Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!  

Milan Cagliari 0-0
Ci chiamavano artefici del nostro destino... ma che avete combinato? Ancora mi chiedo come sia potuto accadere, non sarebbe mai dovuto succedere ciò. Dico sempre che "il sonno della ragione genera mostri", questa maledetta nikefobia ha creato un terrore potente ai nostri, spaventati contro la sedicesima in classifica già salva dallo spettro retrocessione, quel falsamente dolce Cagliari.
Otto mesi di speranze salde si volgono in delusioni lacrimevoli? La probabilità risponde "sì", però prima manca ancora Atalanta-Milan; certamente questa settimana sarà tremenda per noi milanisti, rischiamo che il finale sia rovinoso, per il Milan e per le nostra interiora.

Ed io stamattina ho una sensazione di malumore profondo, mi sento in conflitto con il mondo intorno e mi ribolle più di qualche solfatara nel petto, la gola mi pare riarsa e quel malessere che si è instaurato dentro di me tenta di venire su, dunque vorrei molto essere un buddhista sereno. Ma come è potuto succedere quello che ho visto ai Ragazzi? Come? Qualcuno, quel poeta di Frankie62, ha scritto che gli pare di essere Charlie Brown di Schulz a chiedersi sulla panchina "perchè perchè perchè". Questa mi piaceva molto e volevo riportarvela anche nella mia rubrica.
Va bene, ora che sono passate delle ore, c'è da discuterne con maggior quiete. Riprendo da psicologi-italia.it :
"La nikefobia è un fenomeno per cui una persona, nonostante sia dotata di grandi potenzialità e competenze, non riesce a raggiungere mai livelli elevati di prestazione a causa di propri comportamenti specifici che assumono le sembianze di un vero e proprio auto-sabotaggio".  

PRIMO TEMPO
Dunque, specialmente nel primo tempo, il Milan rimane spaventato quanto John Pierpont Morgan, il banchiere che smise di finanziare Nikola Tesla di fronte alle ultime macchine costose e futuristiche progettate dall'inventore croato, dunque si rifiuta di rischiare ancora, così il Milan pare timido ed avverte l'importanza del match sul groppone pesante.
Nella prima frazione si vede Bennacer che in diversi attimi non rischia passaggi filtranti con parziali possibilità di successo, oppure sulla trequarti gli insufficienti Calhanoglu e Saelemaekers, il primo sospeso tra i dubbi dell'essere ed il cosa essere rimane catturato nei vortici dell'incertezza, il secondo invece rimane impreciso nelle verticalizzazioni sull'esterno del campo, spesso non riuscendo ad alzare la palla per consegnarla ai propri compagni in area di rigore. Eppure proprio Brezza di Giugno Saelemaekers riesce a concludere verso la porta del portiere sardo Cragno al 18', incontrando però l'opposizione del guanto destro avversario dopo una buona trama proprio con il turco, finalmente non di un libro per bambini ma un gioco da adulti. Non si ripeteranno però trame simili in tutti quei primi 45'.
Il Cagliari pareva difendere concentrato, non c'erano sciocchezze nè disattenzioni, stretti stretti. Un giocatore che molto ne ha risentito è stato Alegría Brahim Diaz, lui che ha necessità di sfiorare la palla un momento prima di puntare l'uomo, invece aveva costantemente un difensore vicino a chiedergli "ti prendi anche quello" come i personaggi più sciatti dei film americani che chiedono se possono ottenere un panino al prossimo. Quel difensore che fosse continuava ad indicargli i pallone per poi posizionare una spalla ben salda sul percorso, spostando la palla Alegría si avvicinava solo ad altro avversari nonostante le grandi proprietà di palleggio nello stretto che lo caratterizzano. Ma quelli non si muovevano alle finte, sapevano che era tutto un bluff da poker, perché veramente non c'era spazio. Nemmeno ci si trovasse con un macchinone nel Spreuerhofstrasse di Reutlingen, il vicolo più stretto di Germania.
E quegli uomini di Semplici riuscivano a preoccuparmi anche sui numerosi corner, io ero in pensiero per quei 188 centrimetri che camminavano sul verde, si muoveva Pavoletti provando a farsi vedere seppur rimanendo nascosto nella figura indistinta, come un contatto dell'MI6 nella stazione dei treni di Leeds nella regione britannica del South Yorkshire, lui agiva in quel groviglio di saltatori grandi grossi e grandi.
Al 38' Hernandez sventa un traversone proprio da corner sul fondo campo, rischiando l'autogol. Come alzare il ritmo dunque? Pareva talmente complicato che si agiva come il più giovane batterista apprendista a prima vista il terribile Whiplash, il pezzone amato da Terence Fletcher, difficile percuotere mantenendo quelle pulsazioni rapide nella testa. Difficile, Difficile. Bisognava segnare, fine.

