Dopo la bella prova con il Getafe la squadra di Antonio Conte andrà ad affrontare alla Düsseldorf Arena il Bayern Leverkusen. Contro gli iberici si è vista un'Inter tosta e determinata, una compagine però simile che ha impostato la partita sullo scontro fisico, ma tecnicamente inferiore ai nerazzurri. Mettersi a fare a sportellate con gente come Lukaku o Martinez non è stata una mossa giusta per il tecnico Bordalas. Dopo i primi minuti di sofferenza l'Inter ha preso le misure passando in vantaggio con il gigante belga e controllando il match con il raddoppio del subentrato Eriksen. Nel mezzo il rigore sbagliato da Molina. Anche in questo match si è evidenziato però la mancanza di un uomo d’ordine nel centrocampo meneghino. I due goal infatti sono arrivati entrambi da lanci lunghi di Bastoni a saltare il centrocampo avversario, aiutato dalla buona vena creativa di un finalmente integrato Barella che con le sue incursioni ha messo più volte nei guai la mediana ospite. Per questo contro i Werkelf (la squadra della fabbrica, in riferimento alla casa farmaceutica Bayer famosa in tutto il mondo) dovremmo rivedere a partita in corso il danese in campo con i nerazzurri a cambiar pelle in un 3-4-1-2 per sopperire in parte alla mancanza di qualità.

Di fronte c'è il Leverkusen di Bosz. Allenatore olandese con esperienze nel Ajax e Borussia Dortmund. Giunto alla guida delle aspririne il 23 dicembre del 2018 subentrato all’esonerato Herrlich. Il suo è un gioco spettacolare ed offensivo. Goal e divertimento garantiti da entrambi le parti vista la scarsa attenzione data al reparto difensivo. Ricco d'individualità il possesso palla è fondamentale, il gioco si sviluppa sia centralmente che sugli esterni intorno all'unica punta, con sovrapposizioni e inserimenti continui. Certo tale impostazione fa sì che la squadra patisca le ripartenze avversarie e vada in difficoltà quando perde il pallone in fase di impostazione. Il modulo utilizzato è il 4-2-3-1. Davanti al finlandese Hradecky ai lati ci sono Lars Bender il capitano, centrocampista adattato a terzino grazie alla sua capacità difensiva, che però non gli impedisce le sortite offensive, e Wendell a sinistra, che sopperisce alla scarsa qualità con una esplosiva velocità. In mezzo Tah e Sven Bender. Il primo fisicamente dotato bravo nelle marcature, il secondo un vero e proprio regista difensivo. A loro si alterna il giovane Tapsoda che si distingue per la sua tecnica. Davanti la difesa troviamo Aranguiz trasformato in un mediano che fa della dinamicità la sua forza, ma contro i nerazzurri sarà assente per squalifica. Al suo posto l'argentino Palacios considerato una giovane promessa adatto a recuperar palloni e proporsi nelle ripartenze, e Baumgartlinger che si posiziona davanti la difesa a proteggerla quando i due terzini salgono, in alternativa Demirbay bravo nel rincorrere gli avversari anche se non forte fisicamente. I tre dietro le linee sono Bailey al posto dell'infortunato Bellarabi, giamaicano veloce e abile negli assist, Amiri, la cui capacità d'inserirsi negli spazi in transizione offensiva lo rende molto pericoloso, e Diaby, ex Psg con caratteristiche simili al suo compagno di reparto Bailey, con cui spesso si scambiano le fasce. In avanti la stella della squadra Havertz. Ventuno anni, nel mirino di tutte le big europee, ottima visione di gioco e fiuto del goal come pochi, destinato a diventare tra i migliori top player. Grazie alle sue caratteristiche di trequartista spesso viene schierato anche dietro, inserendo una punta di movimento come Volland per dare più vivacità alla manovra d'attacco.

Insomma, una squadra completamente diversa dai nerazzurri. Una sfida affascinante dove da una parte ci sarà una compagine agile e veloce affidata alla dinamicità dei suoi giovani e dall’altra l'Inter più compatta che fa dell'organizzazione il suo punto di forza.

Probabili formazioni:  

Inter (3–5-2): Handanovic; Godin, De Vrij, Bastoni; D'Ambrosio, Barella, Brozovic, Gagliardini, Young; Lukaku, Martinez

Bayer Leverkusen (4-2-3-1): Hradecky; Lars Bender, Tapsoda, Sven Bender, Wendell; Demiraby, Palacios; Bailey, Amiri, Diaby; Havertz