Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!  

Juventus Milan 0-3. (Díaz 45+1', Rebić 78', Tomori 82')  
POTENZIALMENTE 4 PUNTI
3 a 0
! Ripeto 3 a 0! Che tonfo rimbombante! Che tonfo! Uno strumento a percussione nemmeno, preparate i bodhrán che si fa festa! Che tonfo che tonfo! Una vittoria di necessità assoluta che fa parecchi parecchi decibel! Ecco il bodhrán percosso, eccolo! Infierire, e poi sulla piegata Juventus che per la verità non forza alcunché, né pressing in fase di possesso né i giri del motore quando c'è da colpire il Milan con le velenifere frecce di vischio che commisero il crimine contro il giovane Baldur figlio di Frigg... non vorrei infierire dunque. Ma come in una delle più solite espressioni comuni e diffuse, "il gigante dai piedi d'argilla", che è la Vecchia signora, cade sulle ginocchia! Tonf, tonf, tonf! E quel suono sembra un bodhràn chiassoso! L'avevo spiegato di già! Occorrevano questi numeri: 70, 71 e 72? Come non mai! Ottenerli, sfilandoli dalle tasche dei bianconeri era un pensiero difficilmente realizzabile ma... è andato di scena un capolavoro artistico e l'arte è in qualsiasi disciplina ben perfezionata con scalpello a definire i contorni del bel marmo di Carrara che tanto piacque al toscano Michelangelo, così s'è comportato Pioli! Poteva essere giustificato un pareggio, ma vincere sarebbe stato da sogno... ma poi vincere 3-0 ribaltando il risultato dell'andata (fu un match segnato dalle varie assenze in casa rossonera) e dunque, nel caso si dovesse terminare a pari con la Juventus, ora essere avanti negli scontri diretti! Non si poteva ottenere un premio di valore superiore, cosa voglio di più: la chitarra di Elvis? Alcuni dovevano essere dei mismatch in campo ma sono i nostri dominanti su quelli loro più fenomenali!  

LA MOSSA CHIAVE DEL COACH
Dunque... il capolavoro di Stefano Pioli, lui che si dimostra splendido e brillante quanto l'informatico ungherese John von Neumann, l'inventore dell'apprezzatissimo "metodo dei punti interni", consente al Milan di tornare tra le favorite per la lotta in vista della qualificazione per la Champions League, il Mister estrae dal cinturino, osservando bieco biechissimo l'avversario Pirlo, una sua arma da fuoco briosa e giuliva, non sono proprio coriandoli o schiuma colorata rimasti a Milanello da quel maledetto Carnevale 2021 che coincide con i giorni del tracollo contro lo Spezia. L'arma è ridente e festosa ma può essere concepita come uno scherzetto o una burla? Ma no! Era Alegría Brahim Díaz! Una mossa che definisco sorprendente, ho sempre nutrito una forte stima verso il ragazzo e più volte avrei gradito scorgere schegge di Brahim durante i mesi della vendemmia ma, inoltratosi l'inverno, le suo ore, ma anche i suoi minuti, ma anche i suoi secondi! Sono andati tutti a scemare in quantità. Poco, troppo poco tempo. Così poco. Finalmente Alegría, si parte dall'inizio come il giamaicano Nesta Carter nella staffetta 4×1000 di Londra 2012.  

PRIMO TEMPO
Se nei primi 10 minuti qualche milanista avrebbe voluto ritirare gli occhi al di sotto delle domestiche copertine di pile, è avvenuto un crescendo di ritmo per la squadra di Pioli pari ai primi minuti de "la Moldava" del compositore ceco Bedřich Smetana. E mi tocca pronunciarlo con un sorriso ampio ampio: è Pioli che la vince. Mossa sorprendente quella di Brahim Díaz come già detto, ma il nostro allegrissimo "novantanovino" è caparbio e coordinato nel tracciare la traiettoria del suo pallone verso la porta come solo i Caboto con la loro imbarcazione galleggiante. Dunque Brahim Díaz è l'uomo in più, perchè raccogliendo l'errore sfuggito dalle mani di Szczesny, mal acchiappato, può portare il Milan in vantaggio al tramonto del primo tempo. Il giovane si era già mosso bene dirigendo altre conclusioni dalle parti di Chiellini, appena finite le incursioni? Proprio no le riprenderà in seguito.
Il primo tempo era costellato di falli, ripeto come la Juventus già allora, nonostante fosse oltrepassata so la metà di quei 90', non era attiva in fase di pressing. Almeno De Ligt era imperioso con i suoi stacchi di testa. Theo Hernandez aveva subito una quantità rara di falli, oltremisura, scendendo negli ultimi metri di campo seppur a volte impreciso qualitativamente. Perry Mason Bennacer è stato protagonista di un gran filtro in zona mediana, ficcando il naso negli affari di Rabiot e McKennie qua e là, "it was just investigation, Sir" risponderà a Pioli durante l'intervallo. L'unica preoccupazione si versava in Donnarumma, reo di essersi mosso male in delle uscite dai pali e fortunato in occasione della conclusione di Chiellini che, solin soletto, manda la palla alla destra della rete. Il problema del Milan era ormai solito, nonostante il vantaggio del minuto 46' fosse splendido quanto il firmamento celeste osservato dalla stanza all'aperto del NullSternHotel dei fratelli Riklin, situato nel Canton San Gallo. Il pensiero era relativo alla circolazione di palla in direzione della trequarti. Unire, ricamando a mano, tra mediani ed i tre alle spalle di Ibra. Infatti la Juventus non si schiacciava dentro l'area di rigore di proprietà Chiellini-De Ligt, piuttosto Pirlo piazzava le sue maglie intorno ai nostri Calhanoglu e Brahim, e all'occasione Saelemaekers o Theo Hernandez. Sottolineo lo spessore che avevano provato in marcatura The lighthouse Kjaer e Big Tomatoe Fikayo Tomori. Eppure le occasioni da una parte e dall'altra sono poche e pochissime.  

