Vorrei parlare di Darwin. Darwin è quel tizio secondo cui la natura segue la logica del "survival of the fittest". In pratica, sopravvive solo chi si adatta alle condizioni e alle sfide poste dall'ambiente. Ora, i dinosauri questa storia di Darwin non la sapevano, e infatti, al mutare delle condizioni ambientali, si sono estinti rapidamente. C'è stata un'era geologica, nel calcio italiano, nella quale il T-Rex più odiato, il più famelico e spietato, era stato sconfitto, obbligato a nascondersi nei recessi della serie B e poi in quelli di un anonimato che stava tanto più simpatico a tutti. Non mi interessa disquisire se quella condanna fosse giusta o no. La mia opinione è che fosse una condanna giusta. Ingiusti, semmai, furono i condoni e i premi dati ad altri. Il fatto è che in quell'epoca nacque l'Inter del triplete, squadra formidabile e irripetibile, e molti tifosi neroazzurri si bearono, giustamente, delle sue imprese. Credeteci o no, io sono un profondo ammiratore di quella squadra straordinaria e dei grandi campioni che la trascinarono al trionfo, Zanetti e Cambiasso su tutti. Uomini veri e grandi sportivi. Purtroppo, le condizioni mutarono ancora. Il T-Rex di cui sopra, che chiamerò J-Rex, si adattò alla nuova situazione, e lentamente, quasi in sordina, tornò ad essere lo spietato predatore di sempre. Più snello e agile, forse meno potente, ma altrettanto letale. A quel punto, ai tifosi del triplete, accadde quello che accadde ai dinosauri. Si scoprirono d'un tratto a rischio di estinzione. Alcuni non capirono quanto stava accadendo, continuarono imperterriti con i loro slogan, "DNA solo serie A", "scudetto degli onesti", "noi unico vero triplete". Ma era un'epoca ostile, per loro. Gli anni passavano, i trofei si impolveravano e i vecchi eroi di quelle grandi imprese cedevano il passo uno dopo l'altro. "Chi non salta lossonelo è" e "Fozza Inda" erano ormai i nuovi marker di questa era di oscurantismo, e il tentativo di riesumare l'antica gloria convocando personaggi di quell'epoca, dai capelli impomatati in tinta con la sciarpetta, appariva uno sforzo vano. Continuare a gonfiare il petto in quel modo così anacronistico esponeva i tripletisti a disfatte continue, mettendone la sopravvivenza a rischio. Ed ecco, come Darwin aveva predetto, la lenta, spontanea evoluzione. Survival of the fittest. Il mimetismo è una delle difese di animali deboli da predatori più forti. Grazie al mimetismo, anche i deboli sopravvivono. Attenti, sono dappertutto. Si travestono da tifosi del Real Madrid, del Barca, del Bayern... persino dell'Arsenal (e qui ci si interroga davvero...). Attenzione, non parlo dei tanti tifosi blaugrana dell'ultim'ora del giugno 2015. Parlo di gente che professa di tifare squadre estere, di campionati fiabeschi, gente che ti saluta al grido di "mes que un club" o "viva la premier". O simula un accento spagnolo, tedesco, sbaglia apposta (?) un po' di grammatica e ortografia, per sembrare più "straniero". Sono i tripletisti di questa nuova era. Si annidano ovunque, orgogliosi di una squadra di cui, in fondo, si vergognano. Vorrebbero gridare "Triplete!" ma, per qualche motivo, l'urlo gli esce in una lingua sconosciuta. Spagnolo, Inglese, Tedesco... Tranquilli, noi vi vediamo lo stesso. Dietro i vostri proclami si ode lo stridere dei vostri denti da castoro. La vostra camiseta blanca o blaugrana lascia intravedere il nero e l'azzurro dei vostri poveri cuoricini. Vi vediamo, non preoccupatevi. Buon campionato e... Fozza Inda!