Leggendo il commento di Garlando sulla Rosea di oggi, penso quanto sia ondivaga la stampa sportiva odierna.
Leggo una critica feroce ad un allenatore come Allegri che, in una situazione kafkiana di togli-metti-togli e in una Società diventata improvvisamente acefala, ha assunto un ruolo ibrido di allenatore manager che in Italia non esiste. Sul campo Allegri ha gli stessi punti di Inzaghi che è stato prima aspramente criticato e ora viene osannato dalla critica  e pure poco sostenuto dalla Società e infatti si è giustamente tolto qualche sassolino dalle scarpe.
A mio avviso, di allenatori in Italia con forte esperienza internazionale non ce ne sono, tranne Sarri e Mou. Ancelotti e Conte sono tuttora all'estero insieme a De Zerbi che lo può diventare. Di ottimo livello sono Inzaghi, Spalletti, Allegri e pure Pioli. Di molto interessanti Motta e Palladino. E comunque la scuola italiana sforna gente preparata di alto livello. Lo stesso Guardiola, per me il migliore in assoluto, ha imparato molto in Italia.
I grandi allenatori torneranno sicuramente da noi insieme a grandi giocatori. Infatti, prima la Nazionale di un Mancini, eccellente agli Europei, e poi purtroppo, per sua colpa, naufragato in una mancata partecipazione ai Mondiali, e ben tre squadre italiane in finali internazionali, rilanciano un nostro campionato che fino a qualche anno fa era da serie B o C. Tanta roba da stropicciarsi gli occhi. Veramente assurdo che Spalletti se ne vada. E se ne va pure Giuntoli a Napoli. Inspiegabile.
Ancora una volta si vede quanto sia difficile lavorare alla Beneamata e in una piazza vulcanica come Napoli.
Pioli, per me, ha fatto progressivamente bene e poi benissimo e per me quest'anno maluccio assai. Bergomi, che i grandi allenatori li ha visti, ha detto giustamente che i risultati in campo li fanno solo gli allenatori. La Società e i dirigenti sportivi mettono a disposizione i giocatori e creano un giusto clima di lavoro. E la valenza sul campo finisce lì. Penso che i 69 punti sul campo siano invece un vero capolavoro di Allegri che è sempre stato anche molto bravo a valorizzare al massimo i suoi talenti, ma quest'anno si è superato in situazioni ambientali difficilissime.
Se poi c'è una società che gli dà 9 milioni è solo bravo lui.
Si parla tanto di flop CDK, ma quello di Vlahovic lo è stato due volte tanto, se ragioniamo in termini monetari. Due cannoni come Chiesa e Pogba non ci sono praticamente mai stati e ieri Chiesa era solo il 50% di quello che ci ha già castigato in passato.
Allegri ha messo in mostra un giovane di grande futuro che è Fagioli e ne ha uno in arrivo dal Monza che è Rovella. Pure Miretti è molto interessante e IIling è potenzialmente un giocatore da prima squadra. Quindi la Juve che, ancora oggi non si sa che fine faccia, ha buon materiale di base.

Il Milan di Pioli ha tratto vantaggio dalle disgrazie altrui
e ora viene celebrato in una annata non certo esaltante e non ci sta proprio alcun peana gazzettiano per lui... Giusto comunque rinnovargli la fiducia pur in assenza di un quarto posto, per quanto fatto lo scorso anno, ma il suo dissenso forse inconscio con Maldini e le sue scelte sono state scarse ed evidenti in un turnover, a mio avviso, totalmente incongruo e sostanzialmente inutile.
I giocatori nei campionati di primo livello pure in Italia giocano molto di più in media di quelli del Milan e quindi tutto questo turnover era proprio così necessario?
Il nostro grande Paolo, vero goodwill del Milan, spende saggiamente oggi parole di miele per ricucire un rapporto recentemente non proprio idilliaco con Pioli. Il Milan è scomparso dagli schermi per circa due mesi in maniera che solo Pioli sa. Probabilmente lascerà Massara che merita posizioni superiori. Ovvio che siano necessari rinforzi, ma la politica della Società è quella di puntare sui giovani in gran parte, anche se certe occasioni di giocatori come Dybala o Belotti forse andavano perseguite.

Un'altra cosa che non capisco è che cosa ci faccia Berardi al Sassuolo. Forse è come Riva al Cagliari di molti anni fa. La partita di ieri è stata sostanzialmente da sbadigli con poche emozioni. Pioli ha impostato una partita difensiva pensando di prendere un punticino e ha avuto più di quanto realmente si aspettasse.
Una Juve con troppi giocatori con testa altrove ha invano cercato con solo buona volontà di contrastare un Milan molto prudente che ha rispolverato il libero di una volta con Krunic. Di piede molto rozzo è il bosniaco ma ha ottimo senso del gioco e di posizione. Dà ritmo a senso geometrico alle ripartenze e alla progressione dal basso.
Per Krunic mi viene in mente una battuta di Liddas che a Milanello, osservando il piede di gesso della schermitrice Vaccaroni, allora fidanzata di Manzo, gli chiedeva quando se lo sarebbe tolto anche lui. Alcuni suoi gravi errori di impostazione potevano risultare fatali se sfruttati meglio dalla evanescente Juve di ieri.
Il non attacco Juve è stato facilmente controllato da Thiaw, ultima scoperta di Maldini e da Tomori senza grandi apprensioni. La Juve ha tentato un forcing di una decina di minuti nel secondo tempo e poi più niente.
I fischi del pubblico sono assolutamente ingenerosi e dimostrano una mentalità di carpe diem della tifoseria bianconera che certo non giova. Il solito Saelemakaers si è mangiato la solita ottima conclusione, e, in una altrettanto ottima ripartenza, Leao, con la testa non so dove, invece di entrare in area, ha brocchescamente sparacchiato in tribuna. Il grande Giroud in arretramento rotatorio, e su splendido cross di Calabria, cosa che gli riesce raramente, trova un jolly fortunato che ci fa andare a tarallucci e vino senza grandi patemi. Vero che Gatti lo tiene troppo distante ma il gesto è da fuoriclasse, come è. I cambi non portano niente a una partita piuttosto soporifera.

Godiamoci comunque questa permanenza in Champions che ha portato, merito di Pioli, almeno 50 milioni nelle casse rossonere. Vediamo come si spendono, se si spendono, in una squadra che sarà sicuramente molto diversa da quella attuale.