Cinque giornate non sono molte, ma neanche pochissime, per effettuare una prima valutazione della Fiorentina di Vincenzo Italiano. Ci soffermeremo ovviamente sui calciatori maggiormente impiegati perché il nuovo tecnico gigliato, come è da sua consuetudine, ha schierato fin qui cinque formazioni diverse. Una compagine che ha preso, ad oggi, otto delle nove reti totali subite nel secondo tempo: dato da non sottovalutare, considerata la dispendiosità del nuovo gioco adottato.

Solo tre giocatori hanno giocato tutte le gare dall’inizio e sono Biraghi, Bonaventura e Vlahovic, ma uno soltanto, il terzino sinistro ex Inter, ha disputato tutte le partite fino alla fine, anche per via, aggiungiamo noi, di un sostituto giovane e non ancora prontissimo. Mi auguro di riuscire a riproporre, nel mio piccolo, le pagelle che una volta faceva il giornalista Paolo Ziliani per Controcampo: buona lettura!

Dragowski 5,5: l’espulsione, seppur esagerata a livello di regolamento, all’esordio contro la Roma è provocata da una sua uscita maldestra. Nelle giocate con i piedi, fondamentali per Italiano, anche nei match successivi non si dimostra totalmente a suo agio. Rimandato.

Terracciano 7: al contrario del collega della Fiorentina si dimostra pronto, sia tra i pali che nel giocare con i piedi. Il miglior portiere di riserva della Serie A.

Milenkovic 6,5: ricordate il difensore che regalava un goal a partita della stagione scorsa? Non esiste più. Le reti subite fin qui dalla squadra viola non sono poche, ma dovute anche ad un calcio prettamente offensivo. Ritrovato.

Biraghi 5,5: corre per tutta la fascia senza mai riposare ed alla fine lo paga in scarsa lucidità nella fase difensiva di ieri sera. Stremato.

Bonaventura 7+: instancabile, esperto, intelligente, trascinatore, straordinario, trentadue anni e non sentirli affatto. Come il vino, “invecchiando” migliora sempre di più.

Duncan 6,5: partito a fari spenti, è diventato la prima alternativa di centrocampo e quindi spesso titolare per via dei problemi fisici di Castrovilli. Sorpresa in positivo.

Callejon 6: i 34 anni e mezzo dell’ex Napoli non sembrano essere più ostativi al suo impiego da titolare. Ordinato, poche giocate sopra le righe ma anche un lavoro oscuro interessante, in entrambe le fasi (pochi dribbling, ma tanti palloni interessanti buttati nelle aree avversarie e peccato per il rigore procurato contro l’Atalanta, in uno dei tanti ripiegamenti difensivi). Utile.

Gonzalez 6: il voto è la media aritmetica tra rendimento in campo (8, non freddissimo sotto porta, ma immarcabile, considerando il modo con cui salta, come birilli, gli avversari, ma pure per quanto corre, pressa e recupera palloni) e l’idiozia compiuta ieri sera (da 4 in pagella) contro l’Inter (poco accettabile se compiuta da un atleta professionista), che ha chiuso la gara. Ha comunque chiesto scusa a tutti, squadra e tifosi, e noi lo perdoniamo. Genio e sregolatezza.

Vlahovic 6,5: vi chiederete il perché di un voto non eccessivamente alto per il calciatore più forte della rosa. La risposta è molto semplice: su cinque gare giocate sono tre i goal segnati, ma uno solo su azione (gli altri con due rigori). Anche lui può dare di più, considerando il fatto che però per Vincenzo Italiano il numero nove è quasi un regista offensivo, che deve per prima cosa aprire gli spazi per i due attaccanti esterni ed i due interni di centrocampo. Bene ma non benissimo (sono più pignolo del l’allenatore della Viola!).

Italiano 7,5: ha riportato entusiasmo nell’ambiente, ha dato un gioco piacevole ed un’identità alla Fiorentina, come non si vedevano da un bel po’, ed il tutto in pochissimo tempo e coinvolgendo ogni membro della rosa. Mi riferisco, cioè, anche ai tanti giocatori che nei due anni precedenti avevano fallito e che ora risultano, per buona parte, rinati. Dopo Santo Subito e Leggenda, oggi lo definisco semplicemente così: Trascinatore.