Il presidente della Lega Pro Gabriele Gravina come è noto ha depositato la propria candidatura alla presidenza della FIGC corredata da un programma corposo di ben 60 pagine. Una candidatura che non ha unito tutto il mondo del calcio, ma ciò non è una novità, manca soprattutto il mondo dei calciatori, dei diretti interessati. Salvo sorprese dovrebbe essere proprio Gravina a governare una FIGC che necessita di profondi e radicali cambiamenti. Il suo programma non è rivoluzionario, è moderato, opera con gradualità su varie tematiche, punta soprattutto sulla qualità e sulla formazione dei giovani, le parole chiave sono fede, azione e rispetto delle regole. Certamente in Italia c'è un problema di carenza di italiani di qualità nelle squadre, l'ideale sarebbe stato quello di porre l'obbligo di far scendere in campo come titolari almeno il 50% dei giocatori italiani, per incentivare il calcio italiano e dare spazio ai giocatori italiani e dare un lume di speranza alla Nazionale. Ma non sarà così.

- L'ora del calcio a scuola

Si opera molto a livello culturale. A partire dalla scuola. Si legge che "la continua promozione di iniziative congiunte tra la FIGC - attraverso il Settore Giovanile e Scolastico, il Settore Tecnico e l’AIAC - e il mondo scolastico per l’inserimento nei programmi didattici delle scuole dell’obbligo di una settimanale 'ora del calcio' in grado di stimolare alla motilità ed avvicinare gli studenti alla pratica del calcio (...). L’azione di promozione dello sport e del calcio in particolare passa attraverso una grande sensibilità nel predisporre progetti, nella capacità di rappresentarli, nella cura delle attività di contatto. È auspicabile poter interagire con il mondo scolastico giovanile con costanza e con continuità attraverso 'l’'ra del calcio', per mezzo del quale offrire un contributo alla mobilità ed alla educazione motoria delle giovani generazioni, sfruttando la popolarità e la semplicità del nostro sport".

- Più controlli verso le società

Da segnalare anche i controlli nei confronti delle società: "In tema di controlli, andrà implementato il sistema di controllo già esistente in riferimento alla reputazione ed alla solidità finanziaria ('patronage bancario') delle compagini proprietarie dei club, presupponendo un sistema di riscontro più celere (entro 7/10 giorni) e certamente preventivo, al fine di consentire alle Leghe di garantire il regolare svolgimento delle competizioni. Tanto l’aspetto prescrittivo che quello sanzionatorio dovranno focalizzare l'attenzione sul curriculum dei soggetti interessati (il casellario), inserendo delle specifiche preclusioni per chi è già stato coinvolto in illeciti sportivi, amministrativi e fallimenti".

- VAR e GOL Line Technology sono il futuro

Vi è l'intenzione di riformare la giustizia sportiva per renderla più certa e soprattutto più celere, visto anche quanto accaduto negli ultimi due anni, si punta alla conferma della Gol-Line Technology e del VAR che deve "riuscire ad estendere - sia pur con attenzione e gradualità - almeno nella sua sfera professionistica in una prospettiva di medio-lungo termine".

- Campionati a 20 squadre

Si punterà ai campionati a 20 squadre.

PROFESSIONISMO: Serie A e Serie B a 20 squadre

SEMIPROFESSIONISMO: Serie C a 60 squadre con tre gironi da 20 

DILETTANTISMO: campionati della LND 9 gironi con 162 squadre

- Diverso inquadramento per calcio femminile e partenariato con mondo delle scommesse


Si punta a dare un diverso inquadramento giuridico al calcio femminile, ma non si parla ancora espressamente di professionismo, eppure ciò sarebbe il minimo auspicabile, così come è da sottolineare il partenariato che si vorrebbe sostenere con il circuito remunerativo delle cosiddette scommesse sportive. Si scrive che "tutti gli attori federali sono elementi e strumenti indispensabili del circuito delle scommesse, che sfrutta l'iniziativa imprenditoriale e il rischio d’impresa dei club calcistici, restandone completamente ai margini, a vantaggio di soggetti terzi che poi nulla a titolo risarcitorio riversano verso il nostro sistema. La FIGC dovrà attivare tutti i canali - istituzionali e giudiziari - utili per poter rivendicare la partecipazione a questa fonte di risorse, traendone una componente economica che dovrà essere suddivisa attraverso tutti gli attori federali".