SECONDO TEMPO
Il secondo tempo incomincia, mister Pioli fa fuori Brezza di giugno Saelemaekeres e porta Leao on the pitch, dieci minuti dopo toccherà a Diaz per Castillejo, infine la Trottola nolaniana Calabria ammonito e Bennacer cambiati per Doroteo Dalot e Meitè al 63', quest'ultima una sostituzione discussa... ma era davvero necessaria?
Fino all'80' si distinguerà un Milan in possesso di palla che tenta qualche imbucato assai fallimentare, Donnarumma è marmo e jumpman, Pavoletti di testa colpisce infatti mal controllato da Kjaer e Theo Hernandez ed il nostro numero 99 nega, poi svetta Godin ed accade un movimento raro e rarissimo. Balzo prodigioso sulla destra, la palla scendeva con un rimbalzo, è un vero miracolo dal cielo azzurro, il nostro nega ancora ma esultare è vietato secondo le dure leggi del campionato che ci vedono rischiare il quarto posto. Attenderò domenica per la celebrazione con il dito a fare "no", come Mutombo dopo una stoppata potente.
Gli ultimi 15' includono 5' di recupero.
Disperazione. Palla in mezzo, metti metti! Crossa! Non riesco! Prova! Vai vai! Finalmente un po'di spirito sì, ma gli esterni non riescono a crossare mentre gli attaccanti non sono pericolosi sui palloni aerei. Rebić è pericoloso negli spazi e negli inserimenti, Leao spesso non salta nemmeno sui cross, Castillejo fa il possibile proponendosi sui palloni sfavorevoli assai elevati... ma "cross e palla in mezzo" non è un gioco da Castillejo. Arrembaggio anche con Mandzukic che non riesce affatto a trovare i suoi palloni.
Rimane il solo Hauge in panchina tra i giocatori più offensivi, mai considerato dal nostro tecnico il norvegese... nemmeno fosse una gran blasfemia schierarlo! ma non producono variazioni sul risultato finale. Pensavo ce l'avremmo fatta, ma poi l'orologio ha fatto tic tic come il Coccodrillo di Peter Pan, era giunto il minuto 90'.
Castillejo si mette la maglia sul volto sul suo ultimo tentativo, the last one on air, mentre al triplice fischio sul minuto 94:58, Big Tomatoe Tomori sprofonda all'indietro, capitombola sulla schiena sopra il terreno verde, disperato. Simbolo del match quel gesto.

MIGLIORE E PEGGIORE IN CAMPO
Donnarumma è il migliore dunque. Ma... salva il match con i suoi atti? No. Evita la sconfitta, ma non siamo per nulla salvati.
Il premio indesiderato di peggiore in campo lo assegno al non ispirato Hakan Calhanoglu, autore di fallimenti con un paio di tentativi da calcio piazzato, maniere vistosamente errate! E poi manca diversi appoggi, passaggi da assegnare ai compagni necessariamente con quella 10 sulle spalle, scrivo che anche dalla distanza non preoccupa mai Cragno, per tutta la gara dai suoi incarichi sportivi il numero 28 dei sardi è sollevato... come un palloncino mollato dal pollice di un bambino, piangente per il suo regalo smarrito nell'azzurro lontano. Il nostro Viandante sul mare di nebbia, che venne già dipinto da Caspar David Friedeich, non ha di certo trascinato la carriola insomma... contro il Cagliari.
Sarò severo.

