"Venghino siore, venghino siori, poveri e ricchi, servi e priori, ad ascoltare il racconto inaudito del tram novantuno che un giorno è impazzito."... diceva Tiziano Sclavi.

Adoro le citazioni, sarà forse perché qualcuno ha già detto meglio di te un concetto che vuoi rimanga bene inciso nella testa di chi legge, o vuoi perché forse così ti risparmi di trovare una frase ad effetto che possa attirare gente.

Siamo sinceri, questa è la giornata chiave per tutti noi che abbiamo sempre sognato di fare gli allenatori, è quella giornata in cui possiamo aprire 10 pagine internet differenti, siti delle squadre, bollettini medici e a volte, anche quelli metereologici.

Oggi iniziamo a scrutare più attentamente chi sono gli infortunati, chi gli squalificati, quelli con maggiori possibilità di prendere un giallo o quello che sicuramente segnerà perché gioca in casa. Diciamolo quindi, senza alcun tipo di timore, oggi siamo tutti degli statisti al pari di Caressa ed i suoi algoritmi matematici.

Il FANTACALCIO, che splendida invenzione, mi sembrano passati anni da quando lo si faceva tra i banchi di scuola... fermi tutti, sono passati anni, e per quanto mi riguarda, per l'esattezza, ne sono passati 23 dal mio primo fantacalcio!
Ve li ricordati anche voi quei tempi? Anche il Fantacalcio era tema di scontro, c'era la banda del "Corriere dello Sport" contro la banda della "Gazzetta dello Sport". Erano gli anni in cui aspettavi con frenesia la fine dell'estate per vedere le pagine dedicate ad hoc alle quotazioni dei tuoi giocatori preferiti.
Ti presentavi a scuola agli inizi di settembre con questo quotidiano che aveva ancora la sabbia incastrata tra le pagine, con i giocatori cerchiati 5 volte, quelli con il puntino, e poi quelli con il trattino, come a segnalare le singole chiamate manco fossimo al Draft Lottery NBA. Erano gli anni in cui le formazioni le consegnavi su un pezzo di carta scarabocchiato più e più volte il venerdì o al più il sabato, anche perché tanto le partite erano tutte alla stessa ora... la domenica alle ore 15:00.
Erano gli anni in cui il lunedì sfogliavi il giornale pagina per pagina e vedevi i voti e tu li traschivevi a mano con una matita, segnando di volta in volta quel famoso +3 per il goal fatto, -1 per il goal subito, -0,5 per l'ammonizione, e via discorrendo tutti i bonus o malus decisi prima dell'inizio della stagione.

Oggi dunque è il giorno in cui tutti ci sentiamo un po' dei novelli allenatori, che sono indecisi sul chi schierare. Oggi è il giorno in cui ti dicono se un giocatore si è ripreso dalle fatiche della domenica precedente, oppure se negli allenamenti della settimana un tuo attaccante è risultato più incisivo. Oggi è quel giorno dove ti chiedi: metto Eriksen contro la Lazio oppure metto Verdi contro il Milan. Anzi no, proviamo l'effetto a sorpresa, metto Fofana contro il Verona, sicuramente sarà la sorpresa della giornata.

La mia rosa è la seguente:

Gollini, Cragno, Olsen - Bonifazi, Calderoni, Castagne, Di Lorenzo, Faraoni, Gagliolo, Smalling, Tomiyasu - Ansaldi, Calhanoglu, Eriksen, Fofana, Freuler, Nandez, Verdi, Zielinski - Zapata, Balotelli, Lasagna, Rebic, Okaka, Zaza.

Probabile formazione del giovedì (che sicuramente cambierà almeno altre 3 volte da qui a sabato alle ore 15:00): 4-3-3: Cragno - Castagne, Di Lorenzo, Bonifazi, Faraoni - Calhanoglu, Zielinski, Fofana - Rebic, Zapata, Okaka. 

Oggi scrivo non per farvi sentire a tutti un po' più vecchietti, ma per sentirci tutti un po' più Carletto Mazzone, perché si sa, noi fantacalcisti nati, le probabili formazioni le iniziamo a vedere già dal lunedì, e fino a quando non è fischiato l'inizio della prima partita, siamo convinti che la nostra squadra spaccherà, ma al secondo minuto già sai che affronterai un fine settimana fatto di ansia e nostalgia, maledicendo il momento in cui hai deciso di puntare sul giocatore che gioca contro la tua squadra preferita.

Perché il Fantacalcio, dopo tutto, a volte ti fa sperare che la tua squadra vinca, ma che subisca almeno un goal ad opera del tuo giocatore titolarissimo al quale sai che non potrai mai rinunciare.

 

E.D.M.