Ci siamo, finalmente, dopo tante chiacchiere e invenzioni si torna a giocare.
Parma, ore 18:00, inizia il campionato di serie A 2019/20.

La cosa negativa è che inizia il campionato ufficialmente, ma il mercato rimane ancora aperto fino al 2 settembre, e questa cosa è assolutamente senza alcun senso. Lo è perché sembra non essere voluta da nessuno, allenatori, direttori sportivi, giocatori, nessuno, eppure è così. Ci saranno squadre che giocheranno la prima e la seconda partita, con organici diversi con giocatori che potranno iniziare la stagione con una squadra e poi andare altrove.
Assurdo. Questa cosa andrebbe assolutamente cambiata.
Mercato finito a metà agosto, e allenatori che hanno a disposizione almeno quindici giorni con la rosa ufficiale per lavorare al meglio.

Comunque, domani si gioca, dicevamo, e la vigilia della partita inaugurale della stagione è stata l'occasione colta dalla Juventus, per portare ufficialmente ai microfoni il vice presidente Nedved a parlare ufficialmente e chiarire, finalmente alcuni concetti. Sì perché l'assenza di comunicati ufficiali da parte della Juventus, hanno dato la possibilità a chiunque di parlare e sparlare, molto a caso, del momento generale bianconero, e il fatto che nulla è mai trapelato e che quindi molti hanno dovuto improvvisare, ha portato molta confusione. Quella che per molti avrebbe dovuta esserci in società, in realtà era assenza di notizie vere e quindi di una sorta di pesca al buio delle notizie.
Amata o odiata, della Juventus bisogna parlare se si vuole avere visibilità, peccato però che poi per molti, questa sconsiderata ricerca sia finita quasi sempre in brutte figure.
In questo mese ne ho sentite di cotte e di crude. Da problemi di bilancio, da obblighi di vendere, da giocatori in esubero, addirittura speculazioni sulle condizioni di Mister Sarri. Sia chiaro, è stato proprio Sarri a parlare di giocatori in più nella rosa, lo ha fatto per una questione di regolamento Uefa e di liste Champions da presentare, che per una società come la Juve significherebbe, ad oggi, essere costretta a tenere fuori fior di giocatori che non se lo meriterebbero.
Il bilancio è importante, ma in quel ragionamento non c'entrava nulla. Pavel Nedved ha subito chiarito la cosa più importante, Maurizio Sarri si sta riprendendo dalla polmonite e, per precauzioni e per poter guarire al meglio, senza possibilità di ricadute, non sarà in panchina domani a Parma, e settimana prossima allo Stadium contro il Napoli, tornerà alla terza di campionato, dopo la sosta per le nazionali. Ha chiaramente detto che le trattative e le possibilità di mercato vanno valutate tutte, in entrata e in uscita, ma parlare di un Dybala o di un Higuain come dei problemi, è da chiacchiere da bar. Dybala farà una grande stagione con Sarri, così come Higuain, con buona pace di chi credeva che l'inesperto Paratici andasse a risolvere il problema Icardi all'Inter.
Da qui al 2 settembre in entrata e in uscita, se capiterà l'occasione si prenderà, altrimenti siamo più che competitivi così.
L'inizio di stagione non sarà semplice, sia per il calendario, sia per il cambio importante di filosofia e metodologia, sia per il problema di salute di Sarri che le lo terrà lontano dalla panchina per le prime due giornate, non ci voleva, ma non sarà certamente un alibi questo per noi. A Parma non sarà semplice, la Juve, con Martusciello in panchina, andrà verosimilmente sul sicuro, con il campo i veterani e rimandando le novità più in là. Le parole di Nedved hanno portato anche tranquillità e chiarezza sui progetti della società che come sempre, sembra avere tutto sotto controllo. Che poi certe dinamiche di mercato siano girate contro non vuole dire avere fallito o avere dei problemi. Esistono le trattative, esistono gli avversari e alla fine faremo i conti. Nessun allarme. La Juve, a mio avviso, ad oggi, è ancora nettamente superiore a chiunque in Italia e tra le quattro in Europa. Per singoli, gruppo, rosa, mentalità e sistema di lavoro.
Le difficoltà ci saranno soprattutto inizialmente, come ribadito proprio da Nedved, il cambio è stato importante e richiede tempo per essere assimilato, mesi non giorni. Nel frattempo bisogna restare uniti, serrare i ranghi e perdere meno punti possibili dagli altri, senza drammi se arrivano dei passi falsi, perché sono necessari e quasi obbligatori per raggiungere certi livelli di gioco.

Lo sa bene la società, lo sa l'allenatore, lo sanno i giocatori, bisogna vedere se lo sapranno capire i tifosi e se e quanto, queste possibili difficoltà, saranno usate ad arte da parte della stampa e dei media, per andare contro a società e allenatore, montando inutili polemiche su crisi o fallimenti. Il sottoscritto non rappresenta nessuno se non se stesso, non parlo a nome di nessuno, ma da parte mia c'è pieno sostegno al lavoro iniziato quest'anno, pieno sostegno ai giocatori che rimangono per la stagione, e gran voglia di vincere ancora con un idea di gioco.

Consapevole delle difficoltà, ma sempre #FinoAllaFine.