Roma, 12 giugno 2020. Ore 20:45 circa. Siamo nel futuro. Prossimo, ma pur sempre futuro.
L'Italia si appresta a battere il calcio d'inizio contro il Portogallo di Cristiano Ronaldo (previsione del tutto fantasiosa, ndr).
L'Olimpico brulica di gente, è stato riammodernato e tirato a lucido per l'occasione. I 55.000 italiani sugli spalti non fischiano l'inno portoghese ma l'applaudono con rispetto (ricostruzione del tutto fantasiosa, ndr) prima dell'emozionante "Canto degli italiani" , l'inno di Mameli, che i nostri tifosi e i nostri eroi per una notte cantano a squarciagola con la mano destra sul petto. "... l'Italia chiamò. Sì!", i telecronisti si esaltano e le trombette squillano, ma va data la precedenza alla pubblicità. Finisce il "superspot", è davvero tutto pronto. L'arbitro soffia nel fischietto, Immobile la tocca per Verratti nel cerchio di centrocampo: è cominciato Euro 2020, il primo Europeo itinerante della storia del calcio! E siamo proprio noi a scrivere la prima pagina.

*suono del nastro che si riavvolge, le immagini corrono veloce all'indietro*


Riavvolgiamo il nastro e torniamo a circa 20 ore prima.

Roma, 12 giugno 2020. Ore 00:45 circa.
La Capitale si prepara ad accogliere 23 giorni di calcio suddivisi in 4 partite, di cui tre del girone e un quarto di finale. Roma è una città enorme e meravigliosa, e per questo abituata al turismo massiccio. Ma un conto è l'abitudine e un altro la preparazione. Stavolta, al solito turismo "per arte" va aggiunto un turismo - diciamolo - più becero, quello "per sport" o meglio "per calcio". Centinaia di migliaia, milioni di tifosi dalle città più disparate del vecchio continente e curiosi da tutto il mondo invadono la metropoli che fu di Giulio Cesare. Come ci si prepara a un evento del genere? Semplicità, efficienza, innovazione e tradizione. Nei giorni precedenti la città è stata allestita con striscioni e decorazioni ad hoc per celebrare l'avvenimento. Da tutta Italia arrivano le forze dell'ordine (una mancanza che dal Campidoglio denunciano da anni, "almeno quest'Europeo serve a qualcosa" diranno quelli che del calcio nun je ne po' fregà de meno). I militari occupano e sorvegliano angoli strategici delle piazze e dei luoghi affollati. Grossi blocchi di cemento sono stati posizionati per delimitare certi spazi aperti e pieni di gente: la prevenzione alla follia umana detta (erroneamente) "religiosa" non è mai troppa. Soprattutto in situazioni straordinarie come questa. 

Centinaia di mascotte di EURO 2020, Skillzy (che rappresenta un ragazzino come tanti, con il calcio nel cuore), popolano i luoghi simbolo di Roma, pronti ad essere immortalati in uno scatto con migliaia di bambini, ragazzi, tifosi e semplici appassionati. I monumenti della Capitale - il Colosseo, la Fontana di Trevi, i Fori Imperiali, il Campidoglio, la Bocca della verità e tutti gli altri più importanti e rappresentativi - sono "contrassegnati" da una grande bandiera della competizione nelle vicinanze. Navette pitturate di ciano (il colore simbolo della manifestazione) sono a gratuita disposizione di tutti quelli che hanno un biglietto di una partita dell'Europeo (da disputarsi o che si è giocata nelle 24 ore precedenti) per scarrozzare i tifosi a far conoscere le meraviglie della nostra caput mundi. Niente miracoli ma le strade di una città comunque vecchia e storica sono state ripulite e raffazzonate nei punti più critici e pericolosi. Flotte di netturbini e volontari fanno quello che possono e i cestini e bidoni sparsi per tutta la città vengono svuotati. Si fa la differenziata, per quel che si può, intorno allo stadio e nelle vicinanze.

