Questa settimana abbiamo saputo che i massimi organismi calcistici internazionali hanno aperto un’inchiesta su quanto sta facendo il Paris Saint Germain.
In preda allo sconforto più totale (ma quando mai) i vertici della Società franco-qatariota hanno iniziato a mettere nel mirino per il prossimo anno l’allenatore del Real Madrid Zinedine Zidane. Spifferi in tal senso hanno cominciato a soffiare pericolosamente nella capitale spagnola. Ovviamente si dovrà attendere l’esito di quella che si rivela essere una grande operazione solamente di facciata e fatta unicamente per battere cassa (agli sceicchi non sono i soldi che mancano). Perché affermo ciò? Vediamo di capirci, se (come è) la Commissione d’inchiesta scoprirà (l’acqua calda) che il PSG ha aggirato le normative del Fair Play finanziario avrà davanti a sé poche possibili strategie da adottare. Punirà i recidivi (sì perché i parigini sono già stati puniti nel recente passato per aver violato le normative) l’esclusione dalle competizioni europee, con il blocco del mercato o con una multa? Vediamo che cosa succederà nel caso più eclatante.

Se Neymar (e Mbappé) e tutta una folta schiera di pedatori ricchi e viziati (vi siete chiesti perché il PSG non ha venduto praticamente nessuna delle sue stelle?) dovessero rimanere confinati nel proprio Paese si rischierebbe un incidente diplomatico. Sono assolutamente sicuro che il Macron di turno vorrà pretendere indulgenza nei confronti della squadra della capitale per ragioni di Stato e di popolazione (anche se di poco, i francesi sono dopo la Russia e la Germania il Paese più popolato dell’intera area). Interverrà la politica che di solito è lenta a reagire quando c’è della gente che rivendica diritti, lavoro e sussistenza ma è sempre pronto a rispondere alla chiamata del pallone. Dopotutto, costa meno e da molta più visibilità. E poi, c’è una questione ancor più grave a cui dar peso.
Tutti questi calciatori sono delle aziende che hanno firmato contratti milionari (gli sponsor sono industrie multinazionali di articoli sportivi, videogame e quant’altro) che non vorranno essere penalizzate e potrebbero intervenire per fare pressioni in favore dei loro, perdonatemi il termine, “dipendenti”.

Come scritto, la seconda opzione sarà il blocco del mercato, ma dipenderà dalle tempistiche. Quanto ci metterà la Commissione a valutare la questione? In ogni caso, l’opzione più probabile è che si arrivi alla prossima sessione di mercato e che quindi rischi di invalidare l’effetto della pena. Nella finestra di mercato di gennaio il PSG può aggiustare alcuni piccoli problemi e arrivare all’estate con più frecce nella sua faretra.

La terza ipotesi, la più probabile, sarà la multa.
Un mare di soldi o forse pochi (tanto per fare un po’ di scena) sarà la sanzione comminata che fanno sempre comode alle casse delle Istituzioni e alla burocrazia ma che non andranno a creare alcun beneficio al Movimento Calcistico europeo. Del resto, l’obiettivo del FFP non è mai stato quello decantato di far crescere il sistema ma di gestirlo e controllarlo. Un dato su tutti dovrebbe far riflettere il lettore. Sappiamo tutti che il calcio inglese ha ricevuto una marea di soldi dalle tv per i diritti televisivi del campionato della Premier League. Ebbene questa cifra è la stessa che le Società di Calcio di Serie A hanno versato in Commissioni ai Procuratori dei Calciatori. Se l’UEFA ha veramente caro il giocattolo che controlla e che non vuole che si rompa perché è intervenuto con decisione per limitare il calcio mercato che in fin dei conti redistribuiva denaro tra Società ricche e quelle povere e non ha mosso un dito, anzi, lo ha tolto, per controllare l’operato e gli incassi stratosferici dei Signori del Pallone (una norma su tutte è quella del tetto del 3% sullo stipendio lordo del giocatore o del prezzo del trasferimento, contemplato nell’articolo 7 del regolamento, ma che ridicolmente è una semplice «raccomandazione»). Qualcuno ha voluto la deregulation del settore che è partita nell’aprile 2015.

Perciò, correndo pochissimi rischi di essere smentito dai fatti, ritengo che al PSG al termine dell’inchiesta che lo riguarda accadrà ben poco di eclatante. Quel che succederà alle istituzioni europee sarà ben peggiore, ma il tempo cancellerà tutto e ai primi gol il tifoso dimenticherà presto anche quello...