Giornata di attesa e curiosità per l’esito del cdA del Milan tenutosi alle 12:45 nella sede di via Aldo Rossi tra i membri che compongono lo stato maggiore del club rossonero, c’era molta attenzione sul meeting di oggi per quella che sarebbe stata la strategia intrapresa dalla società come controffensiva alla deplorevole decisione presa dall’Uefa nella giornata del 22 maggio. Il consiglio d’Amministrazione si è intrattenuto per poco meno di due ore e, al di là dell’ordinario o.d.g. precedentemente stabilito, ha dovuto affrontare in maniera approfondita il modo in cui presentarsi agli inizi di giugno, quando la camera giudicante del CFBC emetterà il suo verdetto sulle prospettive europee del Milan.

 

Al termine della riunione, l’amministratore delegato Marco Fassone ha rilasciato delle doverose dichiarazione ai giornalisti, prima di commentarle le riportiamo fedelmente catalogandole per tematica.

 

MERCATO

“Ho cercato di essere trasparente e chiaro con i tifosi. Al di là della partecipazione all'Europa League i giocatori nuovi arriveranno. Questa ulteriore tegola non inciderà. La sentenza UEFA non è determinante. Se il Milan dovesse essere escluso dalle Coppe, ci sarebbe un decremento del fatturato del quale dovrei tenere conto per quest'estate, ma il fatto che non c'è da aspettarsi attività in entrata o in uscita nei prossimi 15 giorni non è legato alla sentenza della UEFA. Se ci dovesse essere un ricavo più basso, ci potrebbe essere una compressione degli acquisti che avevo previsto"

 

STRATEGIA CON L’UEFA

“Ci sono delle cose che stiamo studiando e pensavamo non fossero utili, ora lavoriamo più su altre cose. Tratteremo degli argomenti nuovi che non abbiamo proposto”

 

COME È STATA PRESA LA DECISIONE

“I legali se ne stanno occupando, ci sarebbero delle nubi relative al futuro, con un'insicurezza sul progetto. C'è delusione e dispiacere, l'aspettativa era diversa. Questa decisione ci ha fatto dispiacere, non è mai capitato che la UEFA prendesse una decisione in merito alla proprietà e non al club"

 

IPOTETICO ADDIO DEI BIG

“Non c'è preoccupazione, abbiamo continuato i nostri incontri per i prolungamenti e i rinnovi. Sono tutti isolati dalle vicende societarie e maturi"

 

RIFINANZIAMENTO

“La parte di rifinanziamento più complicata è quella della holding, per la quale non c'è un'accelerazione imminente. Per quello che riguarda il rifinanziamento del debito del Milan è un meccanismo più semplice, appena ci fosse una schiarita sulla holding sarebbe abbastanza rapido"

 

SE IL MILAN VENISSE ESCLUSO DALL’EL?

“C’è la possibilità di fare appello quindi ci sono due gradi di giudizio, uno entra la prima metà e uno entro la seconda metà di giugno"

 

Dunque, Fassone assume l’atteggiamento dell’universitario ribelle, quello che incappa in un professore particolarmente pignolo e antipatico, un professore che ha promosso altri studenti con appena due domande semplici sottoposte e si sta accanendo su di te pretendendo la conoscenza solerte di ogni dettaglio del programma. Fassone continua a seguire il suo piano, sa di aver ragione, ma sottovaluta il fatto che, come si suol dire, è l’Uefa ad avere il coltello dalla parte del manico, le parole del Ceo rossonero destano preoccupazione soprattutto se si ripercorre la timeline delle sue dichiarazioni dinanzi agli innumerevoli intoppi avvenuti al suo club durante questo primo anno di closing. 

 

Dopo i risultati disastrosi tecnici iniziali e l’allontanamento del 4º posto, Fassone disse di stare sereni perché era già pronto un piano B quando probabilmente molti si aspettavano un monito del tipo : “Noi in Champions ci andiamo!” Un po come quando altri dirigenti dopo l’acquisto di Bojan e De Jong asserivano : “Possiamo competere per lo scudetto con la Juventus”, peccato che poi lottammo con le unghie per raggiungere un terzo posto, ultimo pass per i preliminari di Champions e intanto la Juventus ci salutava dal primo piano distante ben 15 punti. Fassone è un uomo razionale e conosce bene la situazione, ha progettato un piano con pochissimi margini di errore anche se li sta sfruttando tutti, sa bene che Yonghong Li non è il futuro del Milan, difatti non parla mai di lui e del suo patrimonio ma parla di “proprietà”, sa che presto sarà accantonato ma, per farlo, dovrà arrivare questo pluricitato ottobre, ossia quando il cinese risulterà insolvente e Elliott assumerà la gestione piena ed assoluta del club e si ripartirà da quel checkpoint.

 

Fassone sta lavorando 24h per garantire al Club una stabilità piena ed assoluta e, i numeri gli danno ragione, la mancata partecipazione all’Europa League sarebbe un trauma mediatico che creerebbe strascichi duri ma, nella realtà dei fatti, il club potrebbe anche giovarne innanzitutto perché darebbe il via ad un nuovo triennio senza paletti del settlement dato che la sanzione sarà immediata e non patteggiata negli esercizi futuri, il valore dei giocatori non muterà perché se davvero decideranno di restare, Fassone sa che con Gattuso ci saranno risvolti decisamente diversi sul campo rispetto al primo anno che ha visto persi ben 5 mesi di lavoro dietro alle sperimentazioni di Montella, il club continuerà a migliorare il suo trend economico già in lieve crescita come riportano i numeri di C&F, il bilancio del club continuerà a rimanere esente da esposizioni debitorie verso le banche, dati che Fassone riteneva decisivi nell’analisi Uefa come lo erano davvero fino ad un anno fa. Ciò che davvero preoccupa l’ad rossonero è il risvolto mediatico che, come ha già potuto notare, è spietato nei confronti del Milan. 

 

Fino ad allora, tanta pazienza e tanto spirito di sopravvivenza ma, dalle sue parole di oggi, non traspare fiducia sulla buona riuscita del negoziato con l’Uefa, dunque, godiamoci queste prime giornate soleggiate dopo il maltempo perchè a scanso di un recupero improvviso e improbabile di senno da parte dell’Uefa, noi l’anno prossimo non ci giocheremo l’Europa.

 

LM