere inviate dal fratello Vincent, poi correre spedito per i 120 metri dell'Olimpico.
Apedemak, Kessie 7.5: 100 braccia e 1000 gambe. Il solito Presidente compie una gara da punto esclamativo. Il migliore del reparto, trascina la squadra dove crede lui con le solite capacità che ormai conosciamo benissimo.
Fedro, Tonali 6: tranquillo Sandro, anche se hai giocato una gara sufficiente, io non dimentico quel tuo salvataggio lanciandoti sul pallone al minuto 36', sulla conclusione di Lorenzo Pellegrini. L' uomo nel buio, Meitè s.v.
Raptor, Rebić 7.5:
devastAnte, il migliore. È una bellezza quando è così. Crea e si inserisce, pizzicare nel primo tempo, punge nel secondo dove il suo motore gira fortissimo. Si arrende per un guaio muscolare, questa tua gara ce la ricorderemo a giugno!Dera, Krunić 6.5: entra meglio nella partita rispetto alle altre giornate. Si avvicina alla porta da 50 metri, poi è al servizio di Donnarumma, ieri ha lavorato bene.
Il viandante nella nebbia, Calhanoglu 5: ieri ha steccato per me. Un po' spento, pare anche indietro nella condizione fisica, esce per un infortunio durante l' intervallo.
Alegría, Diaz 6: fa ciò che può, improvvisa la sua posizione davanti da centravanti, dopo i primi minuti più faticosi da trequartista. E questo ragazzo dà sempre ciò che può.
Brezza di giugno, Saelemaekeres 6: primo tempo da 5.5, secondo da 6.5. Non è ancora il giocatore di qualche mese fa, ma nella seconda frazione offre una posizione di supporto, una soluzione per i compagni costanti. Lui è l' alternativa. Girella, Castillejo s.v.
Benjamin Button, Ibrahimovic 5.5:
mah, forse potevo essere più severo dato il gol divorato di tacco. Si infortuna e viene sostituito da Leao al 55'. Mette al servizio della squadra i centimetri e l' esperienza, ma è Rebić a rubargli la scena. Onda, Leao 5: non mi è piaciuto, confesso. Troppi tocchi, lascia a Brahim la posizione da punta, non entra nel match cona giusta cattiveria, come già altre volte gli è successo. Si inserisce in area di rigore ed atterra reclamando un contatto con Karsdorp, ha fatto bene l'arbitro a lasciare proseguire.

 

Damiano Fallerini