Esiste un tempo per ogni cosa ———- Da tifoso del Napoli ho inconsciamente coltivato questa passione anche con il sogno che attraverso i successi sportivi di questa squadra si potesse attivare un riscatto sociale di un popolo spesso irriso e bistrattato; riscatto che partendo dallo sport potesse poi implementarsi in tutti gli altri settori della vita. Approfittando della cortese disponibilità accordatami dalla redazione di Calciomercato.com  ho immeritatamente, occupato lo spazio dedicato dal suddetto sito con note che più o meno rimarcavano tale obiettivo di fondo, indirizzando le mie analisi più sugli aspetti societari del Napoli, che su temi di natura tecnica. Attraverso le suddette note ho anche cercato di accorciare virtualmente le distanze che mi separano dagli altri tifosi napoletani, visto che vivo lontano dalla mia città natale, e, nello stesso tempo, mi sono coscientemente illuso di poter parlare con alcuni personaggi della Società Calcio Napoli . Altre volte, invece, tali note erano appunti di viaggio, tesi ad analizzare particolari momenti o episodi critici intervenuti lungo il percorso del campionato, e a individuare le soluzioni che, a mio avviso, potevano essere necessarie. Appunti di viaggio che ho scritto senza la minima speranza che qualcun altro potesse leggerli, ma scritti solo per me stesso, non potendo sfogarmi con chi aveva causato i suindicati momenti o episodi. Dopo quanto accaduto recentemente, alla fine del campionato scorso, e sopratutto con riferimento a quanto poi siffatti eventi hanno generato successivamente, con la dolorosa dipartita di Sarri, mi sono di nuovo ritrovato col bisogno di scrivere; e stavolta, forse, non solo a me stesso . Infatti adesso coltivo il recondito desiderio che il mio sfogo possa trovare il più ampio eco nei tifosi azzurri. Dopo le tristi esperienze, e le passioni già vissute nei periodi di gestione di Benitez e di Mazzarri ci ritroviamo a vivere adesso anche la storia di Sarri. Ancora una volta siamo di fronte ad una situazione che rimette in risalto l’incapacità della Società di gestire con razionalità e stile situazioni che in altri ambienti non hanno nemmeno spazio; ancora una volta, esiste il dubbio di essere stati vittima della mania di protagonismo del presidente che evidentemente antepone il suo ego al bene del Napoli. E in questo scenario trovano campo libero le critiche, le insinuazioni, e  purtroppo anche le incertezze di chi, invece , per amore e per passione, vorrebbe continuare a lavorare per il Napoli e invece si vede costretto, suo malgrado, a scegliere di andarsene. E si ricomincia daccapo, per poi ritrovarsi allo stesso punto, prima o poi. E quanti, anche in un passato più lontano, se ne sono andati sbattendo anche la porta. Giacché “Esiste un tempo per ogni cosa” è forse giunto il momento che da queste situazioni, che sistematicamente si ripetono, dovremmo ricavarne degli insegnamenti , capire che oltre ad essere generate da incapacità gestionale sono frutto di una strategia societaria volta unicamente a mantenere la squadra su livelli agonistici che garantiscono unicamente l’accesso alla spartizione dei soldi della Champion e non a traguardi di vittoria. E’ forse il tempo di cominciare a dare voce al ns disappunto, nei modi più civili possibile, per far capire a chi di dovere che non siamo più disponibili ad assistere al ciclico fallimento di progetti non portati a termine perché al momento della loro crescita definitiva non si vogliono sostenere gli investimenti opportuni. È forse il tempo in cui dobbiamo rivendicare la circostanza che il punto a cui è arrivato il Napoli, sia nell’immaginario internazionale, che nella cultura dei suoi stessi tifosi , è quello di diventare stabilmente una squadra di primo livello, una squadra alle cui spalle deve esistere una Società organizzata, strutturata, e con una dignità riconosciuta e rispettata da tutti.                                                                                                                                Mi auguro che l'avvento di Ancelotti sia un reale segnale di svolta nelle strategie del Presidente; in questo modo  egli darebbe dimostrazione di aver finalmente capito che al punto in cui siamo arrivati occorre fare degli sforzi economici orientati verso quel tanto atteso salto di qualità che ci consente di poter raggiungere veramente dei traguardi. Siamo arrivati, grazie a quanto fatto da Sarri, e da chi lo ha preceduto, ad un passo dal poter diventare nello scenario calcistico europeo una squadra di rispetto, adesso è peraltro il momento di diventare anche una società organizzata e di rispetto.                                                                                                                                       Adesso non è più il tempo della sola passione, è il tempo della ragione e delle soddisfazioni, è il tempo dove o si va avanti o si corre il rischio di fare un eclatante salto indietro.                                                                                       Tutti noi tifosi, adesso che siamo reduci dal "bel gioco" vogliamo cominciare anche a vedere dei frutti e ci auguriamo che la scelta di Ancelotti vada in tale direzione; speriamo che egli trovi nel Napoli e nella città tutti gli stimoli, le motivazioni giuste per portare non solo un gioco vincente ma anche una cultura nuova: struttura societaria, organizzazione, programmazione e comunicazione, il tutto adeguato allo scenario nel quale la Società Calcio Napoli vuole far parte stabilmente. 

Mimmo Cipolletta