Cambiare al meglio? Si può caro Inzaghi, e non di certo continuando così!
Quante volte, in questo anno e mezzo vi siete imbattuti in articoli giornalistici o in youtuber che vi raccontano e vi cercano di spiegare il "bel gioco di Inzaghi"? Io personalmente mi ci sono imbattuto una marea di volte, e credo proprio che la stessa cosa sia accaduta anche a voi che vi state apprestando a leggere questo articolo ed i prossimi che verranno. Ci vorrà tanta pazienza, ne sono consapevole, i discorsi sono tanti (forse non sono abbastanza), ma vi assicuro che ne varrà la pena.

Da dove cominciamo? Partirei immediatamente dalla questione modulo di gioco e fase difensiva, anche se in questo caso, voglio soffermarmi maggiormente sul secondo aspetto; per quanto riguarda il modulo di gioco mi soffermerò e amplierò maggiormente l'argomento un'altra volta ed in un altro articolo, ma non oggi.
Il primo anno di Mister Conte si decise di puntare sul 3-5-2, facendo leva sulla bravura dei propri difensori centrali presenti in rosa, vista la poca qualità offensiva generale della squadra e l'inesperienza di tanti giocatori appena arrivati come Barella e Sensi, con l'intento quindi di evitare di subire tanti gol (come invece succedeva con le gestioni precedenti). Risultato? Meno di un gol subito a partita in tutta la stagione e miglior difesa del campionato per distacco. Forse non vi ricordate le difficoltà riscontrate durante la prima annata in tal senso: si parlava di un Godin poco adatto a giocare nella difesa a 3 e si contestava a Conte di non considerare Skriniar nella formazione titolare; senza dimenticare le successive dispute giornalistiche e di youtuber vari, riguardo al fatto di fare giocare erroneamente il difensore slovacco come braccetto di difesa di sinistra. Nonostante ciò, l'Inter era arcigna, attuava una fase difensiva invidiabile, subiva pochissime occasioni da gol e nonostante tutto, subiva gollonzi clamorosi ed inspiegabili nati da rimpalli fortunosi degli avversari; si parlava di un'Inter sfortunatissima in questo senso, e nè Conte e nè tanto meno io capivo come fosse possibile prendere gol, vista la qualità difensiva di quella squadra.

Esattamente l'opposto sta accadendo invece con Mister Inzaghi. L'Inter subisce qualsiasi avversario, indipendentemente dalle qualità altrui, rischiando di subire uno e più gol da chiunque più volte durante l'arco dei 90 minuti, e questo, una grande squadra come l'Inter, che deve puntare a vincere lo Scudetto ogni anno, non se lo può permettere. Il motivo? Il modulo è lo stesso attuato da Conte, ma il "modo" di interpretarlo è sostanzialmente differente. Conte si era reso conto che i propri interpreti di difesa erano nell'1vs1 praticamente impeccabili; per cui aveva impostato un baricentro piuttosto basso, sfruttando quindi le qualità dei suoi interpreti di difesa, oltre che a sfruttare i contropiedi degli esterni, la velocità dei propri attaccanti e gli inserimenti e la velocità di gioco dei centrocampisti. In tutto questo, Sensi era in grandissimo spolvero, era considerato il vero faro di quell'Inter, tanto è che lo si paragonava addirittura a Xavi...la squadra stava girando a mille, fino a quando... la fragilità fisica del giocatore ha preso il sopravvento, portandolo costantemente ad essere un ottimo cliente per l'infermeria interista. Sapete poi da soli come è andata a finire la sua storia all'Inter.
Inzaghi invece, dal canto suo, ha sin da subito impostato una linea difensiva molto più alta, portando spesso e volentieri i difensori a pressare alti sulla linea del centrocampo rischiando di creare delle praterie alle spalle degli stessi; questo aspetto mette in seria difficoltà i difensori interisti, che di certo non fanno della velocità la loro qualità maggiore; qualità che invece risulta necessaria per recuperare terreno in caso di verticalizzazioni avversarie repentine e scambi veloci negli spazi; non è così improbabile infatti, trovarsi i difensori centrali interisti a pressare l'attaccante avversario all'altezza del centrocampo.
Per permettervi di capire, vorrei portare alcuni esempi con Bastoni, che a mio parere, risulta essere troppo spesso portato a dimenticarsi di essere un difensore centrale piuttosto che un ala di attacco. Quante volte Conte si arrabbiava ricordandogli di non essere un'ala ma un difensore? Tante volte, troppe... fino a quando, finalmente, il giovane difensore italiano ha smesso di fare di testa sua e dare ascolto alle indicazioni del mister barese. Senza andare troppo lontano nel tempo, vorrei prendere per esempio la partita Lazio-Inter, appena disputata e vinta meritatamente dai biancocelesti per 3-1: 

