"....Ehhh...bona notte ai sunature!!" Questa l'imprecazione di una signora, con marcato accento napoletano, mentre si accingeva ad attraversare la strada, proprio al suo transito veniva ad incrociarle il cammino un imperiale gatto nero! Talmente sconvolta da quell'apparizione scaramantica che faceva dietro front verso casa, rinunciando alla sua uscita e bofonchiando con dei passanti, avendocela con il virus, con i soldi della cassa integrazione non arrivati, con le mascherine introvabili a prezzi imposti, alle file ai supermercati, alla lievitazione dei prezzi ed altro, per poi terminare la sua omelia con gesti ed improperi diretti all'incolpevole felino, per sua sventura anche nero, per la signora una vera iattura con scadenza 24 h. dopo, non le restava che rintanarsi sconsolatamente in casa propria ed attendere l'alba di un nuovo giorno.

              La "fattura" nella popolare letteratura partenopea è un influsso malefico, un particolare della casistica iettatoria, portato volontariamente tramite gli occhi: "Ponno cchiù l'uocchie ch' 'e scuppettate!" cioè sono più potenti gli occhi che le schioppettate.

            "Nel mio paese vige la iettatura..."  Così Giuseppe Marotta scrive nel suo libro "L'oro di Napoli" da cui De Sica nel 1956 ne trarrà il celebre film con Sofia Loren, Totò, Eduardo De Filippo. La "iettatura" è un presunto influsso malefico che si ritiene possa essere esercitato da alcune persone mediante la semplice presenza. 

            E per concludere questa sorta di scala Mercalli non resta che citare il "malocchio" considerato come una forza malefica, attribuita dalla superstizione popolare allo sguardo di certe persone, ma produrrebbe sintomi simili a quelli di una fattura seppur di minore entità.

Per vincere nel mondo del calcio non bastano a volte la professionalità, il duro lavoro negli allenamenti, le giuste campagne acquisti, ma talvolta a questo mix d'ingredienti per realizzare la ricetta vincente manca una componente essenziale. E quale, secondo voi, la competenza?...il denaro?...macchè....certo se ci sono non guastano ma spesso manca semplicemente... la scaramanzia! 
I personaggi famosi che orbitano attorno al pallone sono stracolmi di questi gesti scaramantici.   
Il Presidente della Sampdoria e produttore romano Massimo Ferrero suole all'inizio di ogni incontro fare il gesto delle doppie corna, emulando in questa scuola di pensiero il compianto presidente del Pisa Romeo Anconetani che amava cospargere campo e panchina dell'Arena Garibaldi con sacchi di sale. 
Il Presidente del Cagliari Massimo Cellino nutre invece una vera fobia per la maglia N°17, arrivò persino a far indossare ai suoi tifosi una maglietta viola in una partita giocata di venerdì 17. 
Non gli è da meno Aurelio De Laurentis, che ha abolito nel suo Napoli la maglia N°13, così come il colore viola, a beneficio del giallo, suo colore porta fortuna, idem per l' A.D. rossonero Adriano Galliani. 
Walter Mazzarri entra sempre per ultimo nel terreno di gioco, inoltre gli porta bene rimanere in camicia solennemente bianca. 
E chi si è scordato della boccettina di acqua Santa di Trapattoni?... e del rosario anulare indossato da Ancelotti? 
Pippo Inzaghi anche lui aveva i suoi rituali...mangiare dei biscotti "Plasmon" prima del match, mentre Marco Tardelli era solito infilare un Santino nel parastinchi. 
Daniele De Rossi dopo una gran partita giocata con una manica strappata, decise da quel momento di giocare con una manica corta ed una lunga.  Il grande Johan Cruyff  sputava sempre un chewing gum nella metà campo avversaria, mentre Karl Heinz Rummenigge beveva sempre prima della gara mezza tazza di thè e s'infilava per primo lo scarpino di sinistra. 
Chiudo questa simpatica rassegna citando il bomber Gigi Riva, che indossò sempre la maglia N°11 e l'unica volta che indossò la N°9 si ruppe una gamba.  Alcuni di questi gesti scaramantici hanno reso famosi molti calciatori ed allenatori rendendo, a volte, l'atmosfera del mondo calcistico    impreziosita ed impepata di alcune gestualità tipiche della cabala e delle sue ritualità, meno pesante e spesso goliardicamente ridanciana.

