Full Milan Jacket è la rubrica scritta da Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita delle gare di campionato con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!

Milan Udinese 1-1
È stata una sconfitta, la prestazione sì, ma il risultato dice pareggio. Dopo la bella gara praticata a Roma, noi cadiamo indietro, un gran passo falso.
Abbiamo azionato il piano dell'Udinese, abbiamo assecondato e soccorso la squadra di Gotti, ci siamo comportati proprio come volevano i friulani. Abbiamo ignorato il fatto che il loro calcio per niente spartano, non d'attacco e nemmeno d' impulsività, fosse una furba strategia che i bianconeri utilizzano da anni contro le squadre con una rosa di valore superiore. Quella dei friulani era una strategia difensivista e quasi neutra offensivamente, ma che aveva un unico scopo ben definito: lo 0-0.

Il Milan, ignaro del malvagio piano dei friulani, quindi, non ha fatto altro che comportarsi proprio come si auguravano i furbi avversari. Pioli ha preparato la partita con speranza, non con idee vantaggiose per i ragazzi. Invece di opporsi alle idee della squadra di Luca Gotti, il Milan ha abbassato un pulsante maledetto, un tasto per azionare il piano dell'Udinese. Toccando quel pulsante dannato, il tasto rosso si è abbassato, così ha fatto anche l'Udinese, chiudersi dinanzi a Musso, era partito il loro semplicissimo piano. Noi abbiamo lottato contro i friulani, rendendo reale il progetto avversario, la migliore situazione possibile è giunta, così è partito il diabolico programma bianconero, Pioli si è arrangiato con ciò che aveva, lo ha spiegato dunque nel post-partita.
Si doveva fare di più, un 1-1 recuperato al 95' per una follia di Larsen, proprio no, non accontenta il popolo rossonero, che sogna di inseguire i cugini interisti. Come ho già detto, il Milan si adatta al concetto di calcio avversario.
Nonostante che siano evidenti le statistiche, numeri che rivelano come il Milan fosse in vantaggio con il possesso palla superiore: 61% a 39%,
i tiri in porta: 7 a 2,
i calci d'angolo: 7 a 2 anch'essi,
le parate: 0 a 6,
è il Milan ad adattarsi, sì, nonostante i numeri.

La compattezza: la loro è una difesa a 5 da scardinare, i centrocampisti si abbassano davanti ai difensori, gli attaccanti stessi sono spesso dietro la linea della palla, Nestovroski su tutti, il subentrato Llorente meno, tenta di essere un punto di riferimento per i suoi, nel finale si sacrifica comunque. La linea difensiva avversaria non si alza quasi mai. Allora come? Come? Forse se lo è chiesto anche il Milan. Risposte ne ha avute? No. Non penso. La partita è stata preparata nella speranza di poter vincere. Ma era una speranza, non un concetto, appunto.
Quello che fa l'Udinese si chiama catenaccio, non è un insulto, un mancare di rispetto al loro stile di gioco, perché spesso catenaccio è un termine usato in maniera dispregiativa, come ad indicare sicuramente un concetto di calcio da estinguere nell'immediato, la loro è stata una strategia come già detto, nulla più.

Con tutta sincerità Milan-Udinese è stata una partita bruttissima, pochissime occasioni. Sono ben 35 i falli in tutta la partita ma, fidatevi... sembravano molti di più! Infatti spesso i calciatori sono stati soccorsi doloranti a terra, i medici sono intervenuti più di una volta.
Il Milan ha cercato spazio sugli esterni, ma non voleva crossare, come dimostrano le molteplici finte di Kalulu ad ingannare Zeegelar, non si cercava di buttare il pallone in mezzo. "Onda" Leao di certo non dà il meglio di sé sulle situazioni aeree, preferisce gestire i possessi tentennando con il corpo sulle trequarti, ma ieri nemmeno questo gli è riuscito, per me è stata la sua peggior partita da quando è a Milano. Brahim Díaz non è un trequartista pericoloso negli inserimenti sfruttando i palloni alti, leggiamo: è alto 1.71, come poteva rendersi squillante? E allora alle volte si inserivano Rebić, Castillejo, Kessiè. Niente però! Niente!

