Esattamente 10 giorni fa si concludeva il primo gran premio della stagione di Formula 1, con la vittoria della Mercedes di Sir (così nominato dalla regina d'Inghilterra, visto il suo successo e le sue vittorie nella più grande e famosa serie automobilistica) Lewis Hamilton. Il sette volte campione del mondo superato per primo la linea del traguardo del circuito del Sakhir, precedendo il giovane Max Verstappen (Redbull) ed il suo compagno di squadra Valterri Bottas (Mercedes).
Un successo che porta subito il pilota inglese in cima alla classifica facendo i primi punti fondamentali a raggiungere il suo ottavo titolo mondiale.
Appena giù dal podio un fantastico Lando Norris, che dopo aver sorpassato ad inizio gara Charles Leclerc, è riuscito con forza a tenersi stretto un'importantissima quarta posizione, dimostrando, oltre al suo enorme talento, che la McLaren è ancora la terza forza sulla griglia.
Subito dietro troviamo la Redbull di Sergio Perèz, anche lui autore di una grandissima prestazione, partito dalla pit-lane e arrivato fino alla quinta posizione.

Per trovare la prima Ferrari dobbiamo scendere fino in sesta posizione con Charles Leclerc. Per il monegasco, dopo un’ottima qualifica che lo ha portato fino in quarta posizione, una discreta prestazione, penalizzato però dal discutibile passo gara della scuderia di Maranello.
Carlos Sainz ha invece concluso la sua gara in ottava posizione a pochi decimi da Daniel Ricciardo (McLaren) con un arrivo in volata. Probabilmente con un solo giro in più lo spagnolo sarebbe riuscito a sopravanzare l'australiano, conquistando la settima posizione.

FERRARI, LE DUE FACCE DELLA MEDAGLIA: sebbene la sesta e l'ottava posizione non siano e non devono essere soddisfacenti per la scuderia di Maranello, la pista di Sakhir ha sottolineato l'ottimo lavoro degli uomini del cavallino, che hanno saputo migliorare, nonostante le numerose restrizioni, di più la propria vettura. Anche le statistiche pubblicate dal profilo ufficiale della Formula1, dimostrano come la Ferrari sia stata la scuderia che ha perso meno rispetto a tutte quelle presenti sulla griglia (perdita causata dalle modifiche fatte mirate a ridurre il carico aerodinamico).
E' anche vero che, come dichiarati dagli stessi piloti e dallo stesso team principal Mattia Binotto, la Ferrari non è dove vuole essere nonostante i grandi miglioramenti fatti durante l'invero.

COSA ASPETTARSI DAI PROSSIMI GRAN PREMI? È sempre difficile rispondere a questa domanda nel mondo della Formula 1 e dei motori in generale dato che, come ci insegna la storia di questo sport, piccoli aggiornamenti possono far cambiare nettamente la stagione.
Salvo miracoli Ferrari non lotterà con Redbull e Mercedes per le posizioni di vertice, ma con aggiornamenti mirati ed efficaci può dire la sua nella lotta a centro gruppo, con l'obiettivo di conquistare quel terzo posto nella classifica costruttori, che per ora sembra molto difficile.
Nel prossimo weekend la Formula 1 torna su uno dei tracciati storicamente più importanti ed entusiasmanti, il tracciato Enzo e Dino Ferrari di Imola.

Questo tracciato può essere favorevole per la SF21, non tanto per i layout fatto da numerose curve ed un lungo rettilineo, ma per il passo gara. Per capire meglio è necessario concentrarci sull'ultimo GranPremio. In Bahrain uno dei maggiori problemi di cui ha sofferto la scuderia di Maranello (e non solo), è stata l'usura dei pneumatici.
Un problema che ha coinvolto diverse scuderie e che si è notato fin dai test pre-stagionali caratterizzato dal duro asfalto del circuito e dalle alte temperature del deserto. Proprio per questo la Ferrari ha riscontrato i maggiori problemi nel primo stint con le gomme rosse/soft (la mescola più morbida portata da pirelli). Discorso inverso invece per quanto riguarda l'ultimo stint, fatto con gomme bianche/hard (la mescola più dura), dove i tempi registrati da entrambi i piloti è risultto anche più veloce della stessa McLaren. Ne sono la dimostrazione gli ultimi giri fatti da Carlos Sainz capace di recuperare anche 6 decimi a giro su Daniel Ricciardo.
Il diverso asfalto e le temperature più basse dovrebbero quindi ripristinare questo problema, ma non in grado di far lottare per le posizioni di vertice.