Full Milan Jacket- 1° giornata della fase a girone di Champions League

Liverpool MIlan 3-2 (Tomori [A] 9', Rebić 42', Díaz 44', Salah 48', Henderson 69')  

Liverpool Liverpool!  
Il Milan prende l'aereo, tra le mani i Ragazzi stringono il biglietto per Liverpool. E c'è entusiasmo, ed è innegabile. Kjaer, alla vigilia, spiega come il Milan non sia in vacanza, poi Klopp è preoccupato, infine Antonio Conte acclama il Milan definendolo "in buona salute", ma sottolinea come il Liverpool, superiore, sia "altrettanto in buona salute". Ibrahimović out perchè crolla in una caduta "omerica", rimane tradito da un sofferente tendine d'Achille. Tonali passa la nottata precedente al volo da seduto, nel bagno, sono degli sgradevoli problemini intestinali. Bakayoko è frenato da un inconveniente fisico, idem Krunić. Ed allora... ciccia! Noi, entusiasmo? Torniamo in Champions League, noi siamo i figli delle stelle ecc. ecc., ma dall' altra parte, manco a dirlo, che ad Anfield si intona "You'll never walk alone" e very loud, gran bel fracasso. Migliaia di anime con i nasi alti, Covid ignorato. Dunque, nel Merseyside, l'intensità dell'inno inglese è ben più evidente del testo della canzone di Sorrenti.  

Due pazzi e stupendi minuti, coperti  
Seduto sul mio divano, è giunto il sacro giorno. Posso finalmente sbirciare lo schieramento del mio Milan in Champions League. E faccio bene a scrivere "schieramento di partenza", siccome che il nostro Diavolo durante il match è abituato a strapazzare posizionamenti e moduli. La formazione non comportava grandi sorprese per i tifosi rossoneri: vedevamo la solita Ultima Frontiera composta da Maignan, Kjaer e Tomori, accompagnati da Hernandez e Calabria come laterali, poi Bennacer, accanto ad un pienamente ristabilito Kessiè, sgraffignava il posto a Tonali nelle Terre di Mezzo, un Saelemaekers più riposato di Florenzi agiva dal primo minuto, sull'altra fascia Leao otteneva libertà d'espressione, Rebić più avanzato di tutti con Giroud seduto a bordocampo, invece Ibra non ce la fa. Infine, sotto la panca la capra campa, sotto la punta Díaz gioca.  
Intanto, gettavo un occhio sugli avversari: "Van Dijk e Manè in panchina? Ma vuoi vedere che questi ci hanno sottovalutato!" Certo, ne dico di bazzecole, mica no. Poi individuavo il punto debole nella coppia di centrali dei Reds, eppure immaginavo già Fabinho a schermare benissimo. Scorgevo un centrocampo robusto e dinamico, ma, prima di ragionarci parecchio l'arbitro Marciniak avrebbe fischiato. Ed i cinquantunomilacinquecento di Anfield avrebbero sussultato.  
Incominciata la partita ho cominciato a ragionarci, invece. Ed ho inteso subito, che non ci sarebbe stata storia. Sono cascato in un pessimismo montaliano alla "Meriggiare pallido e assorto", dunque ho cominciato a borbottare che nei nostri Ragazzi più di qualcosa non funzionasse, ed... ho avuto ragione. Perchè, poco dopo, il Calcio mi mostrava quel "Male di vivere" special edition rossonero. Alexander-Arnold veniva rincorso da Leao successivamente ad uno scambio sulla fascia di Hernandez, si inseriva e, minacciando il corpus rossonero, decideva di proseguire per la sua strada. Dunque, ormai raggiunto da Tomori, tirava deciso. E Tomori era lesto nella chiusura, ma la Dea Bendata ci puniva con un gol subito. Sfortunaccia? Nell'episodio sì, ma le cose non avvenivano per caso. La "storia" ci insegna ad indagare sul passato. Ed in quei primi sei minuti, già s'era inteso molto dell'intero match.
In questo Inghilterra-Italia capitolo III, e successivo alla finale degli Europei di calcio o alla staffetta 4×100 chiusa dal mitico rossonero Pippo Tortu, era questione di ritmi. Evidentemente. Due ritmi differentissimi. Forse rock britannico contro musica leggera italiana. Poi, che loro avessero un roster più profondo e potente già si credeva.  

