Questo è quanto emerge, dal punto di vista legale e penale, per gli insulti razzisti ricevuti da Romelu Lukaku all'Allianz Stadium, in occasione della partita Juventus-Inter della scorsa stagione, valida per l'andata delle semifinali di Coppa Italia.
Il caso è stato archiviato con una motivazione che parla di "Reato tenue che non va punito a norma di legge". Il giudice si è espresso sull'inchiesta coordinata dal PM Davide Pretti, sancendo con certezza assoluta che quelli fossero insulti razzisti: "La giurisprudenza, già in passato, si è pronunciata ritenendo che l’emissione di suoni gutturali, come tipico riferimento al verso delle scimmie, si caratterizza per evidenti connotati di discriminazione razziale e dunque può integrare l’ipotesi che sanziona la commissione di atti di discriminazione per motivi razziali.". 
Quindi il reato c'è, ma anche le attenuanti che portano all'archiviazione: "Il fatto che tale condotta sia stata tenuta da una moltitudine di persone, che hanno evidentemente agito influenzandosi l’uno con l’altro, nonché il fatto che tale condotta non abbia perdurato per un tempo significativo e, non da ultimo, che sia stata posta in essere per evidenti ragioni di rivalità sportiva (tifosi della squadra avversaria), induce a ricondurre il fatto nelle maglie applicative dell’articolo 131 bis del codice penale. Per questo motivo il comportamento non è certo abituale ed è dunque possibile procedere all’archiviazione per particolare tenuità del fatto.”

Questo è quanto… vorrei proseguire con i puntini di sospensione ad libitum, ma per questione di brevità mi fermo a tre.
Premetto che prendo spunto da questo episodio non perché veda coinvolti i tifosi della Juventus, verso i quali non provo nessun tipo di astio né ho motivi di rancore da tifo avverso, ma commento l’episodio che nel tempo, non dobbiamo dimenticarlo, ha visto cimentarsi in cori beceri ed imbecilli quasi tutte le tifoserie.
Il colore scuro della pelle, a molti cerebrolesi che frequentano gli stadi, incute timore. É la paura ancestrale dell’uomo nero di infantile memoria o l’avversario sembra più “nero” del dovuto semplicemente perché indossa un’altra maglia? Sono radici che affondano profonde nell’ignoranza del gregge. Lo definisco gregge perché, sentenza alla mano, “condotta tenuta da una moltitudine di persone, che hanno evidentemente agito influenzandosi l’uno con l’altro, nonché il fatto che tale condotta non abbia perdurato per un tempo significativo e, non da ultimo, che sia stata posta in essere per evidenti ragioni di rivalità sportiva …”.
Quindi il “gregge”, influenzandosi a vicenda, può.
Per pochi minuti può, se c’è rivalità sportiva può... Può fare il verso della scimmia a un calciatore di colore
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Che schifo! Di cosa stiamo parlando? Non si può leggere una robaccia del genere.
Questo vuol dire essere sordi ad una moltitudine di spettatori che prende di mira una persona diversa da loro. Forse sarebbe stato meglio essere veramente “sordi” e non aver “sentito” i cori, per non dover “sentire” poi una motivazione del genere che è ancora peggio.
Il calcio continua ad essere un mondo regolato da norme diverse, interpretazioni diverse, applicazione delle leggi diverse. In sintesi è come se avessero detto “Riconosco il razzismo nei suoni gutturali della scimmia, ma sono ragazzi, si sono fatti trascinare.”
Dopo un fatto del genere, che ricorre spesso negli stadi, non si può giungere alle conclusioni riportate. Non in un paese civile.

Questa sentenza farà giurisprudenza, provocando altri danni in futuro. Così si autorizzano gruppi di persone (e non é dato sapere se superato un certo numero cambi qualcosa) ad esternare, con versi da scimmia o altro, la propria avversione verso un calciatore di colore.

L’importante sarà farlo in maniera “tenue” e con moderazione
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Rob de matt!
Grazie per la lettura e per il vostro tempo.