Full Milan Jacket è la rubrica di Damiano Fallerini, ogni articolo tratta il post-partita dei match con protagonisti i Ragazzi rossoneri. Non perderti nemmeno un articolo!  

UNA DOMENICA "SUPER"
Comodi comodi, milanisti! O quasi!
È stata una domenica speciale, o per miglio dire super.  La novità della SuperLega potrebbe sconvolgere il nostro gioco preferito: il calcio.
In attesa di capirci qualcosa di più tra ufficialità, notizie, UEFA e milioni di euro, mi tocca analizzare qualcosa che forse è passato in secondo piano a dispetto della novità confusionaria dell'appena (forse) sorta lega che proprio non gradisco. Io attendo l'evolversi della faccenda, gongolerei di fronte a degli esiti negativi per la realizzazione del campionato delle supersquadre dove sarebbe parecchio limitato il fattore "imprevedibilità" con le solite squadre, sempre e sole.
Personalmente sono sempre o quasi contrario alle novità dei regolamenti ad eccezione del VAR, sono affezionato alle solite norme. Ma questo è un discorso ampio che forse tratterò un'altra volta.
Eppure ripeto che il mio Milan che guadagna 3 punti contro il Genoa è stato coperto da questa comunicazione relativa alla SuperLega.  

LA 31ESIMA GIORNATA
Oggi è il giorno successivo a Milan Genoa 1-2. In caso di successo a tinte rossonere, poi giunto, ogni milanista era destinato a sorridere a causa delle favorevoli Napoli-Inter ed Atalanta-Juve, erano in arrivo risultati comodi. Dei match che avrebbero obbligatoriamente mosso la classifica e recato vantaggi al nostro score. Comodi, comodi.
Se Malinovskyi ha piegato la Juventus al minuto 87', l'Inter ha donato un solo punto al Napoli. Bene, molto bene per il Diavolo! Si rimane secondi, allontanando a una maggior distanza Napoli e Juventus, due dirette avversarie per la qualificazione in Champions League. Eppure 6 punti dalla zona Europa League, non sono uno scarto così ampio.
Al secondo posto siamo comodi ma non comodissimi, così è stato anche contro il Genoa, una gara sofferta, i 3 punti raggiunti solo con uno sfortunato autogol di Scamacca. Non una prestazione esente di brividi.  

MILAN-GENOA, NON COMODISSIMI
Se Rebić apriva il match con un super- gol al volo su una palla raccolta fuori dall'area al minuto 13', piede sinistro che scaglia verso la rete, Destro da corner staccava indisturbato la sfera di testa, era una palla da spingere in rete al minuto 37'. Il primo tempo era un 1-1. Poche occasioni nonostante l'ampio possesso palla degli uomini di Pioli.
Si fatica a penetrare dal centro, Leao non è a suo agio e, per la verità, nemmeno si fa piacere più di tanto tra inciampate e poca convinzione nei (non molti) metri percorsi sul campo. Il nostro centrocampo è a digiuno per motivi religiosi, tempo di Ramadan, è Calhanoglu a farcelo notare, pare passivo nella manovra. Tomori era colpevole sul gol subito ma, in generale, l'Ultima frontiera praticando la difesa alta pareva reggere l'urto di Destro e Scamacca, ricercati con palloni alti ed affannosi e molto complicati da agganciare e controllare con i rossoneri in pressione. Mancavano le conclusioni verso la porta, in 45 minuti, giusto Rebić con un tiro dall'alto coefficiente di difficoltà preoccupava i tre difensori schierati da Ballardini.

Il Milan spinge nei primi 10 minuti della seconda metà di gioco. Lo stesso Rebić divora un gol già costruito con la palla da accompagnare verso la porta, spara alto, il piede destro è una balestra violentissima, troppo. Il dardo colpiva alto, a salve. Poi dei minuti piuttosto confusionari, le sostituzioni non sono pungenti. Scamacca da calcio d'angolo non guardando la sfera dirige il nostro amato pallone in porta, c'era un'elevata dose di fortuna nella marcatura del 2-1. Possesso palla del Grifone che tenta più volte di scacciare la palla nel mezzo della nostra area. Dalot allontana diverse volte, attento i pericoli. Un brutto Donnarumma non blocca la palla al minuto 86', gli sfugge ed, a seguito di duplici conclusioni, prima Tomori e poi Kjaer respingono miracolosamente dalla linea di porta verso l'out. Corner, un bisillabo di gaudio! Fortuna nei due episodi, sarebbe potuta terminare diversamente.
È un Milan sufficiente, non davvero gradevole ma che ottiene il fine dei tre punti, seppur con rischi e brividi notevoli. Si registra la difficoltà di attaccare le ultime linee difensive liguri, era poca la presenza in area di rigore. Così è difficile sfidare le prossime avversarie!

