Il calcio di oggi è ricco di nozioni, di sviluppi, di esperimenti e di innovazioni. Un mondo pieno di esperti che parlano di bel gioco e di equilibrio. La ricerca del bel gioco ha lasciato però delle vittime illustri: i numeri 10. Questa ricerca di equilibrio, di possesso palla, di dominio sull'avversario ha reso superflua l'icona del calcio. Nel panorama europeo sono scomparsi i grandi numeri 10, un tempo in una squadra erano presenti anche 2 o 3 giocatori meritevoli di quella maglia ormai sono completamente estinti. In Italia non esiste più il vero numero 10, l'eredità lasciata da Totti e Del Piero non è stata raccolta da nessuno, la classe cristallina di Pirlo è rimasta solo un vago ricordo. In Spagna rimangono aggrappati all'ultimo vero numero 10 L. Messi, in Francia si augurano che quel 10 possa essere Neymar, in Inghilterra invece non ne sentono la necessità. 

I migliori allenatori al mondo (Klopp, Guardiola, Flick) hanno creato dei sistemi di gioco senza contare sul numero 10, ma perché  Come è successo? Da bambini tutti quelli che hanno calciato un pallone sognavano di indossare quella maglia e di fare le giocate dei grandi campioni, adesso invece un bambino deve sognare di correre su e giù e di equilibrare la squadra.
Ormai si usano gli esterni, l'uno due per creare superiorità numerica, diventa quasi un gioco di scacchi a grandezza naturale.

Si sta eliminando il talento, il cuore e l'amore del calcio, nessuno ne parla e anzi tutti trovano giustificazioni ma non ne esistono.
Il calcio è di chi sa giocare la palla, non di chi sa solo correre...