La storia inizia nel tacco d’Italia. Un ometto, alto poco più di un metro e 70, con il volto pulito e la passione per il calcio. Il suo nome è Pippo Falco, di professione calciatore. Il suo è un calcio fatto di molte rincorse, sudore, salvezze e ripartenze. Insomma, un calcio di provincia. 

Lecce, una piazza storica, è tornata nella massima serie dopo ben 7 anni di Serie C e di Serie B. Un traguardo voluto e sperato, raggiunto lo scorso anno grazie ad un’incredibile stagione. Un successo che porta la firma anche del talento di Pulsano. Il giallorosso, arrivato l’anno prima dal Pescara, concluderà l’annata con 31 presenze, 7 gol e 10 assist: una stagione da incoronare per lui e per tutti i suoi compagni.

Ma l’U.S. Lecce e Falco si erano già incontrati in passato, già nel 2009, ai tempi delle giovanili. Nel 2010-2011 viene poi aggregato alla prima squadra senza mai disputare però una partita. Da lì ha inizio un lungo pellegrinaggio in giro per l’Italia, tra Bologna, Cesena, Benevento e Pescara. Nel 2018 viene poi ufficializzato il suo ritorno a casa, la sua Lecce, appena promossa in Serie B. Lui ripaga, andando subito in gol nella prima giornata di campionato, facendo esplodere il Via del Mare. La squadra di Liverani inizia a macinare successi su successi, e Falco è il fulcro del gioco offensivo della sua squadra. Il “Messi del Salento” sembra aver trovato il suo habitat ideale, sembra aver trovato la maturità per prendersi sulle spalle un’intera squadra.

E mentre tutti immaginavano che la Serie A potesse frenare la sua irrefrenabile voglia di rivalsa, il talentino di Pulsano ha fatto ricredere tutti. Nella prima giornata di campionato si presenta al Meazza con una prestazione da incoronare: dribbling, doppi passi, assist smarcanti. Insomma, i difensori interisti fanno fatica a contenerlo ed il pubblico milanese trema per 25 minuti. Nemmeno la sconfitta inciderà sulla sua prova, che rimarrà da ricordare. Nelle successive partite il giocatore rimarrà l’autore di notevoli giocate, che porteranno il Lecce a vincere due importanti partite contro la Spal ed il Torino. E anche se il talento di Pulsano non ha ancora segnato, ha fatto valere le sue qualità con delle giocate da urlo.

Le sue caratteristiche sembrano impresse nel suo cognome, Falco. Un animale noto per raggiungere velocità altissime in picchiata dopo aver adocchiato la sua preda. Filippo trasporta questo concetto nel calcio: dopo aver adocchiato il corridoio o lo spazio per l’attaccante, Falco muove velocemente il sinistro e trasporta la palla sul bersaglio. Il suo è un calcio fatto di triangolazioni e corridoi imprevedibili, che mirano a smarcare il centravanti e metterlo in condizioni ottimali per andare a rete. Ama giocare sulla trequarti. Se può preferisce partire dalla destra per accentrarsi e calciare di sinistro. Non per niente gli è stato assegnato un soprannome abbastanza altisonante: il “Messi del Salento” per l’appunto. Un paragone smisurato, ma che rende bene l’idea di quanto la piazza sia innamorata di lui. Falco potrebbe far le fortune del Lecce, ma non solo. Accostarlo alla Nazionale non è più un’idea folle. In molti (tifosi del Lecce e non), dopo le prime giornate di campionato, hanno invocato una sua convocazione. Mancini, insomma, è avvisato.

Una speciale classifica fornita da Opta ci regala anche un numero straordinario: il salentino è primo in Serie A numero per dribbling riusciti, ben 21. Esattamente il 70% sui 30 tentati. Appena un gradino sotto figura un certo Frank Ribery. Ma non solo. Falco figura anche in un’altra classifica: è il primo giocatore di Serie A per falli subiti, 26. Segno di come sia difficile da fermare quando parte in velocità. La sua, insomma, sembra essere una crescita esponenziale

Oggi Falco ha 27 anni e si trova nel pieno della sua carriera calcistica. E anche se il suo talento sembra essere sbocciato un po' troppo tardi, si è guadagnato sul campo la sua seconda possibilità. Il Lecce si aggrapperà alle sue giocate per tentare la salvezza e lui proverà a togliersi molte soddisfazioni personali. Insomma, il “Falco” ha preso il volo e non ha intenzione di atterrare.