Era l'estate del 2019, un'estate come tutte le altre, un'estate "normale" dove l'idea di una pandemia che avrebbe cambiato per sempre le abitudini di tutti non baleneva nella mente di nessuno, e tutti si stavano preparando per vivere il periodo estivo come sempre. E come sempre l'estate è anche e soprattutto calciomercato, almeno per noi tifosi, notizie che infiammano i cuori dei tifosi, che aspettano il colpo top, ma anche delusioni per trattative non andate in porto o finite male per qualcuno. E le giornate trascorrono tra una discussione e l'altra, tra internet a leggere le ultime news o fake news, per poi commentarle nei social, nei blog o nelle community come questa, o più semplicemente e tradizionalmente al bar del paese con i vecchi amici. Ci sentiamo e ci consideriamo una sorta di tuttologi della materia, e ci ergiamo a Uno e Trino, in religione con riferimento al mistero teologico della Trinità: Dio uno e trino, unico in tre persone; noi ci sentiamo direttori sportivi, amministratori delegati e agenti di mercato. Così diamo le nostre opinioni, che molto spesso sanno di sentenza ancor prima di vedere come realmente si svolgono le cose. Le nostre opinioni, però, non sempre sono obiettive e razionali, ma spesso accompagnate dalla passione per la nostra squadra, per la simpatia o antipatia verso un avversario e così una trattativa può essere vista come il miglior affare della stagione da una parte, mentre da un'altra parte è un affare assolutamente sbagliato sotto ogni punto di vista. E così via alle polemiche e ai giudizi sull'operato dei vari direttori sportivi, che hanno la tremenda colpa di non essere bravi ed esperti come noi a scegliere i giocatori giusti pagandoli il giusto, e gli allenatori adatti. Tralasciando il discorso allenatori, che comunque lo scorso anno aveva infiammato il mercato tra Conte, Sarri, Giampaolo, Fonseca e Ancelotti, l'affare che più ha acceso le discussioni e gli animi tra i tifosi è stato l'intreccio di mercato tra Juventus e Inter che aveva coinvolto in una sorta di tourbillon scambi e trattative tra Dybala e Lukaku. Apriti cielo!! Già sulle valutazioni dei giocatori fatte da esperti di mercato, avevamo le nostre dimostrazioni di insofferenza, figuriamoci sotto l'aspetto tecnico. Siamo passati in un batter d'occhio, quando Lukaku era vicino ai nerazzurri, dai tifosi bianconeri che reputavano il belga un bidone, un giocatore goffo e inutile, mentre i nerazzurri erano entusiasti, a quando, sempre il centravanti dello United sembrava ad un passo dalla Juventus con lo scambio con Dybala, all'esatto opposto, con addirittura i tifosi dell'Inter che sostenevano, credendo di essere stati beffato, che in realtà Romelu non era mai stato un obbiettivo reale, ma una mossa di Marotta per depistare e portare la Juve e Paratici ad un acquisto non voluto pur di dare fastidio ai milanesi. Sicuramente l'oscar per il direttore sportivo più criticato e offeso è andato senza alcun dubbio a Fabio Paratici reo di aver soltanto pensato di poter scambiare Dybala, la Joya argentina che arrivava da una deludente stagione in bianconero, con il bisonte Lukaku. Un orrore per molti tifosi bianconeri, tanto da riempire i social con vari hastag contro Paratici. Ora parlando onestamente io Lukaku non lo conoscevo come posso dire di averlo imparato a conoscere quest'anno, però tenendo conto solamente delle sue caratteristiche tecniche e tattiche, probabilmente ero l'unico o uno dei pochi, che quello scambio non gli sembrava così sbagliato e terribile, perché il giocatore belga come caratteristiche mi sembrava molto più adatto a giocare con Ronaldo di Dybala. Lui è abile a giocare spalle alla porta, lottare, far salire la squadra e aprire spazi, tutto quello che sarebbe servito a Ronaldo e che un Dybala non poteva essere per ovvie caratteristiche diverse. Dopo un anno di Lukaku all'Inter ne sono ancora più convinto che il buon Fabio non aveva proprio perso il lume della ragione, non aveva preso una insolazione estiva, ma molto più probabilmente aveva avuto una intuizione tattica che avrebbe cambiato e non poco gli equilibri in campo tra le squadre. Ora sfido chiunque a ribadire le stesse offese o illazioni che avevano riservato al direttivo sportivo bianconero, con un Lukaku che sta facendo diventare grande l'Inter di Conte, con prestazioni solide e un comportamento umano straordinario, un mix perfetto di umiltà, forza e determinazione, mentre a Torino un giocatore che arriva da una stagione altalenante con undici gol totali, sta chiedendo un rinnovo faraonico e un progetto che preveda la sua centralità nel mondo Juventus. Basterebbe considerare solamente il fatto che Lukaku sarebbe stato da noi e non a fare le fortune in casa Inter per capire come il gap tra Juventus e Inter, oggi, sarebbe ancora più grande e non così sottile, per far ricredere molti. Sia chiaro che a me Dybala piace, ci mancherebbe altro, ma bisogna anche essere onesti e non cercare di far passare per fuoriclasse assoluto un giocatore a tutti i costi perché della propria squadra, Dybala è una seconda punta tecnica e di classe ma dopo cinque anni posso tranquillamente dire che non ha la continuità e il carattere del campione assoluto, e soprattutto se la Juve aveva progettato una squadra con Ronaldo, Lukaku era la spalla migliore.
Con i se e con i ma non si va mai da nessuna parte, parlare col senno di poi è facile, ma non ci voleva poi tanto per capire che la scelta di Paratici sarebbe stata giusta , se solo Dybala non avesse fatto saltare il banco con i contratti pronti e firmati da tutti, tranne che da lui, per motivi di diritti di immagine. Invece è stato Marotta a passare per top manager.
Sicuramente Paratici di errori di valutazione lo scorso anno ne ha fatti, alcuni dovuti al bilancio, altri a probabilmente scelte sbagliate, ma quella su Lukaku sarebbe stata una mossa che avrebbe cambiato le sorti nostre e quelle dei rivali dell'Inter. Come andrà a finire la questione Dybala ora non lo so, quello che so è che, se è vero ciò che ha chiesto per il rinnovo, la valigia gliela preparo io e la soci farebbe bene a trovargli una sistemazione.