Federico Chiesa è arrivato alla luce della ribalta come figlio del grande Enrico, rimasto nei cuori di milioni di tifosi italiani sparsi lungo tutto lo Stivale, da Genova a Roma, passando per Parma, Firenze e Siena. Essere figlio d'arte non è mai semplice, anzi, è complicatissimo. Il classe 1997 però non ha mai dato l'impressione di sentire questo peso, giocando e dimostrando sul campo di essere lì per merito e non per altri motivi. Quando si descrive Federico Chiesa si usano solo e soltanto aggettivi positivi. Pur essendo nato durante il periodo della rivoluzione social, lui appartiene ad una generazione differente, vecchio stampo: anch’egli è iscritto ad Instagram, non c'è nulla di male, posta foto e video, ma non ci sono attestazioni di qualche sua uscita fuori luogo, di qualche "lamentela social", come purtroppo accade quotidianamente con i calciatori, soprattutto se si parla di ragazzi giovani.

LA STAGIONE DELLA CONSACRAZIONE

Nell'ultimo anno Federico ha dimostrato di essere un giocatore di altissimo livello - nonostante ci siano ancora molti aspetti sui quali lavorare - e infatti su di lui si sono catapultate Juventus, Inter e Napoli sulle altre. Tre delle prime quattro classificate dell'ultimo campionato. Il numero 25 è un esterno alto, che può giocare sia nel 4-2-3-1 sia nel 4-3-3 o anche nel 4-4-2, con grandissime qualità offensive ma anche con spiccate doti difensive, caratteristica tanto amato dal tecnici di Serie A. Preferisce agire sulla fascia destra, anche se non si trova male nemmeno a sinistra, avendo realizzato parecchi gol rientrando sul piede forte e calciando a giro sul secondo palo "alla Del Piero". Tra le altre doti ha un ottimo dribbling in velocità, visione di gioco e sa mettere cross al bacio che quest'anno hanno aiutato Giovanni Simeone a raggiungere e superare la doppia cifra in termini di gol. Tra i punti sui quali deve indubbiamente migliorare è il piede sinistro: preciso nei passaggi ma difficilmente lo utilizza per crossare - preferendo appunto il rientro sul destro - e lo usa per tirare solo se è strettamente necessario; inoltre non è un eccellente colpitore di testa ma non è poi così determinante per il ruolo il cui gioca.

L'AZZURRO

Oltre alla Fiorentina - squadra che tifa sin da quando è bambino - Chiesa ha da sempre sognato poter vestire la maglia della Nazionale italiana, come fece per meno di una ventina di volte suo padre. Il battesimo in Azzurro, dopo aver fatto la trafila delle giovanili, dall'Under 19 all'Under 21, passando per l'Under 20, è stato veramente di fuoco perché Gigi Di Biagio ha deciso di buttarlo nella mischia contro l'Argentina, già in vantaggio 2-0, all'Etihad Stadium di Manchester, casa del City. Circa una mezz'oretta per lui sul rettangolo verde inglese senza però riuscire a segnare. Roberto Mancini, neo CT della Nazionale, deve ripartire anche da lui in questo nuovo corso se veramente si vuole rifondare come tanti, se non tutti, hanno detto negli ultimi mesi. Chiesa dev'essere indubbiamente una delle pietre angolari della nuova Italia.

CHIESA IL FISICO

"Se non avessi fatto il calciatore, avrei fatto il fisico. L’universo è un pensiero fisso". Pochissmi sanno che Federico è un grandissimo appassionato di fisica e che gli sarebbe piaciuto studiarla presso le migliori università italiane. In verità Chiesa si è iscritto all'Università per tenersi un'ipotesi alternativa al calcio: inizialmente, su consiglio del padre, aveva deciso di frequentare Scienze dell'Attività Sportiva ma non faceva per lui; il pensiero era ritornato alla sua vecchia amata fisica ma sapendo benissimo che sarebbe stata troppo difficile e che gli avrebbe precluso la possibilità di fare il calciatore, ha deciso di optare per Lingue, coerentemente con quanto studiato alle superiori.

"DI DOMAN NON C'È CERTEZZA"

Come detto in precedenza, del futuro di Federico non si sa nulla o quasi. L'amore per la maglia Viola è indiscusso e indiscutibile, però lui sa che la Fiorentina oltre un certo limite non si può spingere. E non intendiamo a livello economico, ma a livello tecnico, di obiettivi sportivi. È per questo che è titubante: vorrebbe provare a mettersi in gioco in una realtà più grande di Firenze per poter crescere ancora di più. Ma dove? Oggi la Juventus è il club italiano più desiderato da tutti ma è anche quello dove si fa maggiormente fatica a trovare spazio, come ha dimostrato proprio il caso relativo all’amico ed ex compagno di team Federico Bernardeschi. All'Inter molto probabilmente sarebbe titolare, visto il Candreva dell'ultima annata, e troverebbe Luciano Spalletti, uno che non ha mai avuto paura di lanciare i giovani (De Rossi, Aquilani e più recentemente Skriniar). Infine ci potrebbe essere il nuovo Napoli di Carlo Ancelotti. Il tecnico ex Real, Bayern e Milan potrebbe decidere di affidargli la fascia destra d'attacco, lasciando partire Callejon e non optando per Suso, che però sembra essere il nome più caldo. In Campania troverebbe sicuramente un altro suo compagno di Nazionale, Lorenzo Insigne, che potrebbe diventare anche capitano della squadra qualora partisse Marek Hamsik in direzione Cina. Naturalmente c'è sempre l'ipotesi di restare un'altra stagione in Viola, soprattutto se i toscani venissero ripescati in Europa League a seguito dei problemi del Milan con l'UEFA. Come recitava un altro fiorentino, Lorenzo De' Medici, di doman non c’è certezza, anche se una certezza c'è: Federico Chiesa non è più solo il figlio di Enrico, il quale - insieme alla madre Francesca - lo aiuterà a prendere la strada giusta per provare a splendere nel firmamento del calcio italiano e magari anche mondiale.