I Reds spingevano in pressing su ogni rossonero, in una modalità mai vista in Italia da parte di nessun club, in questo inizio di stagione. Klopp era organizzato. I nostri Kjaer e Tomori, sconcertati, spesso erano obbligati a dare un calcio forte al pallone e solo per liberarsene. Gli avversari prendevano rincorse di metri e metri sui Ragazzi di spalle che ricevevano il pallone, giungevano a tutta birra e rapinavano. Oppure si eseguiva un "via la palla" disperato. Centralmente la coppia in mediana faceva fatica a guardare al di là dei propri alluci, oppure, tentando di avvolgere l'azione con i terzini si trovava molta indecisione. Gli avversari arrivavano famelici e noi non sapevamo come si uscisse dalla gabbia, si accarezzava la sfera troppe volte, invece loro, dribbling esclusi, giocavano a due tocchi. Ma la verità è che la palla noi riuscivamo a tenerla pochissimo, e la trequarti, giusto, si sacrificava. Quindi, le fasce sanguinavano, solcate da Arnold e Robertson, e per Theo e "Trottola nolaniana" Calabria non esisteva quiete. E poi, in campo per loro, c'era anche un certo Salah a giochicchiare. Dalle nostre parti piovevano cross come fossero polpette nel 2009. Per la prossima volta, credo che la soluzione possa essere solo una: avere un ritmo terribile, un po' come loro. Non sarà facile, ma sappiamo dove migliorare.  
Ma torniamo all'azione, torniamo a spiegare cosa facessero quei velociraptor inglesi. Ciak!Nel caos, Kjaer era saggio e con la Ragione illuminista, chiudeva sugli avversari. "Big Tomatoe" Tomori era provvidenziale, spesso immolandosi contro il pallone. Ma Mike Maignan era il vero salvagente (SalvaMilan veramente), primo tempo clamoroso per lui. Ringraziamo i tre protettori di quello Spazio di porta.
Al minuto 13' Bennacer impattava sfortunatamente la palla di braccio, rigore. Tira Salah, sbaglia Salah, balza Maignan, para Maignan, Jota ri-calcia e si ripete Maignan, Maignan davvero super. Oltre ai cross, piovono anche azioni avversarie. Perchè il Liverpool arrivava, magari girando un po' alla larga per evitarci inizialmente, ma poi giungeva puntualmente sul fondo. È anche normale che il Milan soffra contro un grande Liverpool, alta asticella. Non c'è da dispiacersi eccessivamente.  
Ma è al minuto 42' che accade l'Impossibile. Un soffocato, fino ad allora, Saelemaekers viene verso il centro, serve Leao che serve Rebić che serve la rete, in diagonale piega le volontà di Alisson. Rete di Rebić. Stop. Esultare. Ripartire. "Incredibile! Ora ci riprendono, ora ci..." Ripartire. Minuto 44' e dalla fascia Leao corre ed ondeggia, serve Rebić a cui viene incontro Alisson e serve Hernandez che tira immediatamente, trova il salvataggio di Robertson, Díaz si avventa a due passi, tap! Rete di Díaz. Esultare. Esultare molto. Impossibile. Non crederci. Uno a due, si riparte, si infortuna il migliore dei rossoneri, Mike Maignan e termina il primo tempo.  
Rebić era sembrato in quei due minuti un indomabile Mad Max. Aveva rovinato su Matip e s'era allargato due volte sulla zona sinistra dell'area di rigore, smarcandosi e pesando tantissimo. Nel primo un destro di prima, deciso, nel secondo gol mostra una generosità rara, a pochi passi dalla porta ma con Gomez ed Alisson a piombargli vicino, servendo il compagno smarcato ed ingannando tutti. Anche Leao era cresciuto in quei cinque minuti, almeno lui in tutti i 45' aveva tentato di gestire il gioco, nei suoi palloni limitati. Questo sì. Aveva tentato gli uno contro uno, ma anche un paio di cross. Comunque, il risultato era chiaramente bugiardo. Ed io avrei pregato che fosse bugiardo per noi fino alla fine. Due minuti incredibili avevano cambiato tutto, e pensare che il Milan aveva commesso errori e tanti errori nel primo tempo. Errori di quelli irriconoscibili. Errori di quelli denominabili anche come "o"rrori. Pioli e Klopp parlano ai loro uomini.  