Un altro "regalo" per i tifosi che mostrano alle biglietterie i tagliandi di una partita a cui assisteranno: sconto del 50% sui monumenti a pagamento; riduzioni speciali anche per bambini, anziani e under 25. La cultura va incentivata così nei ragazzi. Come fanno i turisti a sapere quali "attrazioni" sono collegate da un percorso con la navetta e quali di quelle a pagamento prevedono lo "sconto tifoso"? Semplice, oltre che dalla bandiera, vengono distribuite da volontari e ammassate in punti strategici delle locandine con la mappa di Roma in cui è evidenziato l'itinerario che il bus gratuito prevede. Nomi e dettagli importanti sono presenti in italiano, in inglese e nelle lingue delle squadre che si affronteranno all'Olimpico. Dietro la mappa, gli orari delle navette. Alle fermate, volontari con gilet e badge al collo regolano e gestiscono il "traffico" umano di passeggeri e danno ulteriori informazioni.

Si intensificano i controlli e le forze dell'ordine intorno allo stadio, eventuali scontri tra tifosi vengono prevenuti da ingressi separati e ulteriore dispiegamento di militari. Ci sono una serie di tornelli e check a tappe prima di arrivare al cuore dell'Olimpico. Fuori dell'enorme impianto e nei dintorni migliaia di food truck e banchi per mangiare con una spiccata preferenza per il made in Italy. L'Italia è anche e soprattutto buon cibo. Prezzi onesti (standardizzati) e, si fa quel che si può, postazioni per sedersi e bidoni per gettare i rifiuti e le stoviglie. Rigorosamente tutte biodegradabili, al bando la plastica tranne che per le bottigliette che però verranno sicuramente differenziate e riciclate. Bella iniziativa ambientale: si cerca di favorire la riduzione di plastica usa e getta vendendo borracce (con il tappo non rimovibile, hanno pensato a tutto) riutilizzabili a tema Europeo a 2/3 euro e mettendo a disposizione fontanelle di acqua potabile gratuita per riempirle. Per pagare la ristorazione, ovviamente, c'è la libertà di scegliere tra i contanti o le carte di credito: Pos obbligatorio per tutti gli esercenti che vogliono essere ammessi.

È il momento di salire finalmente sugli spalti, dopo aver superato tutti i controlli minuziosi: ognuno prende il proprio posto e nonostante manchino delle ore al calcio di inizio lo stadio è animato da musica, spettacoli, esibizioni di ogni tipo; luci, faretti, balletti. In particolare, oltre alla Nazionale di calcio, ci sono le Nazionali Italiane di altri svariati sport a sfilare ed esibirsi in mezzo al campo. Anche le giovanili di Roma e Lazio fanno il loro ingresso in campo per rappresentare le due squadre della città. Alcuni tra i cantanti europei più in voga danno un assaggio della loro musica. È ormai sera e la città è ancora più meravigliosa. I monumenti, il Colosseo su tutti, vengono illuminati di blu da grandi faretti per simboleggiare Euro 2020: le immagini fanno il giro del web. 

Una volta che viene smontata la "baracca" le squadre fanno il loro ingresso in campo per il riscaldamento. I titolari escono dal tunnel tenendo per mano bambini di tutte le nazionalità, di tutti i colori: #notoracism, è scritto anche sulle pettorine. Applausi. Una maestosa banda si prepara a suonare gli inni dal vivo. Brividi. Il resto è storia.

Io tifoso. Arrivo a Roma da chissà quale città italiana, europea o del mondo con i biglietti stampati nello zaino o in formato digitale sul telefonino. Dopo essermi sistemato in hotel raggiungo il centro della città e inizio a girare con le navette la crème di questa città meravigliosa, posso solo dare un assaggio o gustarmela quasi tutta se prenoto con anticipo.
A una cert'ora raggiungo lo stadio con la metro. Mangio qualcosa, di italiano, possibilmente romano. Ma anche una pizza che è il simbolo principe seppur stereotipato del "Bel Paese". E mi decido a entrare, in sicurezza. Cosa posso chiedere di più? Sono emozionato, guarderò dal vivo una partita della Mia Nazionale. Assisto allo spettacolo e sono felice. Esco e sono felice. Anche se la mia squadra ha perso. La viabilità della zona è stata riorganizzata per garantire la sicurezza e la fluidità del traffico di mezzi di trasporto e pedoni, ma è inevitabile che ci siano intasamenti, rallentamenti e caos.
Ci sarà da patire per rientrare a casa, ma sono felice. Perché amo il calcio e ho vissuto un'esperienza che ricorderò per tutta la vita.