Milano San Siro 25.2.2012, Partita Milan - Juventus
".....Ahhh....cara Juventùs...è fernuta 'a zezzenella...!!"  (cara Juve, è finito il latte della mammella...come dire piaceri e benefici non sono eterni!)  Questa l'esclamazione lanciata da Ciro al 14' del primo tempo, al gol di Nocerino che portava in vantaggio i rossoneri sui bianconeri. Gli spalti di San Siro andarono in visibilio, io ero nel settore arancio vicino a Paolo, un mio caro amico, e nel sedile al mio fianco venni a fare conoscenza con Ciro, un venticinquenne di nascita partenopea trasferitosi a Milano, laureando in farmacia, quindici anni prima suo padre era migrato per ragioni di lavoro, con tutta la famiglia nel capoluogo lombardo. Ciro mi raccontò di aver lasciato Napoli quando frequentava la 5a elementare e l'inizio a Milano non fu dei più felici, sia per l'ambientamento che per le amicizie, gli usi e i costumi tra le due città simbolo del Nord e del Sud Italia sono profondamente diverse. Ma il ragazzo seppe ben recuperare ed ambientarsi presto in tutta la realtà milanese, diventando perfino tifoso rossonero, da partenopeo qual era. Io gli raccontai del mio volta bandiera grosso modo accaduto alla stessa sua età quando lasciai il mio tifo per la Roma per abbracciare la maglia rossonera che ormai indosso da 60 anni. Quindi Ciro era ed è a tutti gli effetti diventato milanese e Milanista, della sua bella Napoli ha voluto orgogliosamente conservare e parlare solo il suo melodioso dialetto.
"...O i'lloco!!...nun ce vo' zingara p'anduvinà 'sta ventura...!!"  (eccolo!...non c'è bisogno della zingara per indovinare questa sorte!!). Questo esclamava Ciro al 25' del primo tempo, quando l'arbitro Tagliavento ignorava il gol che Muntari, dopo un tiro di Mexes ribattuto da Buffon metteva in rete con il pallone che superava la linea bianca di porta di oltre mezzo metro, ed il portiere bianconero smanacciava dopo una parata disperata, ma ormai dentro la porta, rimettendo il pallone rapidamente a centro campo dove in un azione in contropiede, con mezza squadra rossonera ancora rimasta con gli occhi girati, il Milan ha rischiato il pareggio che comunque avveniva per merito di Matri a pochi minuti dal fischio finale. Furono vane le proteste dei Rossoneri nel post-gara relative al gol invalidato di Muntari, anche il quarto uomo l'arbitro Rizzoli non interverrà in merito, nel tunnel verso gli spogliatoi si sfiorerà la rissa, infuriati Galliani, Ramaccioni, Allegri, partiranno squalifiche a raffica e per il Milan sarà l'inizio della fine. 
La Juventus trasse un grosso beneficio da quell'insperato pareggio, sarà quello di San Siro un prezioso punto guadagnato che la porterà, alla guida di Antonio Conte, a conquistare il suo 28° scudetto, sarà il primo di una lunga serie consecutiva, ben 8!  Per consolazione dell'amareggiato popolo Rossonero, l'arbitro Paolo Tagliavento in una intervista, al termine della sua carriera che lo ha visto arbitrare ben 221 gare, ammetterà che l'episodio del gol di Muntari rimarrà il più grave errore da lui commesso. 
Eppure il Milan solo 5 anni prima, nella notte di Atene del 23.5.2007 quando vendicò la derisiva disfatta subita nel 2005 ad Istanbul, riuscì a battere con la doppietta di Filippo Inzaghi il Liverpool di Benitez e Gerrard regalandosi la sua 7ma Champions League, pareva ancora a tutti essere squadra da primi della classe. 
Ora a distanza di 13 anni da quella magica notte sotto al Partenone, fatta eccezione per il nostro 18° scudetto vinto nel 2012 con Allegri e la Supercoppa vinta nel 2016 con Montella, la nostra squadra negli ultimi 7 anni non è mai riuscita ad essere nelle prime 4 della classifica, un record negativo simile lo si riscontra solo nei bui anni 30, ben 90 anni or sono.
Questo non è degno della nostra storia, serve un immediato cambiamento di rotta, sia esso con proprietà asiatica, americana, araba, europea ma purché sia solo un radicale e fattivo cambiamento a partire dalla Società fino al rinnovo e/o rafforzamento di tutta la squadra ma volta ad essere di anno in anno nel podio della classifica... altrimenti... diceva bene un simpatico cronista ai microfoni di una radio privata due giorni fa, dopo gli ennesimi rumors dell'arrivo non più di uno, ma forse di due tedeschi con tanto di staff e giocatori chiave, molti tifosi Rossoneri, soprattutto bambini, inizieranno a fare il tifo per il Monza! 

