Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!

Milan Manchester United 0-1
Sono rammaricato ed irritato. La partita di ritorno è andata via. Amaramente. Ed è addio all'Europa League.

LA PARTITA DI RITORNO È "ANDATA" VIA

L'esame United non è stato superato, ahimè. Il Milan paga due gol piuttosto sciocchi lasciati agli attaccanti del Manchester. Se nella gara d'andata c'è stata un'ingenuità disattenta ed abbiamo dovuto così pagare una buona prestazione, riguardo ieri posso scrivere anche di molta sfortuna nel gol subito, perchè da quel gran mucchio maledetto di maglie il pallone non è schizzato via, non voleva rotolare nelle Terre Inglesi Lontanissime, e se il Calcio non vuole, ma il Milan vuole, ha ragione il Calcio severissimo. Ci siamo lasciati sfuggire quest'occasione, avrebbe rilanciato la stagione. Il nome del club dei Red Devils infatti possiede grande blasone, infatti una vittoria ci avrebbe fornito forza e garra per le prossime partite, ma la storia non si fa con i "se" ed i "ma". Nonostante la vittoria, gli avversari non mi hanno per niente convinto pienamente, infatti non mi hanno un po' deluso, quello era lo United che tutti temevamo, spaventati. Bruno Fernandes ha fatto poco, Rashford peggio, è Pogba che ha dato la scossa alla squadra di Solskjaer. Il francese aveva la voglia di spaccare il mondo, s'è visto bene.

Il Milan ha trovato difficoltà nell'attaccare gli ultimi metri di campo, non che le loro staccionate dipinte di rosso fossero impenetrabili, la sensazione è che si potesse davvero saltare con un minimo di collaborazione. Portare uno sopra le spalle e salire al di sopra delle barriere in legno, infatti i cross e le penetrazioni sono mancate, poteva esserci più di una soluzione contro una difesa che tante volte ci ha ingannato con un furbo fuorigioco, ma che schierava dei difensori molto larghi fra loro e poco compatti, spesso e fortunatamente per loro le marcature preventive hanno funzionato eppure... si poteva eludere i tentativi difensivi avversari. Voglio spendere qualche rigo riguardo il rigore dubbio al 93' ai danni di Ibra. L'episodio vede Ibra cadere, secondo le proteste sarebbe stato atterrato da Wan Bissaka. Quel penalty poteva essere assegnato nei confronti nostri che ancora oggi rimpiangiamo quel poco chiaro gol annullato a Franck Kessiè, nella partita d'andata. Le sconfitte bruciano, allora ogni tifoso giustamente si lamenta e trova qualcosa a cui aggrapparsi. Sinceramente però, il non-fischio di Brych non ha tinte di scandalo, è una decisione che comprendo su un contatto solamente dubbio.

LA CACCIA AL COLPEVOLE

Dobbiamo sempre incolpare qualcuno... è così. Pioli schiera Castillejo, non aveva di più a disposizione, davanti c'era poco (escludendo il giovane Tonin), non gliene faccio una colpa, come invece molti fanno: era quel che avevamo. Non incolpo però il povero Castillejo, lasciato a stringere i denti in una posizione non sua, comunque si è sbattuto per il campo. Forse però il mister avrebbe potuto schierare prima Ibra, se non lo si rischiava in una partita così importante quando più? Incolpo gli infortuni, a questo punto non capisco se è il caso a mandarceli, o se c'è altro... il calcio è strano, ma il Milan di più? Non incolpo il povero Meitè, troppo criticato dopo la partita di ieri. Davvero esageratamente. Ha espresso il proprio impegno, si è comportato come poteva, certo non ci possiamo aspettare un Kessié II. Nel gol è stato pasticcione, eppure mi sento clemente nei suoi confronti. Non incolpo "i soliti 3", il Milan è quello dei mesi scorsi e come sempre o quasi sono monumentali Kessié, Kjaer e Tomori (da riscattare subito!). Me la prendo con l'attacco. L'idea superficiale d'attacco, quella espressa nei bar. Poco pericoloso l'Attacco. Il contrario di pericoloso è innocuo. Un Attacco innocuo, sì. Incolpo Mandzukić, che ieri si sarebbe dovuto mostrare come una risorsa importante da schierare sul campo. E... più in generale, punto il dito contro un giovedì sera amaro, che non va giù.

