In tempi di pandemia, uno dei giochi preferiti degli amanti del calcio è stato il mercato. Probabili affari, cessioni eccellenti, giocatori in rosa, giovani, futuro. Fra le big impegnate in accordi che già hanno monopolizzato le prime pagine dei giornali, mi è saltata all’occhio la rosa attuale e potenziale della Fiorentina. Che in casa viola ci sia un progetto serio non lo scopro certo io, ma l'attuale classifica, condizionata da cambi in panchina e infortuni, ha nascosto il vero valore di quello che sta nascendo.

Punto 1: Commisso. Al netto delle uscite pubbliche che spesso hanno suscitato simpatia, stiamo parlando di un manager potente, pronto a investire e soprattutto capace di avere un forte ascendente sui propri tesserati, e il caso Chiesa insegna. Il numero uno del club viola lo ha convinto a restare, e si dice pronto ad accontentarlo, ma al giusto prezzo, conquistando in un sol colpo la fiducia dei giocatori senza però svalutarli.  

Punto 2: La rosa giovane. In ogni reparto la viola ha un valore enorme in termini di crescita. Dragowski si è confermato portiere con grossi margini, Milenkovic è già un obiettivo delle big e può fare tanti ruoli, Lirola è un ventiduenne in un ruolo che non ha grandi protagonisti e il resto del reparto è affidabile con Pezzella al comando. A centrocampo Castrovilli è il futuro della nazionale, con un valore in netta crescita, mentre in avanti, con Chiesa, Sottil e Vlahovic, i margini di crescita e sul mercato sono enormi.

Punto 3: le operazioni già fatte. Commisso ha già messo mano ai conti e non ha certo il braccino corto. Le sue mosse si intrecciano con le prospettive di crescita e sono già importanti. Preso Igor, scelto Agudelo, e poi Kouame, strappato alla concorrenza durante l’infortunio. L’ex Genoa sente la fiducia perché è stato scelto in un momento in cui il cartellino era più basso a causa di un infortunio che non ha intaccato le volontà dei viola. Poi ancora Duncan, giocatore che anche le big avevano messo sul taccuino e Cutrone, non ancora brillante ma ottimo interprete del ruolo.  

Punto 4: le mosse future. Amrabat è un colpo da maestro. Se dovesse partire Castrovilli il futuro è già assicurato. L’ex Verona ha stupito tutti, e con Pulgar, Duncan, e magari anche Castrovilli, la mediana sarebbe di grande qualità. E i prossimi obiettivi? Si parla di Rugani che sarebbe la ciliegina sul mercato, si attendono i soldi per la cessione di Veretout, Cistana e Naingollan sono sul taccuino e in avanti c’è poco da muovere, con Vlahovic già in fase di decollo e un reparto già forte. Si parla di Piatek, ma a quel punto sarebbero applausi.

Punto 5: lo stadio. Commisso lo vuole fortemente, e in stampo a stelle e strisce già conosce bene il valore che un impianto di proprietà garantisce al club. Riqualificare l’Artemio Franchi è impossibile, si punta a costruire a Campi Bisanzio e nella diatriba con il sindaco ci sono i tifosi schierati dalla parte di Commisso, fatto questo da non sottovalutare da parte dell’amministrazione. 

Punto 6: il tifo. La Firenze viola è al fianco di Commisso e non perde occasione per dimostrarlo. Non ultimo con gli striscioni che sostengono il club nella diatriba con il comune in ottica proprio della costruzione del nuovo impianto. 

Punto 7: Pradè. Sogna Belotti, e con lui buona parte della tifoseria. Ha dimostrato che se in passato i rumors sulle trattative dei viola erano frenati dai costi, in questa fase la sua tempestività è fondamentale e la società lo sostiene. 

Un quadro quindi roseo per il club, che Commisso ha rivoluzionato in un anno di lavoro intenso e proficuo. In poco tempo il nuovo presidente si è imposto dando un valore importante a tutti gli aspetti dell’ambiente viola. La Fiorentina ora ha liquidità, una rosa forte e di prospettiva, potere economico e progetti interessanti in cui si intrecciano calcio e strutture. Date tempo a Rocco, e siamo certi che i viola torneranno ad essere fra i primi club in Italia.