Domenica scorsa ho conversato al telefono, come spesso mi accade, con l'amico Ciro che in confidenza mi chiama zio Massi. Quando l'ho chiamato stava rividendo un dvd della finale C.L. persa dal Milan ai rigori contro il Liverpool in quella brutta serata di Istanbul del 25.5.2005. Ciro sa a memoria il primo tempo, il nostro crollo nella ripresa e l'amara sorte che ci riservarono i calci di rigore, ma quando Sheva sbagliò il suo ultimo penalty, lui in possesso di una registrazione di una emittente turca avrebbe intravisto tra i tifosi inglesi un giovanotto baffi neri, sciarpa e berretto del Liverpool che sarebbe stato inquadrato in primissimo piano dalla camera; ebbene lui giura che la stessa persona era alle nostre spalle nella tribuna arancio nel giorno di Milan Juve e del gol annullato a Muntari, secondo lui trattasi di un maniaco iettatore seriale ingaggiato da una ignota squadra, nostra nemica in campionato, per farci non il malocchio, e neppure una iettatura, che ha detta di Ciro, neofarmacista sarebbe un farmaco equivalente mentre il malocchio sarebbe il generico, ma proprio l'originale, di marca, e difficilmente cancellabile, la "fattura" che in alcuni casi può durare fino a 9 anni...e conclude "...Thiè..e'mmo ...ne so' passati 8!!...allora 'nantro anno 'e passione...e avemmo fernuto!!....dai zio Massi...fra un anno facimmo baldoria!!!"

Stavamo facendo gli ultimi ritocchi al nostro Presepe e al nostro albero di Natale quando i nostri timpani, per i pochi come me che ancora ascoltano la cronaca della partita via radio, venivano martellati come in un flipper dalle continue segnature degli orobici. Un 5 a 0 per sempre nella storia, nella nostra brutta storia! Nemmeno il tempo di far rientrare il pullman dei Rossoneri a Milano che Gazidis era già al telefono con qualcuno... con chi tra conferme, smentite e poi con vari sotterfugi, riconferme, di preciso non si è mai saputo, ma successivamente tra virus di mezzo e defenestrazione di Boban, tutto fa pensare all'arrivo del vociferato Ralf Rangnick allenatore-direttore sportivo del Lipsia nonchè responsabile dell'area sportiva della RedBull. Addirittura i rumors di queste ultime ore lasciano trapelare che non verrà solo, ma sarà affiancato da uno o più collaboratori tanto nell'area tecnico sportiva quanto in squadra, sembra che per far amalgamare al meglio i propri nuovi schemi di gioco porterà con sè un paio di giocatori da innestare nel telaio Rossonero. Assisteremo ad un secondo Giampaolo!?... Tre mesi di inutili schemi e prove di gioco che hanno costretto l'ex duo Boban Maldini a scegliere il coraggioso Pioli, anche perchè la piazza, Spalletti a parte con la storia della sua ex Inter e del suo vino nuovo, di meglio non proponeva. Un discreto proseguo, ma poi una media punti pressoché pari a quella del suo predecessore, nonostante il tonico arrivo di Ibrahimovic. 
Queste non esaltanti vicissitudini hanno portato le menti pensanti della nostra Dirigenza a voler partorire una futura conduzione di derivazione anglosassone (Gazidis con il suo ex Arsenal ne sà qualcosa) ma la nuova "vettura" sarà di stampo germanico, esattamente come una nota ex industria automobilistica anglosassone che da alcuni anni è di proprietà di un famoso marchio bavarese. Questo duo in quel settore ha avuto in risposta un gran successo di pubblico, io e tutto il popolo milanista se ne augura altrettanto nel nostro amato ed assetato settore. 
Io personalmente, pur non avendo nulla contro l'esterofilismo, preferirei un prodotto completamente "made in Italy", ma di esperimenti in questi martoriati e lunghi 8 anni ne abbiamo assistito a iosa, e dunque prima di dare un giudizio finale lasciamo lavorare questa "Dirigenza" in santa pace, mal che vada avremmo buttato un altro anno ancora!...pazienza!!... Ma occhio al rosso in bilancio... già marca 160 milioni!!

