Il 19 Gennaio 2021 l’Ac Milan comunica di aver acquistato il diritto alle prestazioni sportive del calciatore Mario Mandzukić. Da quel momento in poi l’attaccante croato ha giocato in totale 91 minuti in 4 gare di campionato, mai partendo titolare dal 1° minuto ma entrando sempre in partita in corso, con una media di 23 minuti a gara. 
In Europa League Pioli ha schierato l’attaccante dal 1 contro la Stella Rossa dove ha giocato 83 minuti per poi essere sostituito. 
In entrambe la competizioni il croato non è riuscito ad incidere apportando quel mix di esperienza e fiuto del goal che tutti si aspettano da lui.

È pur vero che veniva da sei mesi di inattività, e ritrovare la forma richiede tempo e considerando che siamo a fine febbraio fondamentalmente le speranze di vedere un Mandzukic in piena forma sono poche. La domanda che sorge spontanea è: “Perché prendere un trentaquattrenne lontano dai campi da sei mesi con una forma fisica molto discutibile?”

Maldini e Massara speravano in un operazione alla Ibra. Un innesto di esperienza e personalità utile alle esigenze di un Milan giovane e inesperto. 
La strategia seguiva la “logica dell’opportunità”, finalizzata a garantire un rapporto qualità-prezzo soddisfacente, ma con dati e calendario alla mano possiamo concretamente inserire Mandzukić nella categoria “FLOP”. 
Per i più scaramantici il recente infortunio che terrà fuori Mario e i scarsi risultati ottenuti fino ora sono da attribuire anche alla scelta della numero “9”
Maglia che per molti nasconde una “maledizione”: chiunque dopo Pippo Inzaghi abbia indossato la 9 non ha reso, quindi dai tempi di Pippo, il Milan non ha più avuto un numero 9 di peso, capace di far dimenticare le prodezze del attaccante storico.