Primo tempo
1) Occasione Lazio: l'Inter perde palla a metà campo, la squadra è molto lunga e sfilacciata. Brozovic, Barella, Lautaro, Gagliardini e Bastoni si trovano colpevolmente tutti davanti la linea della palla e faticano a rientrare in difesa; la Lazio riparte in contropiede. Dopo alcuni passaggi, l'azione si conclude con un tiro di Zaccagni molto pericoloso, deviato in calcio d'angolo da Skriniar.
2) Occasione Lazio: Uno-due tra Savic e Felipe Anderson dietro la linea difensiva, Bastoni si fa' attirare dal pallone e smette di seguire l'azione risultando fuori dai giochi con un solo passaggio che lo scavalca. Di Marco viene divorato da Felipe Anderson più fisico e veloce, il quale poi passa il pallone in area di rigore ad Immobile che centra in pieno un Handanovic ben piazzato.
3) Gol della Lazio. Savic risulta incomprensibilmente libero di alzare la testa e fare ciò che vuole con il pallone tra i piedi, serve così Felipe Anderson con un passaggio millimetrico, il quale indisturbato segna di testa. Colpevoli sia Di Marco che Bastoni in questa circostanza di non aver ostacolato minimamente il giocatore brasiliano nella conclusione, sia Lukaku di non essersi minimamente preoccupato delle intenzioni di Milinkovic Savic di staccarsi dalla marcatura per andare a creare gioco qualche metro più indietro rispetto alla sua zona di competenza. Bastoni in quel caso, da ultimo giocatore di difesa, si sarebbe dovuto posizionare con il corpo in modo differente e si sarebbe dovuto preoccupare di prevedere l'inserimento dell'esterno e scalare in marcatura, ed al tempo stesso, Di Marco surclassato dall'esterno brasiiano, avrebbe dovuto adoperarsi per ostacolare Felipe Anderson con più verve rispetto a quanto fatto.

Secondo tempo 
4) Occasionissima Lazio. Bastoni esce in pressing scriteriato all'altezza della metà campo, mancando completamente sia avversario che pallone, permettendo ai biancocelesti di ripartire in contropiede. Lazzari punta l'area di rigore in velocità in una situazione di 3 vs 3, ma per fortuna di Inzaghi, il terzino laziale sbaglia a cercare Immobile a discapito di un Zaccagni meglio piazzato, e quasi indisturbato, al limite dell'area di rigore (con Dumfries in colpevole ritardo di copertura).
5) Gol Inter. Prima occasione della partita (decisamente troppo poco per una squadra che punta a vincere lo scudetto) nata da un rimpallo fortunoso su calcio piazzato, dove la cattiveria sportiva di Lautaro in area di rigore fa' la differenza. 1 a 1. 
6) Occasione Inter. Cross dalla trequarti di Di Marco a cercare il secondo palo, dove Dumfries (lasciato inspiegabilmente libero dalla difesa laziale) schiaccia troppo di testa, divorandosi il gol dell' 1-2.
7) Gol "della Domenica" della Lazio: Gran tiro sotto l'incrocio di Luis Alberto nato da una colpevole fase difensiva interista. La difesa ed il centrocampo si fanno colpevolmente attirare dal pallone sul versante sinistro, dimenticandosi dell'inserimento di Pedro sulla fascia destra interista opposta all'azione, il quale appoggia per Luis Alberto che segna con un destro micidiale da fuori, ed anche in questa occasione, il giocatore spagnolo agisce indisturbato, con un evidente ritardo di pressing dei giocatori dell'Inter.
8) Gol Lazio: azione manovrata da parte degli uomini di Sarri sulla fascia sinistra interista che tendono ad accentrarsi verso Luis Alberto, il quale indisturbato, ha tutto il tempo di scaricare il pallone verso Immobile dentro l'area di rigore che a sua volta appoggia il pallone a Pedro, il quale segna con un destro a giro imparabile. 

Gli errori sono ricorrenti e recidivi ormai dall'anno scorso, ed Inzaghi a quanto pare sembra incapace di porvi rimedio. La difesa ed il centrocampo non sono in grado di indietreggiare correttamente in fase difensiva; anzi, i giocatori si fanno prendere dalla frenesia di dover recuperare immediatamente palla all'altezza del centrocampo e si finisce per essere costantemente fuori pressing. Una volta che gli avversari hanno superato il pressing, i nostri giocatori (sia difensori che centrocampisti) non rientrano a coprire l'area di rigore ma rimangono lontani dall'azione, confidando nell'imprecisione degli avversari sotto porta o che qualche buon anima (vedi le innumerevoli volte che Skriniar ci ha tolto le castagne dal fuoco), riesca a salvare l'insalvabile.
Le scalate difensive sono un obbrobrio, spesso e volentieri ci troviamo ad avere i 3 difensori senza alcun giocatore in marcatura in area di rigore (vedi i gol con la Lazio), oppure solo uno su due marca un avversario, il che è inconcepibile. In questo modo, si perde un uomo più avanti sulla linea dei centrocampisti che invece sarebbe utile a interrompere prematuramente l'azione avversaria. La nostra difesa, viene aggirata fin troppo facilmente da cambi di gioco e da lanci lunghi, facendosi attirare costantemente dal pallone, permettendo quindi agli avversari che sanno giocare discretamente a calcio di essere pericolosi.
A mio parere, urge immediatamente indietreggiare il baricentro, in modo tale da favorire le caratteristiche tecniche dei nostri uomini di difesa, perchè in questo modo vengono messi costantemente in difficoltà. Apportando semplicmente questa accortezza si riuscirebbe a rendere la squadra molto più bilanciata rispetto a quello che è attualmente. Il modulo e gli interpreti purtroppo non sono di grande aiuto in questo senso, infatti cambiando il modulo ed inserendo un centrocampista o un attaccante in più (in base alle partite), al posto di uno dei tre centrali di difesa, ne gioverebbe senz'altro tutta la squadra (non è però questo il luogo in cui approfondirò l'argomento del modulo di gioco). Il motivo di questa scelta? Con un giocatore offensivo in più e con un difensore in meno, gli avversari sono automaticamente e mentalmente più preoccupati a difendere, per cui, di conseguenza attacchi meglio e difendi meglio.