SECONDO TEMPO
Nel secondo tempo, con il Milan più presente negli ultimi metri di campo sono maggiormente evidenti delle richieste che già erano state poste da Stefano Pioli ai nostri Ragazzi nella prima frazione. Apedemak Kessiè dietro ad Ibrahimović e Calhanoglu in fase di possesso, spesso per seguire le impronte lasciate dalle ciaspole di Bentancur. Calhanoglu dunque sembra troppo centrale, lasciando Cuadrado più libero sulla fascia. Eppure il colombiano non riesce mai a partire con le proprie ali come un rondone codaspinosa dei camini, volatile presente in Sud America. Dopo una risposta pronta davvero di Donnarumma su Bentancur, dunque è ancora splendido Brahim Díaz ( il vantaggio ha determinato l'andamento del match, chissà che sarebbe accaduto senza di lui dal 1'). "Mano! Mano! Mano!" Urlano tutti i rossoneri. E Chiellini ha qualcosa da dire a Valeri? Ma come Giorgio, l'hai parata come... come Szczesny che intuisce l'angolo a Kessiè, ingannato dal movimento illusorio verso la sinistra in occasione del rigore.

Intanto Kjaer giganteggia su, niente di meno che... Cristiano Ronaldo. Tomori oscura la figura di Morata. Non voglio dimenticare il grande sottovalutato nel match: Davide Calabria. Rimane allacciato alla difesa, ma quando Chiesa lo punta in uno contro uno c'è il doppio nodo. Non è mica facile reggere la velocità di quell'avversario tostissimo! E se fosse salito, se si fosse solo voluto divertire senza ascoltare le indicazioni presentategli... beh! Sarebbero stati dei brividi sul tergo.

Ibrahimović dolorante aveva combinato poco, dunque lascia il posto a Rebić, si arrende anche lo sfinito Brahim Díaz, esce dal campo con un sorriso sereno. Rebić approfitta dello stato di libertà, seppur vigilata dai difensori della Juventus. Raccoglie ed esplode un destro sotto l'incrocio dei pali. Ancora! E Tomori! Tomori colpisce di testa sovrastando Chiellini, ancora sofferente!
Ma la rete di Rebić rimarrà impressa in memoria come quella volta che andai ad osservare il ghiacciaio di un vulcano norvegese! Ribaltato il risultato dell'andata, Kulusevski e Dybala tentano di ferirci nel finale. Nossignore. Finisce così. Rebić protagonista con il morso alla Juventus aveva stretto per la giugulare, determinando il successo. Bodhrán!
Giusto un piccolo appunto che volevo discutere: Leao non ha toccato il terreno di gioco, e questo la dice lunga sulle gerarchie di Stefano Pioli, non si è proprio fidato del portoghese in un match dell'importanza talmente tangibile!  

LEGGIADRIA!
Leggiadria! Ecco cosa mi comunica questo Milan:

• "Rara finezza o compostezza, accompagnata e sostenuta dal pregio della spontaneità e riferibile specialmente all'armonia dei particolari dell'aspetto, dell'atteggiamento, dello stile."

È il capolavoro di Stefano Pioli che sottrae tutto il possibile dalle tasche di Andrea Pirlo. Si prende tutto.  

LE PAGELLE  
Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 6  
Trottola nolaniana, Calabria 7  
The lightouse, Kjaer 7.5  
Big Tomatoe, Tomori 7.5  
Theo Van Gogh, Hernandez 7  
Apedemak, Kessie 6  
Perry Mason, Bennacer 7 (L' uomo nel buio, Meitè s.v.)  
Brezza di giugno, Saelemaekers 6.5 (Doroteo, Dalot s.v.)  
Il viandante sul mare di nebbia, Calhanoglu 7  
Alegría, Diaz 7.5- MVP (Dera, Krunić 6)  
Benjamin Button, Ibrahimovic 6 (Raptor, Rebić 7.5)  

Mister, Pioli... dai mister, te lo consegno stavolta: 10  

 

Damiano Fallerini