Nello 0-2 di Firenze si è vista un Inter pratica e cinica rispecchiando in tutto per tutto il classico 3-5-2 marchio di fabbrica del tecnico salentino. Difesa solida e ben registrata, anche se i viola lì d’avanti sono davvero poca cosa, per mancanza di uomini e idee tecniche. In mediana un buon Brozovic a stimolare la manovra e due mezz’ali di corsa ed inserimento a svolgere i loro compiti. Ma se Barella è stato superlativo, il migliore in campo che sta attraversando un momento di forma davvero ottimo, il suo compagno di reparto Vidal sostituito poi per una contusione, appare ormai un giocatore compassato, lontano parente di quello ammirato diversi anni or sono nel nostro campionato. Si è ben capito che il cileno più di tanto non può dare ed alla Pinetina, alternative migliori a centrocampo purtroppo non c’è ne sono. Sulle fasce Hakimi continua ad essere devastante sulla sua corsia di competenza e finalmente dopo tanto tempo si è rivisto anche un Perisic vera spina nel fianco della difesa gigliata. In avanti Sánchez ha fatto quello che doveva fare: corsa dinamismo e imprevedibilità, mentre a deludere è stato il suo compagno di reparto Lukaku.
Quasi tutte le testate giornalistiche gli hanno riservato un laconico 5,5 per una scarsa lucidità e presenza sotto porta, al tabellino solo per uno scialbo colpo di testa sul finire del primo tempo. Alla mancata sufficienza del ex United, in subordinazione andrebbe messo anche un bel 5,5 ad Antonio Conte, per il modo in cui lo ha schierato in campo.
Il belga è un attaccante fisico di 190cm per 94kg che sfrutta tutta la mole partendo dalla trequarti avversaria con le sue lunghe leve e dando il meglio di sé in area di rigore, soprattutto in una partita di fisico come quella del Franchi. Vederlo nei ripiegamenti difensivi impegnato nel conquistare le palle alte sui calci piazzati viola e poi ripartire a tutto campo per farsi trovare pronto all’appuntamento con il goal, non è da manuale calcistico. È stato palese che il giocatore non aveva quella freddezza e senso di posizione che lo fanno tra i migliori bomber d’Europa, non facendosi mai trovare pronto ai cross dei compagni. Questo fa sì che nelle idee del tecnico c’è qualcosa da rivedere, per non perdere quel valore aggiunto del attacco nerazzurro.