LE PAGELLE

Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 6:
la partita la fa in fase d'impostazione più che tra i pali. Voce dall'alto, ha ragione Dida quando dice che ha lavorato molto sulla comunicazione. Qualche volta viene da scuotersi dalle spalle in giù, accade nei primi minuti quando per poco non combina una frittata, colpisce i piedi di Daniel James che per fortuna non aggancia. Certamente sempre più leader in questo Milan, vede tutto dal suo Trono di Pali, il Grande Fratello ne sarebbe geloso.

Cloruro, Kalulu 6: per un ragazzo inesperto di vent'anni vi assicuro che era complicatissimo scendere in campo contro il Manchester United, in una partita in or out, per scriverla con la lingua degli avversari. A volte impreciso negli agganci in fase di costruzione, interpreta con personalità ma avverto come lui tema, un pochino almeno, l'avversario sulla fascia. Piccolo consiglio: i cross sono da migliorare perché, dopo qualche gara, quando lanci, almeno qualche volta lo devi colpire l'avversario con i tuoi sassolini.

Doroteo, Dalot 6: come nella gara d'andata, ha voglia di dimostrare quanto vale, si prende qualche soluzione personale e si avventura per la fascia con il suo audace spirito d'avventuriero. Ma la sua partita dura 30 minuti, spesso ha di fronte gli spazi chiusi, come si può sempre guardare l'orizzonte? Allora a volte è meglio seguire la mappa.

The lightouse, Kjaer 7: il solito. I compagni eseguono ma lui è guida e sorvegliante dei prati verdi sotto gli occhi di Donnarumma. Si prende le sue responsabilità in fase di possesso, spesso è lui che incomincia la costruzione della manovra. Negli ultimi minuti qualche colpo al pallone è imperfetto, ma un milanista lo perdona per un paio di palloni perduti, anche in alcuni momenti in cui serviva ben altro, questo è ciò che può accadere a chi non si nasconde, perchè se si gioca a nascondino Kjaer è quello che conta.

Big Tomatoe, Tomori 7: (migliore in campo) se solo prima della partita si fosse preparato con del profumo... Rashford nello spogliatoio l'avrebbero chiamato Christian Dior.... purtroppo però non è la serata giusta per scherzare sul rendimento degli avversari. Spumeggiante in occasione della stoppata "mutombiana" (da Dikembe Mutombo) ai danni di Daniel James nel primo tempo, esercita il dovere per cui è pagato, è una patacca sulla maglia avversaria che si va sempre ad ingigantire, per questo: Big Tomatoe Tomori.

Theo Van Gogh, Hernandez 5.5: è calato rispetto ad inizio stagione, oggettivamente. Nel primo tempo si rende pericolosissimo con un inserimento tra le linee ma fallisce l'incursione, infatti la sfera viene respinta in corner. Tenta più volte la conclusione ma viene altrettante volte limitato dalla ribattuti degli avversari. Quando entra dentro il campo dà la sensazione di poter essere pericoloso, eppure esagera più che qualche volta. In fase difensiva duella contro il rapidissimo James, senza sfigurare. La puzza delle gomme consumate sull'asfalto si avverte, però Theo smarrisce la direzione negli ultimi metri.

Apedemak, Kessie 7: potrei fare copia e incolla delle pagelle delle altre partite (Napoli escluso), ormai Apedemak ha trovato la continuità da mesi. Una colonna capace di reggere qualsiasi tipo di peso, centrale nel campo, dovunque ci si siede lo si vede sempre, e Bruno Fernandes? Chiamatemi ignorante, ma scompare. Due volte in due giovedì. Purtroppo non è bastato nemmeno il solito Kessiè.

L'uomo nel buio, Meitè 5.5: mi dispiace. La partita, per me, era da sufficienza ma paga quanto accaduto in occasione del gol. Qualche pallone lo perde, ma tanti altri li gestisce, qualcuno lo recupera. Corre e non si spreca per il Mister. Ma prendersela con Meitè, giudicandolo "il" colpevole? Proprio no. Quanto successo in occasione del gol è più che comprensibile, trovo ingiusto che sul libro della partita, giungendo all'indice generale ed al minuto 48' essendoci il gol, sia suo l'unico nome scritto in grassetto. Mi dispiace.