Vi spiego: l'Inter gioca con 3 difensori centrali di ruolo (con zero doti offensive), a cui si aggiungono 5 centrocampisti, di cui due terzini e tre centrocampisti centrali con propensione difensiva (ad eccezione di Calhanoglu quando e se gioca), infatti Barella è un incontrista, Brozo è un regista e Gagliardini è un centrocampista di rottura. Quali difese avrebbero paura di Bastoni, De Vrij o Skriniar o anche di Gagliardini, Barella, Brozovic, Dumfries o Dimarco, quando avanzano palla al piede? Non sanno creare superiorità numerica, non sanno segnare tanti gol perchè non è nelle loro corde, non sanno occupare gli spazi per creare grattacapi alle difese avversarie, fanno ben altro e lo fanno bene, ma tutti insieme sono fin troppi per pretendere di impensierire i propri avversari e incentivarli a stare più accorti in fase difensiva. Ecco, immaginatevi cosa succederebbe se al posto di uno o (perchè no) anche due di questi giocatori ci fosse un Correa, un Sanchez, un Perisic, un Hakimi, un Dzeko, o un Mkhitaryan. Come giocherebbero le formazioni avversarie? Io credo che dedicherebbero maggiore attenzione alla fase difensiva, voi non credete? Con i giocatori messi in campo da Inzaghi l'Inter non dovrebbe avere particolari problemi difensivi, ed invece, subiamo costantemente chiunque, dal Lugano al Barcellona, questo perchè abbiamo fin troppi difensori per difendere e non abbiamo attaccanti per attaccare in modo efficace ed efficiente. Ecco spiegato la nostra difficoltà nell'effettuare il così detto "key-pass", ovvero passaggio chiave, considerato come quel passaggio che ti consente di arrivare in porta con facilità e che permette di creare maggiori occasioni da gol. Per fare questo, occorre quindi aumentare la qualità offensiva, e nelle formazioni di Inzaghi ce ne è fin troppo poca. Le azioni pericolose e di conseguenza i gol, si creano e si segnano con gli attaccanti e con la qualità offensiva, non con altri escamotage particolari. Poi può capitare di vincere qualche partita perchè il difensore centrale segna in qualche maniera, ma non può essere la regola.

La fase difensiva e la fase offensiva sono strettamente legati e dipendenti l'una dall'altra, più di quanto si possa pensare. Attaccando meglio e con più qualità si difende meglio. Con questo non voglio dire che bisogna giocare con 10 attaccanti, perchè sarebbe assurdo e non sarebbe possibile, ma è indispensabile cercare di bilanciare le scelte; facendo giocare più attaccanti e/o centrocampisti di qualità, rispetto a quelli attuali, aiuterebbe a beneficiarne sia la fase difensiva che la fase offensiva. Per palesare un esempio molto semplice, basterebbe inserire Correa nel tridente di attacco insieme a Lautaro e Lukaku in più partite durante l'anno, a discapito di un difensore centrale, per consentire alla squadra di creare maggiori grattacapi alle difese avversarie, oltre che a difendere quindi decisamente meglio.

Ultimo, ma altrettanto importante, è l'aspetto che riguarda il numero di giocatori presenti in area di rigore in fase difensiva. Tre difensori centrali all'interno dell'area di rigore risultano essere decisamente troppi, perchè provocano una grandissima confusione organizzativa (sopratutto in fasi concitate del match), in cui nessuno sa' quale avversario marcare, oltre che a risultare più complicato esercitare la trappola del fuorigioco, se e quando prevista. Senza dimenticare il fatto che un centrocampista o un giocatore con maggiori qualità tecniche, è maggiormente capace rispetto ad un difensore, di uscire palla al piede per far ripartire l'azione in modo più preciso e veloce.

Per cui, tornando all'inizio... quante volte vi siete imbattuti in qualcuno che vi voleva convincere della bontà del gioco di Mister Inzaghi? Beh, se lo risentite, fategli leggere questo articolo. Come può un allenatore fare giocare bene la propria squadra quando la fase difensiva è organizzata così male? 
Detto ciò, vi rimando al prossimo articolo concernente il modulo di gioco, dove vi illustrerò le motivazioni per cui questo modulo, ad oggi, non è più quello congeniale alla rosa.

Marco Venturi