Non sono trascorsi molti mesi da quando l'immagine di Messi veniva proiettata sul Duomo di Milano. Sembrava che l'Inter potesse assicurarsi uno dei giocatori, fra i più forti e conosciuti del mondo. Grazie alla forza economica del gruppo SUNING, nonostante i costi proibitivi dell'operazione, anche in presenza di facilitazioni  nell'acquisto dal Barcellona, agevolato da dissidi apparentemente insanabili, momentaneamente rinviati, e un ingaggio "mostre", erano in molti a pronosticare il Campione Argentino, in maglia nerazzurra. La presenza del padre a Milano, la notizia dell'acquisto di un appartamento erano state notizie, ulteriormente amplificate, per autorizzare a pensare che l'acquisto sarebbe stato possibile.

Il protrarsi di una pandemia, che non dà segnali di essere sconfitta in breve tempo, il cui effetto drammatico è evidente nel conteggio giornaliero dei decessi mondiali, ma le cui ripercussioni devastanti dovranno essere gestite da un mondo economico-finanziario, totalmente impreparato, al collasso dei consumi, ha cambiato in pochissimo tempo tutto lo scenario mondiale. Oggi lo Sport è un lusso, un piacevolissimo intrattenimento, garantito da Proprietà che rischiano il collasso economico. Diciamolo chiaramente, fermare tutto probabilmente sarebbe stata una soluzione, drammatica, ma più che logica. Senza pubblico, senza sponsors, con le entrate economiche notevolmente ridotte, ma le spese invariate, se non grazie allo spalmamento degli stipendi dei giocatori in più mensilità, quante Società Calcistiche sono a rischio fallimento?

Ecco che il passaggio da Messi a Eder non vuole essere la battuta di un milanista verso la rivale cittadina, ma piuttosto il grido dall'arme che se un "Colosso Mondiale" ha problemi di liquidità e deve drasticamente ridurre ogni spesa superflua, in quale situazione sono tutte quelle realtà ben più piccole?
La Cina, così ricca e in espansione, era additata come la soluzione economica più vantaggiosa per ogni settore, con estrema facilità avevamo sorvolato quanto lo Stato sia importante e decisivo, così come dimentichiamo che la "pena di morte" sia ancora una prassi sempre usufruibile. Ne consegue che se oggi la proprietà dell'Inter, su indicazione statale, sospende ogni investimento e prende in considerazione la vendita della squadra, anche a fronte di ingenti perdite, non possiamo che dispiacerci, consapevoli che il "miracolo cinese", ha priorità ben chiare.

Probabilmente la prima ripercussione negativa sarà, ancora una volta, sulla fattibilità della costruzione del nuovo stadio. Consapevoli di quanto la politica sia attenta ad ogni opportunità per ostacolarne l'autorizzazione, le notizie, vere o false, di stipendi non pagati e di volontà di procedere alla cessione, totale o parziale, delle quote di proprietà, saranno l'occasione per rinviare anche questa decisione così importante.

Non c'è pace per la Milano calcistica, a dimostrazione di quanto si stava bene con presidenti italiani e tifosi. Da quando lo Sport è diventato terreno fertile per la "finanza", per affari non sempre trasparenti, per flussi di denaro incontrollabili, per tantissime cose esterne al gioco che tanto ci appassiona, non serve che Report o qualsiasi altro programma faccia indagini perché la VERITA' è fin troppo evidente.

La cosa più bella è che se gioca Messi, Eder, Ibra o Colombo, i tifosi sapranno sempre riempire lo stadio, con quell'entusiasmo e quella passione che non si misura o non appare nei bilanci, ma che hanno un valore ben superiore.
P.S. I tifosi in altri Stati stanno tornado allo stadio, come in Spagna, succederà anche in Italia?