La sostanza non cambiava, poi loro erano molto abili a proteggere la porta con la testa. La "testa" inteso non solo come strumento per colpire il pallone ma come mentalità, l'idea di abbassarsi e lottare per un pareggio scarno di reti, un piacevole 0-0. I piani dell'Udinese si sono addirittura elevati in meglio, quel calcio d'angolo maledetto! Becao sovrasta Theo Hernandez e colpisce debole verso la porta, il colpevole numero uno è Donnarumma, distratto in occasione della deviazione aerea del difensore brasiliano.
Il Milan pareggia con un avversario alla portata che difende, per dirlo in modo cestistico, poco sul perimetro e molto in area. Infatti la densità negli ultimi 20 metri di campo era notevole. Le stoppate dei centri avversari, Becao e Nuytinck sono state provvidenziali. Il pareggio è arrivato per un rigore folle, causato volontariamente da Stryger Larsen al 95'. Realizzando Kessiè, è finita la partita.
Mi rendo conto che in quest'analisi definisco l'Udinese come un avversario davvero ostico, cosa che è, anche. Semplicemente ieri il Milan, a causa dei meriti dei friulani, non è riuscito a fare la sua partita ed, anzi, non è mai entrato in gara con la testa giusta.
Mi accorgo anche di come, nella mia tesi, lamentandomi per il gioco del Milan contro l'Udinese non propongo alcuna soluzione. Sicuramente si poteva scendere in campo con maggior cattiveria, ma la soluzione tattica fatico davvero a trovarla, dato l'organico a disposizione, superiore certo per valore a quello dell' Udinese, ma i singoli non possedevano le caratteristiche giuste per questa partita.

LE PAGELLE
Il controllore dei palloni postali, G.Donnarumma 4.5:
uno, un solo pallone da prendere tra le braccia, debole. Ma sappiamo tutti come è andata a finire.
Cloruro, Kalulu 6: timido nella metà campo offensiva, salendo esita troppo quando c'è da crossare, in difesa non rischia quasi nulla. Trottola nolaniana, Calabria 6: da subentrato, aiuta la squadra in fase di costruzione, crossa dentro, ieri sera Calabria girava, ma è un terzino, non un centravanti.
The lightouse, Kjaer 6: difende con ordine, un po' impreparato in occasione del salvataggio sulla linea di porta di Romagnoli, prima del calcio d'angolo segnato da Becao allontana un pallone pericolosissimo, compie una scivolata provvidenziale. Per il resto è normale amministrazione sui lanci in avanti avversari, vince il duello con Nestovroski.
Tavolo n.13, Romagnoli 6.5: mezzo voto in più per il salvataggio miracoloso su Nestovroski al 49', lì è reattivissimo, allontana la sfera e salva il risultato. Per il resto del match marca gli attaccanti avversari senza commettere particolari errori.
Theo Van Gogh, Hernandez 4.5: primo tempo sufficiente, secondo da shock. Perde palloni pericolosissimi in posizioni arretrate, sembra essere distratto, quando affonda spinge molto, ma non effettua mai il cross con i tempi giusti e non riesce mai ad accentrarsi a sufficienza, rimanendo sempre larghissimo. Spesso esagera nel continuare la corsa, trovando la strada sbarrata.
Apedemak, Kessie 6.5: primo tempo sottotono, ci mette la sua forza fisica certo, ma è un po' impreciso a volte. Nel secondo cresce, segna il rigore decisivo, 1 a 1 e fischio finale.
Fedro, Tonali 6.5: le sue geometrie, nel primo tempo mi sono piaciute. Esce per un infortunio precauzionale, così dice Pioli, è un peccato. Stava crescendo minuto dopo minuto. L' uomo nel buio, Meitè 6.5: mi è piaciuto stavolta. Si è preso qualche responsabilità a centrocampo, ha gestito bene i suoi palloni. Perchè però non si è inserito in area di rigore ad eccezione degli ultimi due minuti?
Raptor, Rebić 5: un po' isolato, si prende dei possessi in post alto, ma non è Hakeem Olajuwon o Anthony Davis, gestire il pallone di spalle non è facile poi, in quel guazzabuglio di maglie bianconere.
Alegría, Diaz 5: troppo leggero per questo match. Non riesce ad esprimersi al meglio e finisce per terminare una partita, anonimamente. Il figlio di Freyr, Hauge 5: assente nella manovra, anche più di Brahim. Non ha proprio funzionato ieri sera.
Girella, Castillejo 5.5: tanto impegno, è il migliore degli attaccanti, si propone più volte e tenta di saltare gli avversari. Mi è piaciuto l'atteggiamento. Brezza di giugno, Saelemaekeres s.v.
Onda, Leao 4:
la sua peggior partita con la maglia del Milan. Infastidisce Rebić al 94' intromettendosi su un pallone pericoloso indirizzato al croato in area di rigore. Spesso fuori posizione, manca la sua cattiveria, non riesce ad attaccare l'area di rigore, perde una quantità immensa di palloni quando si abbassa. Davvero gli volevo dare 4.5, ma questa è il peggior Leao e mi dispiace, perché è un calciatore con delle particolari qualità.

 

Damiano Fallerini