Ho scoperto che rovesciando il numero 68, minuto dell'autogol di Scamacca, viene fuori 86, minuto del salvataggio dei nostri centrali. Ve la butto là, per chi crede nella fortuna o in eventi magici o in qualcosa che giustifichi ciò. Per me non significa niente, però scriverlo mi sembrava dare un'informazione tanto inutile quanto affascinante, magari avrei stupito qualche lettore, anche se dubito che qualcuno che legge possa mai credere in un concetto significativo che spieghi il fenomeno. Perchè l'ho scritto? Non lo so effettivamente, ciò adornava il mio articolo e... basta... così.  

LE PAGELLE
Il controllore dei palloni postali, Donnarumma 5.5:
regala un pallone fatale nel finale e sono i nostri centrali attentissimi quanto James Joyce nel farsi intendere senza utilizzare una punteggiatura rotonda ed esplicativa, così loro allontanano la sfera. Il resto del match lo vede insicuro nei rinvii, le uscite nemmeno incantano.  

Cloruro, Kalulu 6.5:  serve quella semplice palla per Rebić, mancato però il tap-in. Ha interpretato bene la gara, non è mancato il suo apporto alla manovra e si è mostrato sicuro nella metà campo difensiva. Ormai le impronte sul terreno del San Siro si fanno più cascate, sta trovando un maggiore tempo di gioco sull'out di destra. Doroteo, Dalot 6: fallisce un'accelerazione nel finale andandoci ad incantare un po' da solo, sarebbe valso magari il sigillo del 3 ad 1. Difensivamente è attento e spedisce via un buon numero di cross, scampando al pericolo e buttando via i tentativi avversari come fossero pericolosi esplosivi dinamitardi.  

The lightouse, Kjaer 7: migliore in campo. Monumentale e statuario lì dietro. Detta i tempo alla linea difensiva e rende arduo il compito dei terminali offensivi avversari. Il muro non si scala senza fune, soprattutto se la fune l'ha nascosta Kjaer e dove non so.  

Big Tomatoe, Tomori 6: veramente... la partita è positiva. Ma ignora del tutto Destro in occasione del gol. Non c'è motivo per allarmarmi di uno sciocco errore ma spero non accadrà più. Ma oltre che colpevole è puntuale come quel treno per Yuma.  

Theo Van Gogh, Hernandez 6: spenti i giri. Quando riparterai verso nuovi orizzonti, Theo? Attendo notizie liete. Difensivamente è presente e sufficiente.  

Apedemak, Kessie 6.5: gara di sostanza, il solito Kessiè. Forse altre volte ha incantato di più, ma guai a dimenticarsi l'importanza del suo compito a centrocampo. Anche lui "vive per lei."  

Perry Mason, Bennacer 5.5: intraprendente certo, ma anche impreciso. Diminuiscono i suoi palloni giocati nel secondo tempo, ecco cosa mi porta ad assegnargli una severa insufficienza. Fedro, Tonali s.v.  

Brezza di giugno, Saelemaekeres 6.5: anche lui intraprendente, ottimi i suoi stop a seguire ed i movimenti tra le linee, sfiora la porta con una conclusione deviata. Era il primo tempo. Sostituito al momento giusto, la gara è generosa e razionale. Alegría, Diaz 5.5: non pesa il suo ingresso in campo, non si rende bello nella manovra rossonera.  

Il viandante nella nebbia, Calhanoglu 5: spaesato, impreciso, addirittura inoffensivo. Così non va, ci vuole altro nelle prestazioni. Le sue qualità forse non scendono sul prato degli undici titolari di gioco. È una bocciatura sonora. Dera, Krunić s.v.  

Raptor, Rebić 6.5: gol splendido e trovato nello sterpaio della partita. Questo è quello che serve. Appuntamento con il gol al 48': toc toc? No. Mancato! Grave errore. Il suo contributo nella copertura difensiva è evidente, altruista come sempre.  

Onda, Leao 4.5: ondeggia ondeggia. Fluttua forse. Devo essere severo. Sono severissimo. È mancato il suo agire da punta davanti. Assente... ed incompreso forse? Io non l'ho capito. Almeno tentare di saltare quando si crossa nella tua direzione? No... Ratnik il Guerriero, Mandzukić 6: non si rende protagonista di eventi particolari, ma certamente è un appoggio su cui fare riferimento nelle rotazioni del giro palla. Lui è un uomo d'onore che rispetta le responsabilità assegnate. Bravo a non mollare.  

Mister, Pioli 6: comodi ma non comodissimi. Quantomeno più comodi di sabato. La squadra vince ma non con- vince. Le prossime gare saranno più toste: Sassuolo, Lazio, Benevento e Juve. Il Genoa è stata una fatica, ma superata. Guardiamo al futuro dall'alto dei nostri 66 punti.  

 

Damiano Fallerini