Riparte il secondo tempo e... incredibile a dirsi! Uno, rientra Maignan in campo (domenica c'è la Juventus) e poi ancora, il Milan segna con Kjaer. Ma è fuorigioco di Hernandez in occasione di un corner costruito con degli scambi dalla bandierina. Peccato. Un minuto dopo, il 48', che Origi scavalca l'Ultima Frontiera milanista e Maignan è timido nell'avanzare su Salah. Tocco diretto in porta, che termina in porta. Due a due. Era ancora il Liverpool e premere nelle ferite rossonere, le stesse del primo tempo.  
Saelemaekers, ad eccezione dell'azione del primo gol, aveva combinato poco e, poi, s'era fatto sempre superare, anche tentando di aiutare Calabria sulla fascia. Calabria non raccoglieva molti successi, Theo dall'altra parte era più attento rispetto alla prima frazione, su Salah. Bel duello di velocisti, anche. Díaz galleggiava tra attacco e centrocampo ma si vedeva pochissimo, tentava qualche dribbling ma da ragazzo isolato, magari ci riusciva anche ma otteneva poco. Spesso tentantava di distribuire ai compagni, allargando. Ma ha trovato pochi palloni. Bennacer era tutta la partita che ci capiva poco, al di là del rigore, Kessiè faticava assai e Leao era accerchiato, ma tentava di imporsi, Rebić trovava poco su cui costruire un pericolo ma, ripeto, con una generosità rara, faceva reparto da solo su delle pallacce sporche, erano gesta epiche da eroe lacedemone. I Ragazzi perdevano dunque i duelli individuali, ed il centrocampo sprofondava in basso, ecco lo schieramento del Milan: rincorrevamo gli avversari scatenati senza riuscire ad imporci. E, di nuovo, occorre ringraziare i due centrali di difesa. Maignan, invece, dopo la botta alla mano, sembrava un po' appannato, addirittura lasciava ai compagni qualche lancione lungo.
Dunque, entrano Giroud e Florenzi per Leao e Saelemaekers. Il primo viene chiuso in una morsa di maglie rosse, ma innocente riceve palloni aerei imprecisi e deboli, il secondo fa una gran confusione, spesso lanciando via la palla alla rinfusa.  
Lo Sconforto arriva. Eccome se arriva! Si chiama Jordan Henderson, capitano del Liverpool, punge al minuto 69'. Su un calcio d'angolo sventato fuori, Henderson si incolla calciando splendidamente di controbalzo. La palla picchia la rete e fa 3-2. Liverpool impazzisce, il Milan non si arrende ma, fino ad allora, la gara era stata quasi esclusivamente di resistenza, e non vedremo più alcun minuto 42' o 44'.  
Tonali combatte, fa meglio di Bennacer spedito in panchina, da loro entra Manè che fallisce un paio di palle gol. Rebić ha dato tutto e chiede di poter uscire, entra Daniel Maldini. In tutta onestà, credo che il ragazzo oggi non sia pronto per palcoscenici così importanti, soprattutto dopo aver sentito poco odore di Serie A. Magari sarebbe necessario provarlo di più in campionato. Comunque, non ha grosse colpe in 7 minuti più recupero e non è che ci fossero altre scelte in panchina. Certo che, su una palla spizzata da Kjaer intorno al proprio asse, non è stato proprio reattivo. Una palla che è finita tra i pollici di Alisson.  

La partita termina, il Milan perde. Sappiamo dove si deve migliorare, non c'è tanto da rivedere sulle azioni singole dei gol subiti, piuttosto da osservare l'intera prestazione. Questo Liverpool è proprio forte ed è vero che si anche in gran condizione. Non credo ad un Atletico così veloce, nelle scelte e nell'organizzazione della gara. Immagino un Atletico complicato da smontare per la sua solidità, ma non così terribile. D'altronde il pareggio senza reti dei Colchoneros contro il Porto ci fa molto comodo, ci permette uno scarto minimo di punti con gli altri due club. Non torniamo arrabbiati come dice Brahim Díaz, non credo, piuttosto consapevoli di aver sofferto totalmente uno squadrone, probabilmente superiore, ma contro cui sarebbe stato necessario accelerare. E noi oggi non ne siamo capaci.  
Eppure, forse, siamo la squadra che sta meglio fisicamente tra tutte le italiane. Credo che nessuno, nello Stivale, sarebbe riuscito a strappare un punto alle 21 di mercoledì 15 settembre. Dobbiamo migliorare, così da fare paura: imperativo. E questa è proprio la Champions League che volevamo!  

Le pagelle  
Ape legnaiola, Maignan 7  
Trottola nolaniana, Calabria 5  
The lightouse, Kjaer 7
Big Tomatoe, Tomori 7
 
Theo Van Gogh, Hernandez 5.5  
Apedemak, Kessie 5  
Perry Mason, Bennacer 5 (Fedro, Tonali 6)  
Brezza di giugno, Saelemaekers 5 (Palladio, Florenzi 5.5)  
Alegría, Diaz 5.5  
Onda, Leao 6 (Grand Gourmet, Giroud 6)  
Raptor, Rebić 7 (Epilogo d'incanti, Maldini s.v.)  
Mister, Stefano Pioli 5.5  

 

Damiano Fallerini