Il Napoli rimane saldamente aggrappato al treno che rincorre la Juventus, distante ancora otto lunghezze in classifica. Gli azzurri hanno conquistato i tre punti in casa dell’Atalanta, sfondando il muro dei trenta dopo quattordici giornate. Numeri che fanno piacere, ma che ancora non bastano per il tricolore. E sempre legandoci alla scienza dei numeri, ci soffermiamo sull’8, stampato sulla maglia di Fabìan Ruiz Peña. Il giovane centrocampista spagnolo ha subito spaccato la gara per gli azzurri, raccogliendo l’assist di Insigne, correggendo in rete la prima occasione del match. Si presenta bene al pubblico il ragazzone sivigliano, schierato più largo nel 4-4-2 di Ancelotti. E se Duvan fa paura sull'1-1, Milik rimanda in paradiso i suoi nel finale. 

L’ennesimo presente è stato segnato sul registro, con l’ex Betis che sembra sempre più specchio della bellezza di questa squadra, composta da singole opere d’arte che nell’insieme fanno gola alle pinacoteche più lussuose d'Europa. Un prezzo giudicato esagerato, dicevano i più scettici sul suo conto durante quest’estate, soprattutto se si pensa che Fabìan era reduce dalla prima stagione completa della sua carriera, nonostante il ricco numero di presenze (ben 35 tra campionato e coppa) e le alte prestazioni. Se poi aggiungiamo che militava in club medio della Liga, ampiamente dominata dai colossi Barça e Real, il quadro era ancora più indecifrabile. Una cifra che tuttavia non ha mai spaventato gli azzurri, convinti delle potenzialità del ragazzo fin dalla prima relazione degli osservatori. Una spesa sicuramente importante, non per il Napoli però, abituato a non saper dire di no a profili giovani e dal talento potenziale stratosferico.

L’abbiamo visto con Zielinski, che ha saputo attendere e trova la sua dimensione dentro un sistema assai complesso, sacrificandosi ed adattandosi anche in nuovi ruoli. L’abbiamo visto con Diawara, ancora probabilmente troppo acerbo ma pronto a rispondere sempre presente. Abbiamo assistito alla stessa cosa quando De Laurentiis bussava alla porta della Dinamo Zagabria per prelevare uno dei suoi migliori giocatori, Marko Rog, e lo stesso è accaduto con Milik, il secondo acquisto più pagato della storia partenopea, assalito da una costante serie di infortuni che oggi sembrano solo brutti ricordi.

Inoltre Siviglia è legata storicamente all’Italia. In età antica infatti, nella zona adiacente alla moderna città, venne creato il primo insediamento romano nella penisola iberica, che prese proprio il nome di Italica. Proprio Siviglia, la stessa città che prosperò dopo la scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo, proprio quella città che accoglie nella sua provincia la piccola comunità di Los Palacios y Villafranca, che adesso guarda con tanta gioia ed orgoglio il suo frutto più bello. Piccoli segni del destino, come se la città avesse lanciato un segnale chiaro alla comunità italiana, strizzandogli l'occhio per uno dei suoi figli. Fabìan Ruiz ha conquistato Napoli, ed il Napoli ha sempre saputo che prima o poi sarebbe andata così, o nel bene o nel male. Ne è valsa sicuramente la pena, e se questo è solo l'inizio...