LE PAGELLE  
Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 7.5- MvP  
Trottola nolaniana, Calabria 6 (Doroteo, Dalot 6.5)  
The lightouse, Kjaer 6  
Big Tomatoe, Tomori 6.5  
Theo Van Gogh, Hernandez 5.5  
Apedemak, Kessie 5.5  
Perry Mason, Bennacer 5.5 (L' uomo nel buio, Meitè 5)  
Brezza di giugno, Saelemaekers 5.5 (Onda, Leao 5.5)  
Il viandante sul mare di nebbia, Calhanoglu 4.5 (Ratnik il Guerriero, Mandzukic sv)  
Alegría, Diaz 5 (Girella, Castillejo 6)  
Raptor, Rebić 5.5  
Mister, Pioli 4.5  

UNA COSA DA MILAN
È più una sconfitta che un pareggio. Quanto abbiamo perso contro il Cagliari! Quanto! Troppo terrore nei primi 80'! E le chance si riducono contro l'Atalanta... rischiamo di denominare questa stagione "fallimentare", sì proprio come quei progetti di Tesla seppur fossero geniali! Noi milanisti soffriremo con i nostri pensieri tremendi che si estingueranno solo alle 23 circa di domenica, daranno spazio ad altre immagini che chissà...

È una cosa da Milan. Solo. Da Milan.
Napoli e Juventus sfideranno Verona e Bologna e assai probabilmente sarà necessario solo un pareggio per giungere su un prato verde e sotto la melodia classica di Tony Britten, l'inno della Champions League. Quel che ha fatto Pioli, dunque almeno 76 punti, la sua stagione sarà da punto esclamativo o fallimentare solo a seconda di un paio di punti ottenuti o non, forse vi sembrerà affascinante ma io la vivo in maniera turbata. Dunque il futuro che dirà? E che vorrà? Speriamo che possa avvenire un qualche colpo di scena...

UNA DIFFERENZA
Purtroppo una differenza che voglio esporre tra Milan e Juventus.
Il Milan, nelle scorse gare, quando ha meritato di perdere è caduto sul verde, contro il Cagliari adesso o contro il Sassuolo, quei tre punti persi allora ora li vediamo... sono pesantissimi. Ricordo bene questo in seguito ma è poco attinente: la sfida di ritorno tra Milan-Napoli praticata con un fitto turn-over perchè preoccupati per l'Europa League, quelli furono punti guardati come "meno utili rispetto ad altri", lì è un rimpianto.
Non voglio scrivere che la Juventus non abbia mai perso immeritatamente, eppure la Vecchia Signora ha rimontato in gare molto importanti a questo punto della stagione: contro l'Udinese nel finale e non meritando affatto i tre, poi con l'Inter ha trovato un rigore al minuto 88', un episodio che ha premiato Pirlo al termine di una gara colma di dibattiti, causa certamente della quantità soprannumeraria di fischi del direttore di gara Gianpaolo Calvarese. Fischi che hanno sfavorito e favorito entrambe le squadre. Troppi! Però poi la Juventus ha vinto una gara complicata. Certo che questi episodi cambiano la stagione, purtroppo noi non siamo stati premiati dalle casualità nelle ultime settimane. E forse, ammetto che un pochino rosico, un pochino.
Avrei preferito qualche punto in più di vantaggioso, non mi nascondo come il Gran Coniglio in the Wonderland, noi milanisti siamo sospesi sul filo di Philippe Petit sopra l'Empire State Building. Che allora tutto il Milan trovi la versione Zemeckis in questa trentottesima giornata! Stiamo per cadere?
Fateci gli auguri, vi prego!  

Damiano Fallerini