Perdere, per noi juventini, di questi tempi, è una cosa a cui siamo poco abituati e tendiamo ad essere più disfattisti del solito ma, tutto sommato, dati alla mano, la classifica e in generale il percorso fino ad ora è soddisfacente, peccato che, inutile nasconderci, le aspettative ad inizio stagione erano differenti.

Sarri arriva in un momento a dir poco epocale, la società bianconera vuole dare uno scossone facendo capire che i risultati non bastano ma c'è bisogno di altro, del BEL GIOCO quindi: perché noi, a questo punto della stagione, dovremmo solo soffermarci ai risultati e non anche al famoso GIOCO richiesto?

A mio avviso ci troviamo davanti a una squadra che, forte dei suoi recenti passati gloriosi, ha difficoltà ad abbandonare il proprio stile di gioco ritenuto da loro vincente e, di conseguenza, l'idea dell'allenatore toscano non viene seguita come vorrebbe egli stesso, questo porta ovviamente a un impianto di gioco ibrido che non dà l'impressione, nelle partite, di avere un'idea ben chiara di ciò che la squadra vuole ottenere.

Parliamoci chiaro, far cambiare idea a giocatori che hanno vinto molto, non è facile ma un allenatore che ha il privilegio di allenare la squadra juventina è perchè è ritenuto competente per cui, se gli undici in campo non hanno ancora memorizzato (o non vogliono farlo) i suoi schemi, è normale che una responsabilità del mister esiste.

Sarri ha il tempo per rimediare, ma cosa può diventare davvero questa squadra? Io credo che abbia ragione quando dica che, con questi giocatori, il gioco del suo Napoli non è possibile vederlo però è anche vero, che un allenatore si deve adattare alla squadra e non il contrario e in questo, Sarri sembra peccare.

Perciò la domanda che mi pongo è: questa squadra crede in questo allenatore o no? O meglio, vuole essere o non essere ciò che quest'ultimo vuole?

La credibilità in uno spogliatoio è tutto e questa, io penso, che Sarri debba ancora guadagnarsela non da noi, semplici tifosi, ma dalla sua stessa squadra.