I tedeschi non hanno il senso dell'umorismo, è opinione diffusa in molti popoli europei. In realtà l'umorismo tedesco ha regole diverse legate forse proprio alla diversità di costruzione della lingua, la rende meno incline a battute, humor, risate tipicamente latine. Pur tuttavia hanno anche loro l'equivalente del nostro "Pierino" nelle barzellette, lo chiamano "Fritzchen", piccolo Fritz. Ebbene Fritzchen è un monello in classe che chiede alla sua maestra: "Posso essere punito per una cosa che non ho fatto?" "Certo che no!" risponde la maestra e lui controbatte: "Bene... maestra... non ho fatto i compiti!!" Occhio, amici tifosi, non vorrei che dopo qualche partita all'inizio del campionato, ovviamente finita male, il neo duo Rangnick-Nagelsmann facesse una domanda alla "Fritzchen" al nostro Elliott... da Rossonero quale sono di certo non me lo auguro... sarebbe l'ennesimo disastro... si profilerebbe l'ombra di un vero Titanic!! Piuttosto, visto che ho parlato di fatti della storia, ma che fine ha fatto il nostro Milan-Lab?...Ve lo ricordate?... Era arrivato a Milanello il preparatore atletico Tognaccini nel 1998 assieme a Zaccheroni e poi dal 2002 ne divenne il Responsabile dietro input di Galliani; bene, se la sua struttura esistesse ancora, magari solo cambiandogli il nome, perchè non proporlo alla ricerca di un nuovo vaccino, visto che di questi tempi è tanto di moda parlarne, che immunizzi la squadra con una sorta di mix antijella, comprendente fatture, iettature, malocchi ed in genere tutta la scalogna che si è abbattuta come uno tsunami sul nostro Milan da quel gol non dato a Muntari? Vaccineremmo tutti i frequentatori di Milanello, i nostri steward si armerebbero all'ingresso allo stadio di termo-antijella-scanner misurando il tasso "AntiRossonero" presente sulla fronte e respingendo tutti gli jellatori indesiderati! Certo non risolleveremmo le sorti della squadra, ma potremo dire di aver preso le adeguate distanze dalla "mala sorte" che riteniamo, dopo questa empirica analisi, possa essere una delle concause del nostro recente decadimento.

E' il 18 Maggio sono le 21 circa, è il primo giorno in Italia della Fase 2, meno male... si può girare per la città senza l'odiato "fantozziano" lasciapassare, squilla il telefono di casa, dall'altro capo del filo è lui... il mio "figlioccio" è il neo farmacista Ciro che mi dice: "...uèè...zio Massi...come stai?!...hai saputo la notizia!?"  "...No!!...quale dimmi tu...sai oggi ho fatto tanti di quei giri..."  "...Ma non so se è vera... sembra che arrivi il duo    "crucco"....se fosse vero....sarebbe comme ..."...a mala nuttata e a' figlia femmena!"   "...ehhh...Ciro...ma quì mi devi tradurre...ma cosa vuol dire!?"   "...Ahh, zio Massi... è l'aspirazione di un padre che vorrebbe tanto avere un figlio maschio, di conseguenza la figlia femmina nata dopo una notte travagliata, sarebbe l'incarnazione di un doppio guaio.....hai capito mo'?!" "...Sarebbe come a dire che questo detto napoletano si riferisce alla coincidenza di due eventi negativi... dico bene!?" "...Ehh bravo zi' Massi... hai capito proprio bene... simmo curnuti e mmazziatti!!... mmo' hai capito?!" "...Sì...Ciro... ho capito...buonanotte!" "Buona notte anche a te zi? Massi!!"

Un abbraccio
Massimo 48