Sebastian Vettel passerà alla storia per i suoi quattro mondiali vinti con la Red Bull e per aver corso della Ferrari, senza aver successo. Dal 2010 al 2013 è stato dominatore assoluto del mondiale, lasciando ben poche speranze alla Ferrari di allora, che aveva tra le mani il mitico Alonso. Proprio il cavallino rampante scelse nel 2014 di chiamare il tedesco al posto dello spagnolo, che sembrava essere il Messia dopo l'era Schumacher. Ma nessuno, nemmeno Marchionne (che tanto volle Seb alla guida della Rossa), avrebbe mai pensato che sarebbe stato l'inizio della fine per il quattro volte campione del mondo. 

Nel 2015 e 2016 la Ferrari fece pena: solo 3 vittorie e 15 podi. Ma si vedeva una luce in fondo al tunnel, e quella luce era proprio Vettel. Le tre vittorie portano la sua firma e sono il risultato dell'immenso talento che ha portato il tedesco a vincere i mondiali. Nel 2017, con monoposto nettamente inferiore rispetto alle concorrenti, la Ferrari riesce comunque a lottare per metà stagione per il mondiale. L'anno dopo sarebbe stato quello buono, ma a malincuore si rivelerà l'inizio di un incubo ben peggiore del biennio 2015-2016. 

Il 2018 era un testa a testa tra Vettel e il quattro volte campione del mondo Lewis Hamilton, pupillo di Niki Lauda in Mercedes. Quella lotta a due la stava vincendo nettamente il tedesco; la combinazione talento-macchina era fatale per la Mercedes. Quattro vittorie nelle prime 10 gare, e Sebastian si stava portando a casa anche la quinta nel suo GP di casa, in Germania. Ma non era un bel pomeriggio, l'asfalto era bagnato. Proprio in questo momento, mentre era leader della gara, Vettel finisce a muro. Un errore fatale, da cui il tedesco e la Ferrari non si rialzeranno più. La morte di Marchionne, che tanto osannò Seb, spegnerà definitivamente la luce che si era accesa quattro anni prima.
Da quel momento in poi la Ferrari ottenne solo quattro vittorie, due soltanto da parte di Vettel, che venne sempre più sottomesso dal nuovo ipotetico Messia, Charles Leclerc. Nel 2020 la bandiera tedesca comparirà sul podio soltanto una volta e viene annunciata la separazione. La storia è finita, e non poteva andare peggio.
Qui inizia un odio incontrollato contro Sebastian, conseguenza di un lustro pieno di illusioni. I ferraristi credevano in lui, ma l'errore in Germania ha distrutto ogni speranza. All'improvviso i quattro titoli mondiali perdono il loro valore, Sebastian Vettel non ha più nulla da dare alla F1. Viene preso di mira dai social, fulcro di una rabbia alimentata dai media che al primo passo falso sono capaci di distruggere la carriera di un pilota. 

Ora che Vettel si trova in Aston Martin, la situazione non è migliorata. Anzi è forse peggiore visto che il tedesco non ha ancora raggiunto la top ten nei primi quttro round. Si pensava che il trasferimento in una scuderia di metà classifica avrebbe placato l'attacco mediatico. Paradossalmente, gli occhi di tutto il mondo sono puntati su Sebastian Vettel e sorgono spontanee alcune domande: "Un campione del mondo non dovrebbe fare miracoli?", "Non può lasciare il posto a un giovane?", "Ma non era la Ferrari il problema?". Allo stesso tempo gli haters accumulano sempre più prove per dimostrare che i titoli mondiali sono soltanto frutto di una monoposto invincibile, e non del talento di un giovane tedesco. 
Ci si sforza per motivare l'incapacità di Vettel a rialzarsi da quel fatidico errore, dimenticando però le imprese che ha compiuto, sia in Red Bull che in Ferrari. Sebastian è il più giovane campione del mondo nella storia della F1, il più giovane vincitore di una gara. In Ferrari è il terzo pilota più vincente di sempre e il secondo ad andare vicino al mondiale dopo i cinque mondiali di Schumacher. Sebastian è il terzo pilota con più titoli e vittorie nella storia della F1. Nel 2006 vinse con la Toro Rosso, team di bassa classifica, sulla pioggia battente. Ma sembra che tutti questi titoli siano finiti nel dimeticatoio di qualsiasi appassionato. A malincuore aggiungerei. Solo quando non vedremo più Vettel nel paddock si capirà che patrimonio inestimabile ha perso la F1.

Godetevi un po' di imprese di questo grandissimo pilota e ammettete che pochissimi vi hanno fatto emozionare come lo ha fatto lui, sia da nemico che da amico. Cercate di comprendere la difficile situazione in cui si trova e lasciamolo al suo lavoro. Il video in inglese sulle note di "Viva la Vida" è stato realizzato dal simpatico Sim Dane, che con un pizzico di ironia racconta la difficile situazione in cui si trovava il pilota lo scorso anno. Il testo è importantissimo per capire gli alti e bassi della carriera di Sebastian, insegnandoci quanto sia importante rispettarlo.