Brezza di giugno, Saelemaekeres 5.5: in realtà, soprattutto nel secondo tempo, è obbligatorio passare da lui in fase di costruzione, eppure ho scelto di presentarlo come insufficiente perchè, come tutti gli attaccanti del Milan, non è stato pericoloso negli ultimi metri, tagliando dentro il campo non ha mai spaventato Henderson. Ce l'ho con lui a fine primo tempo, minuto 45': quel pallone andava spedito a Calhanoglu presto, invece ha optato per Krunić, troppo tardi. Ci serviva "una faccia da guerra", non solo la volontà.

Il viandante nella nebbia, Calhanoglu 5: copia di quello visto a Napoli, forse il fotografo ci ha imbrogliati... impreciso e poco presente. Non ho sopportato le sue continue, ripetute e pronosticabili finte, tantissime. Sempre una finta di tirare in porta o di crossare, ma quella conclusione o tiro che sia, mai, sottolineo mai, arriva. Non è stata la migliore scelta quella di continuare a lanciare "forbici", quando dal pugno di McTominay continuava a mostrarsi "sasso". Al prossimo carta, sasso, forbici.

Dera, Krunić 5: giunti a certi match, come quello di ieri sera, il sacrificio non mi basta più e corro il rischio di sembrarvi incontentabile. Io chiedo di più, ed ora mi pare che il sudore di Dera sia un po' un alibi, perchè era necessaria la lancia oltre lo scudo, o un pugnale da portare sguinato sul terreno di battaglia. Bisogna osare qualche volta e lui cerca di mantenere ciò che ha, si fa vedere in fase di copertura ma è schierato come esterno d'attacco. Capite allora cosa non mi ha convinto.

Alegría, Diaz 5.5: entra e si fa vedere poco. Mi è difficile giudicare la prestazione del ragazzo con ampi giri di parole, per lui solo qualche appoggio eseguito con il piatto del piede destro nel finale di partita. Non molto.

Girella, Castillejo 5.5: schierato in una posizione inusuale, si sacrifica. Tenta di mostrarsi ai compagni, sali e scendi, sali e scendi. Su e giù. Nessun punto di riferimento. Un po' ovunque piuttosto. Penso che non potesse fare di più. Anche lui, ma non sono per niente scontento, anzi... però anche lui non è stato pericoloso, e in una partita simile serviva un contributo anche di chi probabilmente era impossibilitato a fornirlo. Eppure, realmente, ha dato il possibile, dimostrando però che non si può affermare che "tutto è possibile".

Benjamin Button, Ibrahimovic 6: come le bacchette per sciare, ci sarebbe stato utilissimo, ma dal primo minuto non ce l'ha fatta. Lui sì, una volta pericoloso di testa di fronte ad Henderson, ma la posizione era sospetta. In realtà è sospetta per tutta la sua mezz'ora, tantissime volte cade nel fuorigioco inglese. Atterrato dal giovane Wan Bissaka al minuto 94', bah! Dubbi sì, ne ho nelle mie tasche, eppure non riesco a sfilarmeli, probabilmente ne ho alcune troppo strette.

Pioli 5: sono stato molto severo con lui nella sfida contro il Napoli, fu 5. Oggi devo prendere atto delle pochissime possibilità che aveva, delle scelte assai limitate. Avrebbe dovuto sostituire Calhanoglu, questo lo penso proprio, è stato un errore. Probabilmente non ha avuto l'ardore per sostituire uno dei suoi leader, nonostante fosse fuori dalla partita. Stizzito a dir poco negli ultimi minuti, si sfoga con una dozzina di parole subito dopo il triplice fischio.

La mia cantilena è sempre quella: dopo una vittoria analisi e ripartenza. Nessun incubo. Ora, farei felice Kilpin, perché dico: "Siamo noi i Diavoli che dobbiamo incutere il terrore nei nostri avversari". Oggi siamo usciti, domani siamo in corsa per raggiungere il nostro obiettivo mancato per anni: questa maledetta qualificazione per la Champions League. Compriamo i biglietti in anticipo, non durante l'ultima giornata di Serie A, vi prego!

Damiano Fallerini